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Monster Energy vs MrBeast: battaglia legale sul marchio “Feast Like A Beast”


Monster Energy ha avviato un’azione legale contro Beast Holdings, LLC, la società legata a MrBeast (Jimmy Donaldson), per impedire la registrazione del marchio “Feast Like A Beast”, destinato a una futura linea di bevande analcoliche. L’opposizione è stata formalmente depositata il 15 luglio 2025 presso la Trademark Trial and Appeal Board (TTAB) dell’U.S. Patent and Trademark Office.

L’iniziativa mette a confronto uno dei brand più potenti dell’energy drink con lo youtuber più seguito al mondo, MrBeast, che ha raggiunto circa 415 milioni di iscritti al suo canale YouTube.


“Feast Like A Beast”: l’espansione di MrBeast nel beverage

Il marchio “Feast Like A Beast” è stato richiesto da Beast Holdings il 7 febbraio 2024 e riguarda un ampio ventaglio di prodotti: succhi di frutta, acque aromatizzate, energy drink, bevande sportive e acqua in bottiglia. Il nome richiama chiaramente il mondo di MrBeast, già presente sul mercato con i brand Feastables (snack) e MrBeast Burger.

L’intento, evidente, è portare il suo universo narrativo anche nel mondo delle bevande.

MrBeast – Credit: Steven Khan – Licenza (CC BY 4.0)

Monster risponde: “Confusione con i nostri marchi ‘Beast’”

Secondo Monster, il nuovo marchio sarebbe troppo simile a una serie di slogan e nomi già registrati e consolidati nel tempo. Tra questi:

Monster sostiene che l’utilizzo diffuso e continuativo del termine “Beast” nel proprio marketing ha reso questa parola fortemente identificativa del brand, e che l’introduzione di un prodotto “Feast Like A Beast” creerebbe confusione nei consumatori, anche per l’affinità di categoria.


La difesa di MrBeast: marchio personale, nessun rischio di confusione

Il team di MrBeast potrebbe però difendersi sostenendo che:

Inoltre, MrBeast potrebbe presentare sondaggi e analisi di mercato per dimostrare che non vi è effettiva confusione tra i due brand.


Un gigante che fa causa… troppo spesso?

Monster Energy è famosa per la sua aggressiva strategia legale: dal 2017 ha avviato oltre 920 cause legate alla protezione dei suoi marchi, opponendosi anche a nomi come Thunder Beast, Beast Mode (di Marshawn Lynch), o addirittura al marchio LaikaBeast per tazze e piatti.

Questo comportamento le ha valso il soprannome di “trademark bully”, con accuse di voler monopolizzare parole comuni come “Monster” e “Beast” nel settore beverage.

Nel caso di MrBeast, però, Monster si trova di fronte a un avversario potente, con enormi risorse economiche e un’enorme base di fan.


Prossimi passi: battaglia legale (o accordo in vista?)

MrBeast ha tempo fino a fine agosto 2025 per rispondere formalmente all’opposizione. Se deciderà di procedere, si entrerà nella fase di scambio prove e documenti (discovery).

Il procedimento potrà concludersi con:


Una disputa simbolica per l’industria del beverage

Il caso Monster vs MrBeast rappresenta un punto di svolta sul concetto di protezione dei marchi nel beverage. Da un lato, una multinazionale che ha fatto del termine “Beast” una bandiera. Dall’altro, un creatore digitale che rivendica il diritto di usare il proprio nome su prodotti affini.

+info: ttabvue.uspto.gov/ttabvue/v?pno=91300327&pty=OPP

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