Nel 2024 il gruppo abruzzese Fantini Wines, tra le principali esportatrici del Sud Italia, nonostante un calo delle vendite (-4,4% a 83 milioni di euro), ha registrato un forte impatto positivo sui margini (EBITDA dal 22% al 27%), grazie allo spostamento del mix verso vini a prezzo più elevato e alla riduzione dei costi di produzione.
L’azienda, controllata dal private equity Platinum (80%), è tornata a una struttura finanziaria molto sana grazie al calo della posizione finanziaria netta, passata da 50,5 a 37,4 milioni di euro. Il 2025 dovrebbe essere un altro anno positivo, anche grazie alla bassa esposizione al mercato americano e a un andamento in ripresa del mercato europeo.
Le vendite sono calate del 4,4% a 82,6 milioni di euro, a causa del -9% in Europa, principale mercato per Fantini, sceso da 63 a 57 milioni. Tutti gli altri mercati sono invece in crescita: Italia e America (+10%) e Asia (+6%). In prospettiva, gli sforzi si stanno concentrando su nuove aree geografiche, in particolare l’Africa, dove Fantini ha avviato attività commerciali in Kenya, Ghana, Nigeria e Sudafrica, con un’offerta rivolta ai segmenti di fascia medio-alta.
I costi di produzione hanno fatto la differenza: con i costi delle materie prime vinicole stabili e un calo dei prezzi dei materiali secchi (vetro, cartone, ecc.), il margine lordo è salito dal 46% al 51% del fatturato. Questo incremento ha compensato il calo delle vendite, assorbendo l’aumento del costo del personale (+4%) e delle altre spese operative (+8%).
L’EBITDA rettificato è quindi salito da 19,2 a 22,7 milioni di euro, l’utile operativo da 17 a 20 milioni, mentre l’utile netto è cresciuto da 4,5 a 6,8 milioni di euro.
Fonte: inumeridelvino.it – farnesevini.it/il-gruppo






