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Si chiama Soilution System, un progetto innovativo attivato dal Consorzio Tutela Soave, con l’obiettivo della lotta all’erosione dei suoli, la prevenzione dei rischi idrogeologici e la ricerca di nuove soluzioni per ridurre la meccanizzazione a favore di pratiche meno impattanti sull’ambiente. Un progetto che coinvolge oltre il Soave, Il Consorzio del Lessini Durello, l’Università di Padova, WBA (World Biodiversity Association), AGREA, il Consorzio di Bonifica dell’Alta Pianura Veneta e IRECOOP Veneto, oltre ad alcune aziende agricole del territorio e rientra nella misura 16 della Regione Veneto con lo scopo di trovare soluzioni, valutarle e testarle per stimolare l’innovazione nelle aziende. Una conservazione dinamica del sito GIAHS-FAO del Soave come previsto nell’Action Plan che il Consorzio ha presentato con la candidatura. Durante l’autunno lo stesso progetto, che sta suscitando grandissimo interesse nel mondo accademico, verrà presentato anche in Inghilterra a Brighton e in Cina a Shangai, oltre che in varie tappe nel territorio nazionale.

 

Alla base di tutto vi è la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e la riduzione del rischio di erosione. Il progetto prevede l’impiego di droni per la creazione di modelli 3D ad alta risoluzione di vigneti situati in aree a forte pendenza, al fine di una migliore comprensione dei processi di instabilità (erosione e frane). Queste informazioni verranno poi migliorate mediante un monitoraggio effettuato a terra dei fenomeni di dissesto, con rilievi post-evento e, quando possibile, analisi in tempo reale. Il progetto è seguito da Paolo Tarolli (Coordinatore Scientifico del progetto) e Andrea Pitacco dell’Università di Padova: il risultato è quello di individuare le principali forme di instabilità e prevenire quindi il dissesto, evidenziando le aree di maggiore criticità per potere intervenire in maniera puntuale sia in fase di progettazione di vigneto sia per la sua sistemazione. La lavorazione di vigneti in forte pendenza è infatti una delle caratteristiche principali della viticoltura del Soave, e non sempre gli attuali macchinari si dimostrano adeguati, in quanto pesanti o poco manovrabili. Il progetto si prefigura lo sviluppo di prototipi dimostrativi attraverso operatrici elettriche leggere per i vigneti in collina, che non compattano il suolo e permettano di operare in sicurezza su forti pendenze per le operazioni di sottofila.

 

«Soilution System è probabilmente uno dei progetti più complessi che abbiamo mai implementato – spiega Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio Soave – gli obiettivi sono l’aumento della sostenibilità ambientale attraverso tecniche con un alto grado di applicabilità ed economicità che non siano impattanti sulle aziende dal punto di vista finanziario ma che siano innovative dal punto di vista del risultato finale. I viticoltori potranno operare una sorta di rivoluzione dal basso a favore dell’ambiente, trasformandosi effettivamente nei custodi di un territorio che è Patrimonio agricolo Globale“. Allo studio l’intervento anche per i muretti a secco e i ciglioni, in quanto il ripristino di questi manufatti è sempre molto oneroso per il viticoltore. Il progetto mira infatti alla ricerca di soluzioni “low cost”, con barre vibroinfisse che stabilizzino e consolidino le strutture esistenti e prevenirne quindi i crolli. L’erosione si contrasta infine con l’inerbimento, con un occhio di riguardo ai miscugli autoctoni di specie erbacee, che diventano anche un supporto operativo per la lotta integrata contro gli insetti nocivi. Il progetto è seguito da Nicola Tormen di WBA e Enrico Marchesini di AGREA.

INFO www.ilsoave.com

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