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Coerentemente con i segnali di una lieve ripresa dell’economia nazionale il clima di fiducia dell’industria alimentare italiana ha fatto segnare, nell’ultimo trimestre del 2013, un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2012. È quanto emerge dalla consueta indagine trimestrale di Ismea sul clima di fiducia degli operatori industriali, condotta a dicembre su un panel di 1.200 aziende del settore. L’indice, seppure in terreno negativo con un valore di -4,3 (in un campo di variazione compreso tra -100 e + 100), ha chiuso con un recupero di 9 punti su base annua, confermando il livello del terzo trimestre 2013. Si consolida quindi la tendenza al miglioramento della fiducia delle industrie alimentari già rilevata a partire dal secondo trimestre dell’anno, seguita a un pessimo avvio del 2013.

A incidere positivamente sui giudizi degli operatori sono stati la buona tenuta degli ordini, trainati dalla domanda estera, e il deconsolidamento delle scorte. Peggiorano invece le attese produttive di breve periodo anche per fattori stagionali legati al consueto rallentamento delle attività dopo le festività di fine anno. A livello settoriale, i risultati mostrano una situazione piuttosto diversificata: pochi segmenti si distinguono per una performance positiva (olio di oliva, molitoria e dolciaria), altri presentano un miglioramento della fiducia, ma un indice ancora negativo (pane, acque minerali e bevande analcoliche, carni rosse), mentre quasi la metà dei settori, oltre a mostrare un indice negativo, accusa un peggioramento della fiducia rispetto al trimestre precedente (lattiero-caseari, elaborati di carne, prima lavorazione delle carni bianche, ittico, pastario, mangimistica, vini, gelati). Infine, registrano un indice positivo ma accusano un peggioramento su base trimestrale ortofrutta, riso e prodotti da forno. A livello territoriale, l’indicatore assume un valore negativo nelle due aree del Nord e positivo nel Centro e nel Sud Italia. Su base trimestrale, cala la fiducia delle imprese del Nord Ovest e di quelle del Centro, mentre migliora nel Nord Est e nel Mezzogiorno. In generale – rivela l’indagine Ismea – le imprese dell’industria alimentare nazionale sono riuscite comunque a incrementare nel 2013 il fatturato rispetto all’anno precedente, migliorando anche sul piano competitivo. Su tale risultato è stato determinante l’andamento del mercato estero, specie di quello esterno all’Eurozona, che ha finito col premiare le imprese dei settori maggiormente export-oriented come paste e prodotti da forno.

+INFO: www.ismea.it

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