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L’AGCM, l’organo di vigilanza competitiva in Italia, ha messo sotto la lente d’ingrandimento nove aziende leader del settore del vetro per un’indagine su possibili pratiche anticoncorrenziali. Questa mossa segue segnalazioni che suggeriscono un’intesa per sincronizzare gli aumenti dei prezzi delle bottiglie di vetro per il vino, un elemento cruciale per l’industria enologica del paese.

I rappresentanti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, assistiti dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno effettuato controlli approfonditi presso le sedi principali delle imprese coinvolte e presso enti ritenuti detentori di informazioni rilevanti per l’indagine, inclusa Assovetro, l’ente che rappresenta gli industriali del vetro a livello nazionale. Questo sviluppo solleva questioni significative sulla trasparenza dei prezzi e l’integrità del mercato, essenziali per i consumatori e le imprese oneste.

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Dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina nel 2022, si è registrato un incremento del 58% nel costo del vetro cavo utilizzato per la produzione di bottiglie nel corso di 18 mesi, come evidenziato dai dati forniti da Coldiretti e Filiera Italia. Tale rialzo iniziale era stato attribuito all’aumento dei costi produttivi, correlato all’impennata dei prezzi dell’energia. Tuttavia, nonostante una successiva riduzione nei costi dell’elettricità e del gas, i prezzi delle bottiglie di vetro non hanno subito variazioni, rimanendo su valori elevati.

+info: www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2023/11/I867

 

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