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Caffè e sonno: perché dopo i 40 anni non ti tiene più sveglio?


Bere caffè dopo cena non ha lo stesso effetto su tutti: alcuni restano svegli a lungo, altri – soprattutto dopo i 40 anni – riescono a dormire senza problemi. Una ricerca pubblicata su Communications Biology, rivista del gruppo Nature, spiega perché.

Coordinato da Philipp Thölke, lo studio ha analizzato due gruppi di adulti: uno giovane (20-27 anni), l’altro maturo (41-58 anni), ai quali sono stati somministrati 200 mg di caffeina – l’equivalente di due caffè espressi – prima del sonno.

Il monitoraggio EEG ha rivelato che nei più giovani la caffeina ha alterato in profondità le onde cerebrali, disturbando in particolare la fase REM. Al contrario, nei partecipanti più maturi gli effetti sono risultati molto più attenuati.



Perché il caffè tiene svegli i giovani ma non gli adulti

Alla base del fenomeno c’è il funzionamento dell’adenosina, un neurotrasmettitore che favorisce il sonno. La caffeina agisce bloccando i recettori dell’adenosina, ma con l’età questi recettori diminuiscono, rendendo il cervello meno sensibile alla sostanza.

Adenosina

“In un cervello giovane, la caffeina ha più bersagli da colpire”, spiegano i ricercatori. “Con l’età, quei bersagli diminuiscono, e l’effetto si attenua.”

Il cervello maturo è già più “disordinato” durante il sonno

Un altro aspetto rilevato dallo studio è l’effetto della caffeina sulla complessità dell’attività cerebrale notturna. Nei soggetti giovani, il caffè ha aumentato il “caos cerebrale”, una condizione simile a quanto avviene naturalmente con l’età. Per questo motivo, in un cervello maturo – già abituato a un sonno meno stabile – la caffeina incide meno.

Secondo Philipp Thölke, “l’età gioca un ruolo fondamentale: gli effetti della caffeina non sono gli stessi per tutti”.

Se dormi dopo un caffè serale, forse il tuo cervello è più vecchio

La capacità di addormentarsi dopo un espresso serale non è necessariamente un segno di tolleranza alla caffeina, ma potrebbe indicare una minore sensibilità cerebrale dovuta alla riduzione dei recettori dell’adenosina. In sintesi: il caffè non ti tiene sveglio? Forse hai un cervello “più anziano”.

+info: www.nature.com/articles/s42003-025-08090-z

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