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Sarà un manager italiano, Paolo Lanzarotti, a guidare da oggi, 1 agosto, Plzensky Prazdroj, la più importante compagnia di birra della Repubblica Ceca, alla quale fa capo Pilsner Urquell, la prima birra chiara al mondo. La sede dell’azienda, di proprietà di SABMiller, si trova in una delle città più importanti della Boemia, Pilsen, ed è proprio lì che il 5 ottobre di 170 anni fa nacque l’originale Pilsner Urquell per opera del mastro birraio bavarese Josef Groll che utilizzò il luppolo Saaz, il più pregiato al mondo, il miglior orzo moravo, il lievito H che Groll ebbe da un monaco in fuga e ancora oggi segreto, infine l’acqua straordinaria di Pilsen che regala alla birra l’inconfondibile purezza. Questo evento fu così importante da rendere il prodotto tanto apprezzato quanto imitato, dando il via alla produzione della tipologia birraria tuttora più diffusa nel mondo, pilsner o pils. È per celebrare la propria autenticità che la bionda di Plzensky Prazdroj è l’unica a potersi chiamare Urquell che significa dalla fonte originale.

Una sfida importante, dunque, per Lanzarotti che non è nuovo a incarichi di grande prestigio: Direttore Commerciale Italia in Birra Peroni e, fino a ieri, numero uno di SABMiller in India. La Repubblica Ceca, rappresenta per SABMiller un paese di massimo prestigio e importanza, patria dei più grandi consumatori di birra al mondo che vantano una media di circa 150 litri annui, pro capite, oltre ad essere famosi per il gusto particolarmente raffinato. Nel 2012 Plzensky Prazdroj ha prodotto quasi 9,9 milioni di ettolitri di birra, esportati in più di 50 paesi del mondo. Abbiamo voluto sottoporre alcune domande al manager che, dal 1 agosto, guida la compagnia.

Un altro importante incarico in un momento difficile per l’economia, specialmente nel vecchio Continente: quali sono le nuove sfide che Plzensky Prazdroj vuole affrontare?

In un momento così complesso per l’economia mondiale è doveroso avere un atteggiamento sfidante e propositivo, se ci si vuole distinguere, ma non bisogna mai snaturarsi. Essere alla guida di Plzensky Prazdroj è un grande privilegio professionale e una vera emozione personale: da appassionato di birra è un po’ come entrare nel mito perchè è qui che la storia della birra chiara ha avuto inizio. Pilsner Urquell non è mai cambiata in 170 anni, ad evolversi è stato il processo produttivo con l’innovazione tecnologica, permettendoci di offrire un prodotto perfetto e una qualità sempre costante senza mai piegarsi alle mode o al mercato: atteggiamento vincente e che ci ha sempre ripagati. Ora la sfida sta nel diffondere questo eccellente prodotto in modo sempre più incisivo, facendo percepire l’unicità e la premiumness di una birra che ha l’autorevolezza di essere la prima e l’originale, il lusso delle materie prime ricercatissime e di una cura alla maniera artigianale ma con la grande opportunità che solo l’industrializzazione regala: la possibilità di essere reperibile in tutto il mondo, nei luoghi in cui si dia valore alla qualità, e di poter godere di tutto ciò che Pilsner Urquell rappresenta ad un prezzo accessibile a ogni consumatore.

In una recente intervista Luca Beretta, Business Unit Director di Pilsner Urquell Italia afferma: «Nel nostro Paese negli ultimi anni sono stati conseguiti risultati molto buoni grazie ad un lavoro scrupoloso che sta portando i consumatori a riconoscere in questa birra, con sempre maggior convinzione, uno status superiore e una grande storia alle spalle fatta di dedizione, cura, autenticità e prestigio. La distribuzione in Italia è molto selettiva e gli operatori che trattano Pilsner Urquell sono veramente innamorati del marchio tanto da diventare essi stessi i nostri più forti supporter». I dati sulle performance, confermati da Beretta, provano la grande chance che Pilsner Urquell può avere in Italia e, a livello globale, il Gruppo SABMiller pone molta attenzione al Paese Italia. La scelta di puntare su un manager importante che ha conosciuto a fondo il mercato italiano può essere letta a conferma di questa vicinanza?

Pilsner Urquell incarna uno stile che dà grande valore alla qualità, al bon vivre, alla cultura intesa specialmente come esperienza e tradizione, come autenticità; l’Italia è tutto questo e il mercato italiano, in base alla mia esperienza, è sempre più ricettivo e più selettivo: i trend arrivano, passano ma l’italiano alla fine ricerca la concretezza e l’affidabilità. Il fenomeno dei birrifici artigianali è stato molto positivo per un prodotto come Pilsner Urquell perchè ha contribuito a diffondere in modo capillare la cultura della birra di qualità e qualunque mastro birrario non può prescindere dalla prima birra chiara al mondo, sempre avvicinata con rispetto e riconoscenza. Io ho grandi aspettative sull’Italia perchè l’italiano non beve per abitudine, come in altri Paesi, ma per scelta e Pilsner Urquell ha tutte le carte per essere “la” scelta.

In Italia Pilsner Urquell è importata e distribuita da Birra Peroni S.r.l. che nasce a Vigevano nel 1846 ed è attualmente considerata l’azienda di riferimento nel panorama birrario nazionale. Può contare su un consistente portafoglio di marche prestigiose spesso premiate a livello internazionale per la loro qualità e comunicazione, quali: Peroni, Nastro Azzurro, Peroni Gran Riserva, Raffo, Wuhrer, Peroncino e – da quando l’azienda è entrata a far parte di SABMiller plc – Miller Genuine Draft e appunto Pilsner Urquell, la regina delle birre.

+Info: – www.sfpr.it

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