Vi siete mai chiesti cosa fa un brand ambassador? Dietro questa parola tanto usata oggigiorno si nasconde una professione che unisce ospitalità, comunicazione, marketing e molto altro ancora. Lo sa bene Palmira Bertuca, che a 18 anni ha iniziato a lavorare dietro un bancone da bar e non l’ha mai davvero lasciato, anche se adesso lo osserva da un’altra prospettiva ed è strettamente legata a un marchio specifico.
Per capire come la bartender classe ’91 di origini calabresi sia arrivata a rappresentare due eccellenze del beverage italiano – ITALICUS e Savoia – bisogna fare un salto indietro nel tempo. Le prime notti dietro il bancone sono state in discoteca, poi sono arrivate le stagioni estive in uno street bar sul mare, tra i primi in Italia peraltro a ospitare guest bartender internazionali del calibro di Alex Kratena. Da lì, la carriera di Palmira è diventata un autentico passaporto per il mondo: Londra, per l’apertura dell’Edition Hotel, progetto firmato Marriott e Ian Schrager; dopodiché Australia, Barcellona e Singapore, nell’iconico Marina Bay Sands. Infine, Firenze, dove ha guidato la riapertura del rooftop bar del The Social Hub Lavagnini. Oggi è brand ambassador per ItalSpirits e, proprio a Beverfood.com, ha raccontato in prima persona cosa c’è dietro a questo lavoro, cosa comporta ogni giorno e, soprattutto, come si arriva a farlo.

Dal bancone al lavoro di brand ambassador: perché?
“Conosco molti bartender che, fin dagli inizi della loro carriera, ambiscono al ruolo di brand ambassador. Per me non è stato così. Non ho mai pensato di lasciare il banco per un brand, ma il passaggio è arrivato quando ho sentito il bisogno di un cambiamento: mettermi in gioco in una posizione nuova, con maggiore libertà di movimento e opportunità di crescita personale e professionale diverse. La scelta è stata naturale quando ho incontrato un’azienda, ItalSpirits, e i suoi brand, ITALICUS e Savoia, i cui valori rispecchiavano pienamente i miei. Il ruolo di brand ambassador è, per me, un modo diverso di essere dietro al bancone: non fisicamente, ma come ambasciatrice di valori, cultura e qualità, continuando ad accompagnare e supportare la comunità con cui sono cresciuta. Mi riferisco a bartender, colleghi, locali e ospiti”.
Cosa fa quotidianamente un brand ambassador e come si fa a diventarlo?
“Il brand ambassador è il volto del brand: è la figura che si posiziona davanti al pubblico negli eventi e nelle fiere, ma anche dietro le quinte, nella quotidianità. Questo è un lavoro fatto di tante sfaccettature: dalla formazione dei bartender all’organizzazione di eventi, dalle attivazioni nei locali alle cocktail competition, fino alla cura delle relazioni con fornitori e partner. Per diventarlo, oltre a una solida esperienza dietro il banco, servono capacità comunicative, curiosità costante e la volontà di rappresentare un marchio non solo con competenza, ma anche con passione. Perché non rappresenti solo un prodotto, bensì uno stile, un’idea, un mondo”.

Il mondo ItalSpirits, proprio a settembre, vivrà un mese speciale.
“Settembre, per noi di ItalSpirits, è un mese di festa. ITALICUS compie 9 anni il 1° settembre, data che non a caso coincide con il National Rosolio Day. Anche Savoia, recentemente premiato come Best Aperitif ai World Liqueur Awards, celebra il suo quarto anniversario proprio questo mese. Due compleanni e un’unica occasione per celebrare la cultura dell’aperitivo italiano e portarla ancora più lontano, con masterclass dedicate, eventi e momenti di condivisione con bartender e consumatori. In fondo, il bello di questi anniversari è che non li festeggiamo mai da soli: sono momenti che appartengono a tutti coloro che credono nello spirito dell’ospitalità italiana”.
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