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Banfi, conosciuta in tutto il mondo per il suo Brunello, ha chiuso l’esercizio 2023 con un fatturato di 61,2 Mni  €, circa l’11% in meno rispetto ai 69 milioni registrati nel 2022. L’azienda ha scontato le incertezze della congiuntura economica globale e il rallentamento del mercato americano che rappresenta la meta del 56% delle sue esportazioni.

 

 

Guardando invece al 44% raccolto entro i confini italiani, è l’Horeca a generare i volumi maggiori toccando il 70% del valore di pertinenza. Ma a fronte delle difficoltà del 2023 l’azienda è fiduciosa nel recupero del terreno sia Italia che Stati Uniti, che oltre al Brunello di Montalcino ricercato in tutto il mondo, guarda con interesse alle potenzialità dei vini bianchi, compresi i vini piemontesi Gavi e Alta Langa. Prospettive sostenute da una produzione che nel 2023 in cantina, considerate sia le tenute toscane che quelle piemontesi, ha toccato quota 9,8 milioni di bottiglie, in leggero calo rispetto al 2022, ma con una ottima qualità delle uve.

 

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BANFI

Banfi nasce nel 1978 grazie alla volontà dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani che fondano l’azienda a Montalcino. Una tenuta di 2830 ha. in un’unica porzione di cui, circa un terzo, è coltivato a vigneto specializzato e il resto è ricoperto da boschi, olivi, susini, cereali e altre coltivazioni. L’amore per la Toscana ha recentemente avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione: Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico. Banfi, da sempre, ha fortemente creduto nell’accoglienza, fino a far diventare il Castello di Poggio alle Mura, meticolosamente restaurato, uno straordinario centro, che offre un’ospitalità completa ed articolata. Sin dall’inizio i due fratelli prevedono un progetto su larga scala, integrando una produzione viticola di qualità con una cantina moderna con l’obiettivo di mantenere sempre alto il livello qualitativo dei vini prodotti. A fianco della famiglia Mariani, Ezio Rivella, uno dei più grandi enologi italiani, il quale ritiene subito che per la ricchezza della natura del suolo e la privilegiata posizione microclimatica, i territori acquisiti avrebbero avuto grosse potenzialità di sviluppo. In quegli anni, i fratelli John e Harry rilevano inoltre la storica casa vinicola piemontese Bruzzone, attiva fin dal 1860 e specializzata nella produzione di spumanti, per farne il marchio piemontese del gruppo, oggi Banfi Piemonte. Oggi Cristina Mariani-May, terza generazione della famiglia Mariani, coordina le attività dell’azienda, contribuendo in maniera determinante al suo sviluppo.

+Info: www.banfi.itwww.wine.pambianconews.com

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