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L’innovazione coinvolge anche il comparto caffè e delle bevande calde e fredde, ideale complemento del settore gelateria e pasticceria. “La ricerca di un’esperienza in tazza senza compromessi attraverso lo studio della materia prima, i profili sensoriali e le tecniche di estrazione è ciò a cui il mercato sta guardando – dice Stefano Martin, sale & marketing export manager di Caffè Diemme. Il concetto di innovazione per noi è fortemente connesso con quello di analisi e sperimentazione: delle caratteristiche del verde alla ricerca del corretto profilo di tostatura, dalla cura per la miscelazione alla valutazione di profili di tazza qualitativamente superiori; il tutto supportato da passione unita alla tecnologia”.

 

 

L’innovazione si estrinseca nella trasparenza. “Trasparenti sono le nostre etichette – continua Martin –  e la nostra propensione a coinvolgere a 360 gradi il cliente nella condivisione di un’esperienza valoriale di crescita in ambito Ho.RE.CA. In ambito retail e principalmente nel comparto monoporzionato, è interessante evidenziare quanto l’innovazione si stia facendo strada attraverso la ricerca di packaging che combinano design ed estetica con materiali sostenibili e fortemente legati a temi quali tutela dell’ambiente e rispetto del lavoratore”.

Anche la formazione è elemento centrale e distintivo. “Abbiamo realizzato un nuovo centro di formazione in un’area di oltre 600 metri quadri nel quale non solo proponiamo un panorama completo di corsi di caffetteria ma condividiamo con i nostri partner commerciali progetti di studio e ricerca”.

Quanto ai soft drink “l’offerta si è molto ampliata negli ultimi anni. Le aziende propongono molte alternative per la pausa del consumatore cercando di adeguarsi alle sue richieste: dai caffè alternativi ai soft drink a base di estratti naturali fino ai centrifugati a base di frutta e verdura, il mondo delle bevande strizza l’occhio a proposte il più possibile naturali, che non contengono ingredienti che fanno male alla salute, come gli zuccheri” spiega Sara Lusetti, responsabile Marketing di Foodness.

 

Ciò avviene anche incorporando materie prime “inusuali”. “Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di estratti vegetali dalle origini antiche ed esotiche: si veda ad esempio l’alga spirulina, o l’ashwagandha, lo yuzu o il sea berry, fino alla più comune curcuma o al tè matcha. Oggi il consumatore è molto più attento che in passato agli ingredienti contenuti in un prodotto e utilizzare una di queste materie prime è molto spesso un valore aggiunto. Noi di Foodness creiamo dei prodotti nuovi proprio a partire da un ingrediente naturale con particolari proprietà. Adesso il nostro obiettivo è ridurre il più possibile la lista degli ingredienti: abbiamo già eliminato gli zuccheri aggiunti e gli additivi dalla nostra gamma di punta e puntiamo a migliorare anche le altre referenze dal punto di vista organolettico”.

 

Fonte: www.host.fieramilano.it

Scheda e news:
Foodness S.p.A.

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