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In Messico, la tassa su cibi e bevande ad alto contenuto calorico, in vigore da gennaio per combattere la piaga del diabete e dell’obesità, sembra funzionare. A gennaio il governo messicano ha introdotto una tassa (circa 7 centesimi di euro) per litro a carico della bevande “dolcificate con zucchero”. Nel secondo trimestre di quest’anno Coca-Cola Femsa ha registrato una diminuzione delle vendite in Messico dell’1,5%, che la compagnia attribuisce alla nuova tassa sulle bevande zuccherate. Coca-Cola Femsa, la imbottigliatrice messicana della compagnia di Atlanta, ha detto che quest’anno prevede una diminuzione delle vendite in Messico tra il cinque e il sette per cento.

Anche Arca Continental, la seconda società imbottigliatrice di Coca-Cola in Messico, ha visto i suoi volumi nella prima metà dell’anno diminuire del 3,1% a seguito della nuova imposta sulle bevande zuccherate. Analoghi risultati negativi sono stati registrati da PepsiCo. Il Messico è il secondo mercato di Coca-Cola per volume di vendite a livello mondiale e il primo per quanto riguarda il consumo pro capite. Con il 30% dei bambini obesi o in sovrappeso e il 32,8% degli adulti obesi o in sovrappeso, il Messico detiene il record mondiale dell’obesità.

 

+info: www.ilfattoalimentare.it/messico-bevande-zuccherate.html

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