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Gianfranco Soldera se n’è andato a 82 anni  in un incidente in vigna a seguito di un malore a Montalcino, per un tragico scherzo del destino proprio il giorno dell’anteprima Benvenuto Brunello. La notizia è stata riportata dal sito Winews e poi ripresa subito da tutti i media specializzati e sui profili social dei suoi tanti estimatori, tra sommelier e appassionati. Un protagonista indiscusso del mondo del vino italiano, un uomo capace di portare in alto il Brunello da quando aveva deciso di stanziarsi in zona negli anni ‘70, lui che era originario di Treviso e aveva avuto un passato di broker nel mondo della finanza e della assicurazioni a Milano.
Personaggio schietto e diretto, con i suoi vini è riuscito a interpretare in maniera unica il territorio e il suo vitigno, quel sangiovese che sapeva interpretare in purezza e senza compromessi, un pioniere della filosofia di viticoltura al naturale. Balzato agli onori delle cronache nel 2012 quando a seguito di un atto vandalico vennero aperti i rubinetti delle botti mandando letteralmente nella fogna 600 ettolitri di Brunello di Montalcino delle annate tra 2007-2012, per opera di un ex dipendente con cui c’erano stati degli screzi, poi condannato a quattro anni. Il Consorzio del Brunello gli tese una mano offrendogli la possibilità di ritirare vino da altri produttori, Soldera non accettò e a seguito di questo episodio decise di uscire dal Consorzio. Rimarranno i suoi vini iconici, che spesso divisero critica e appassionati, in grado sempre e comunque di emozionare, tra i vini italiani più quotati nel mondo, prodotti in quantità limitate rimanendo fedele ai propri principi con rese basse e pochi interventi in vigna e in cantina. Case Basse oggi è una tenuta di 23 ettari, nella zona Sud-Ovest di Montalcino, acquisita agli inizi degli anni ’70, con i primi vigneti di Sangiovese piantati tra il 1972 ed il 1973. Il primo vino nato dalla vendemmia 1975, mentre il primo Brunello di Montalcino firmato Case Basse dell’annata 1977 arrivò sulla scena nel 1982, prodotto fino all’annata 2006, da quando la produzione della cantina è continuata sotto la denominazione Igt Toscana, sempre rispettoso del principio del Sangiovese in purezza al 100% senza compromessi.

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