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Non dovrebbe nemmeno essere una caratteristica particolare. Dovrebbe in realtà essere un requisito, per un bar o un ristorante di successo: un team che sia variegato e inclusivo di qualsiasi colore, religione, orientamento. È questa la direzione del futuro, in barba ai vergognosi avvenimenti recenti che raccontano il contrario. Attenzione, però: l’obiettivo è un’integrazione sana che si avvalga dei punti di forza di ognuno. Non una finta fotografia di valori che serva da bella figura.

AD OGNUNO IL PROPRIO VALORE – Perché purtroppo è realtà: il cosiddetto tokenizing, le assunzioni mirate che servono a completare una gamma e realizzare un disegno, come se gli assunti fossero gettoni senza nome, senza badare al reale valore del singolo e all’apporto che questo può dare all’organico. Accogliere qualcuno nel team solo perché di colore o donna, così da scadere in quello che è il lato oscuro dell’inclusività: lo stereotipo, come se davvero esistessero ruoli o mansioni per le quali è meglio una nazionalità, un’origine, un sesso. Chi assume badi al contenuto, chi è assunto a lavorare sodo. Non devono esserci ostacoli né privilegi: dev’esserci equità, che permetta a ognuno di dare il proprio contributo.

O TI FORMI O TI FERMI – E perché ci sia equità, è necessario un pilone fondamentale: l’istruzione, supportata e a supporto di un’informazione costante. Chiunque faccia parte dell’ambiente dell’hospitality (come d’altronde di qualsiasi altro ambiente) dovrebbe sempre aggiornarsi, per avere le idee chiare su come il proprio panorama va evolvendosi, e reagire di conseguenza. Un annuncio di lavoro deve contenere un messaggio di apertura, di orizzonti larghi, deve specificare come si sia alla ricerca del più ampio spettro di competenze possibile e da più persone possibile. Oltre ogni altra cosa, chi è nella posizione di poter assumere qualcuno, si faccia aiutare: abbia l’umiltà di rivolgersi a realtà che si dedicano appositamente allo sviluppo di piani di assunzione, crescita, mantenimento. Avere potere significa anche sapere quando richiedere assistenza.

NERO SU BIANCO – Infine, che tutto sia chiaro. La missione di quel bar o quel ristorante deve essere cristallina già al momento di un eventuale colloquio. È l’unico modo per non incombere in disguidi e lamentele, che andrebbero a creare un ambiente insalubre e fertile per discriminazioni e scorrettezze. Tutti devono sapere il motivo della loro permanenza a bordo dell’azienda, i loro incarichi, i loro limiti. La conversazione è scintilla per l’attenzione, e di attenzione c’è un bisogno estremo oggi che la voglia è tanta e le possibilità sono meno. Il futuro migliora dai piccoli gesti, quelli che l’ospitalità ha da sempre sottolineato. Che si continui così.

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