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Le aziende alimentari devono rompere i confini settoriali e creare ecosistemi esperienziali coerenti con i valori del brand. La società di consulenza Porsche Consulting indica 4 traiettorie chiave per i modelli di business del futuro.

 

 

Al via oggi “Cibus Forum – Food & Beverage e Covid: dalla transizione alla trasformazione”. Con questo appuntamento il salone internazionale, evento di rifermento del settore agroalimentare intende fare il punto sulle strategie post Covid-19. Diversi i temi al centro della discussione: tra questi le nuove abitudini di acquisto, la domanda di prodotti sostenibili e i nuovi trend nei canali di vendita. Secondo Porsche Consulting, intervenuta a margine del Forum, vincerà chi saprà mettere in discussione il business model continuando ad esplorare nuovi modi per servire il cliente.

La crisi sanitaria ha accelerato i processi di trasformazione, portando rapidamente i piani strategici in esecuzione. Alcuni trend del settore che hanno dominato la fase pre-Covid19, come la sostenibilità in senso lato (sia lato produttivo che di consumo) si sono rafforzati ulteriormente; altri come l’individualismo, che aveva portato all’estrema customizzazione dei prodotti, sono notevolmente rallentati. Inoltre, sono numerosi i nuovi trend nati o cresciuti esponenzialmente in questo periodo: la riduzione generale della spesa ed in particolare per gli acquisti di impulso, l’avanzata delle marche del distributore, il boom degli acquisti on-line e nei formati di vicinato, e infine la crescita della delivery diretta ai consumatori.

Giulio Busoni, partner Porsche Consulting responsabile Consumer Goods in Italia

«In questa nuova dinamica competitiva vince chi sviluppa una solida strategia omnicanale scalando modelli di go-to-market innovativi che si aggiungono e sostengono l’evoluzione dei canali tradizionali» afferma Giulio Busoni, partner Porsche Consulting responsabile Consumer Goods in Italia. Per rispondere efficacemente a questo contesto le aziende italiane dell’alimentare e delle bevande hanno dovuto implementare diverse misure: piani di efficienza volti a mantenere la profittabilità, revisione e semplificazione della propria strategia di portafoglio, miglioramento dell’approvvigionamento locale delle materie prime per mettere in sicurezza le supply chain e ripensare all’organizzazione e alle competenze per dare centralità ai canali digitali. Sono 4 le traiettorie da tenere in considerazione secondo Porsche Consulting per delineare i business model del futuro.

  • La predominanza delle tecnologie, che permeerà sempre di più tutta la catena del valore, dalle vertical farm, al packaging “smart” che metterà in diretta comunicazione il produttore con il consumatore, sino a sistemi di assistenza allo shopping basati sull’intelligenza artificiale.
  • Il concetto di “restituzione ambientale”, cioè restituire all’ambiente più di ciò che si è preso, lavorando sulle emissioni di CO2 lungo tutta la catena del valore: sull’approvvigionamento locale, su packaging ridotti al minimo, fino alla sostituzione di interi alimenti come le proteine animali.
  • Inoltre, il benessere in senso lato dell’individuo sarà sempre più un driver dei consumi del futuro; questo potrà portare ad esempio a tappi “smart” delle bottiglie in grado di cadenzare e suggerire momenti di idratazione giornaliera, sistemi visivi in grado di dare informazioni in tempo reale sul contenuto nutrizionale degli alimenti o a piccoli sensori da inghiottire in grado di controllare dall’interno del nostro corpo i principali indicatori di salute.
  • Infine, i consumatori saranno sempre più connessi, interagendo direttamente sia nella creazione, sia nella produzione, sia nella distribuzione del prodotto, come parte attiva di un ecosistema esperienziale che si estenderà dal prodotto ai servizi per coprire in senso più esteso i bisogni del cliente.

 

 

Conclude Busoni: «Pensare per ecosistemi esperienziali significa rivoluzionare il proprio modello di business rompendo i confini settoriali e creando un’interazione con i clienti più estesa e duratura. Come nell’automotive, dove si sta passando dal vendere auto ad essere provider di servizi di mobilità, così nell’alimentare il produttore, oltre a vendere i prodotti tradizionali, estende l’esperienza, ad esempio integrando beni durevoli che permettono la trasformazione del cibo oppure creando un’interazione diretta per suggerire uno stile di vita legato al set valoriale del brand»

+info: www.cibusforum.it/cartella-stampa
+info: su Porsche Consulting:

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