Pinterest LinkedIn

© Riproduzione riservata

E sono 125. La Tomatin Distillery delle delle Highlands scozzesi in questo 2022 ha tagliato un traguardo storico, festeggiando i suoi 125 anni attraverso la contemplazione dei risultati ottenuti finora, ma anche l’ambizione di poter raggiungere altrettanti nuovi traguardi. A pochi chilometri da Inverness, la principale città delle Highlands del Nord, questa celebre distilleria scozzese è stata fondata nel lontano 1897, ovvero nel pieno boom del whisky di fine Ottocento. Da lì la sua crescita non si è più arrestata, con continui ampliamenti delle strutture, degli alambicchi e, di conseguenza, della capacità produttiva (oltre 100 milioni di litri annui negli anni ’70). Tanto da diventare la più grande distilleria di tutta la Scozia.

Neanche la crisi degli anni ’80, seppur cambiandone leggermente l’indirizzo, è riuscita a fermarla. A salvare Tomatin dalla liquidazione sono stati infatti due suoi storici clienti, i giapponesi Takara Shuzo e Okura & Co, che l’hanno rilevata facendone la prima distilleria scozzese di proprietà orientale. Da subito la nuova proprietà ha ricalibrato il focus sulla qualità anziché sulla quantità, valorizzando gradualmente Tomatin come marchio di Single Malt, ovvero whisky di solo orzo maltato creati attraverso doppia distillazione in pot still. E così dal 2000 gli alambicchi rimasti accesi sono scesi a 10 e la produzione si è attestata sui 2 milioni di litri annui, una quota considerata sostenibile anche in caso di nuove crisi del mercato.

Le dimensioni da gigante raggiunte un tempo da Tomatin sono però ancora oggi un elemento di grande fascino per chi visita la distilleria, avvolta da un fascino decadente che profuma di archeologia industriale. Si pensi che alcuni macchinari in disuso sono parte di un museo che racconta la storia produttiva dello Scotch Whisky. Grazie all’intenso lavoro di rilancio degli ultimi anni, nel 2016 Tomatin ha vinto il premio come distilleria dell’anno secondo Whisky Magazine, e nel 2017 quello come “Brand Innovator” nell’industria del whisky. Nel 2022, anno del suo 125° anniversario, Tomatin ha deciso invece di puntare ancora di più sui suoi valori fondanti: l’attenzione verso le persone che lavorano in distilleria, la qualità del distillato e la sostenibilità a lungo termine.

Una peculiarità intrinseca di Tomatin è, d’altronde, proprio il legame con la comunità locale e con i dipendenti. Trovandosi in una zona molto isolata, la distilleria è stata fin dalla sua fondazione circondata da case affidate a buona parte dei dipendenti di Tomatin, costituendo di fatto un piccolo villaggio. “Tomatin Legacy” celebra non a caso proprio la comunità che da 125 anni si stringe attorno alla distilleria con un Single Malt invecchiato sia in botti di rovere americano vergine, sia in botti che hanno contenuto Bourbon. Imbottigliato a 43 gradi, è una introduzione riuscitissima allo stile della distilleria: un whisky dalla beva facile, fresco e con gustose note di vaniglia e frutta gialla; eppure Legacy esibisce anche note speziate accattivanti, tra la cannella e lo zenzero.

Anche grazie a un lungo processo di fermentazione, che dura fino a 112 ore, il whisky di orzo maltato di Tomatin sviluppa nel corso della maturazione aromi elegantemente fruttati, che ricordano la frutta tropicale. Non mancano però note più maltose, spigolose e minerali, tipiche del carattere più autentico delle distillerie delle Highlands (come nel caso del Tomatin 12 anni, la cui ricetta prevede la selezione di tre tipi di legni: Bourbon Barrels, Refill Hogsheads e Sherry Butts; dopo 11 anni e 6 mesi di maturazione in queste botti, il distillato viene miscelato e messo a invecchiare per ulteriori 6-9 mesi in barili che hanno contenuto Sherry Oloroso, ottenendo alla fine un whisky dai toni classici, con ricche note di biscotto al malto e miele). Dal punto di vista dei legni di invecchiamento, la cui qualità è fondamentale per imbottigliare grandi whisky, il percorso di ampliamento della gamma dei Single Malt ha portato a un lavoro di ricerca importante, con serie dedicate alle varie tipologie di rovere a partire dal 2016. Inoltre il Master Distiller Graham Eunson ha disposto l’acquisto di botti di quercia americana ex-Bourbon da molti produttori statunitensi, così da poter sfruttare tante sfumature diverse. Infine, il rispetto della tradizione: per la maturazione delle oltre 170 mila botti, Tomatin utilizza ancora due cantine tradizionali basse, con pavimento in terra battuta (dunnage warehouse), oltre a dodici cantine moderne (racked).

Tomatin Whisky è importato in esclusiva per l’Italia da Beija Flor, società di distribuzione attiva dal 2007 e specializzata in whisky e spirits di qualità, spesso provenienti da distillerie artigianali.

© Riproduzione riservata

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter

Scrivi un commento

8 − 3 =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina