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Avete provato a chiedervi se il sapore del caffè dipenda anche dal contenitore in cui lo degustate? Ok, l’erba del vicino è sempre più verde e così anche la bontà del caffè che bevete nel locale sotto casa o di fronte all’ufficio. Alcune volte, però, il distributore automatico nel posto di lavoro è una fonte di salvezza per la vostra concentrazione. Ma è possibile che il suo gusto mediocre dipenda solo dalle capsule o dalla miscela?

Ok, la tazza è giusta- «Il modo in cui i consumatori percepiscono il caffè è generalmente soggettivo. E molto dipende dalla tazza in cui lo si beve» sostiene Charles Spence, professore di psicologia sperimentale dell’Università di Oxford.

Di vetro o ceramica- La regola dice che il caffè andrebbe bevuto in una tazzina preriscaldata a 35° o 40°, di capienza massima di 70ml, per farne fuoriuscire tutti gli aromi. Il vetro, infatti, manterrebbe più a lungo il calore delle bevande grazie alla bassa conduttività termica del materiale, che impedisce al calore di disperdersi rapidamente nella tazza.
«Quella della ceramica è invece una scelta più estetica», spiega Spence, «a livello sensoriale, la superficie interna bianca della tazza offre un buon contrasto cromatico che sembra rendere il caffè, ai nostri occhi, più forte e intenso».

 

 

Cromo- degustazione-visiva- Anche il colore, spiega l’esperto a Wired, influenzerebbe la nostra percezione del gusto. Oxford ha effettuato una serie di esperimenti in Brasile, con il supporto della psicologa Fabiana Carvalho, dell’Università di Campinas: a consumatori non abituali, è stato servito caffè in tazze di colori diversi. «La bevanda bevuta nelle tazze rosa sembrava loro più dolce, mentre quella servito in una tazza verde è parsa più acido», afferma la ricercatrice. Non solo. A condizionarci sarebbe anche la superficie, liscia o ruvida, della tazzina. «Da un esperimento del 2018, in cui ai partecipanti venne servito caffè in bicchieri di ceramica diversi, emerse che la bevanda bevuta dalle tazzine lisce risultava più dolce, benché fosse sempre la stessa», continua Spence.

Nessuna pietà- Secondo la scienza per la plastica non ci sarebbero attenuanti: il caffè sarà sempre meno buono. A differenza della ceramica o del vetro, la plastica infatti assorbe nel tempo ogni tipo di odore, specie se il distributore non gode della necessaria e accurata pulizia. «Senza considerare poi i coperchi di plastica con il buco forniti da alcune multinazionali», dice Spence. «Oltre a essere inutili nel mantenere il calore, impediscono l’esperienza “ortogonale” del caffè, evitando così al suo profumo di raggiungere il nostro naso. È un piacere dimezzato, che senso ha?».

 

 

 

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