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Documento messo a disposizione dalla Segreteria
del Gruppo Triveneto Torrefattori di Caffè

per la pubblicazione
www.gttc.it

SOMMARIO: Il Gruppo Triveneto Torrefattori di Caffè (G.T.T.C.), presieduto da Giorgio Caballini di Sassoferrato (cfr foto acacnto), è una delle più importanti realtà associativa italiana nel settore delle torrefazioni di caffè, con oltre 240 tra soci e sostenitori, con sede a Trieste. G.T.T.C. è a sua volta parte integrante della storica Associazione Caffè Triete. Per il terzo anno consecutivo l’assemblea annuale del G.T.T.C. ha avuto luogo a Treviso presso la prestigiosa sede di Unindustria. Quest’anno, considerata la anomala situazione dei mercati delle commodities, la relazione del presidente Giorgio Caballini di Sassoferrato è stata centrata sull’andamento dei prezzi della materia prima caffè crudo e sulle conseguenze in termini di costi per le torrefazioni, unitamente ad altre concause inflattive. La relazione evidenzia altresì l’aumentata complessità normativa nel nostro paese, in contraddizione con le conclamte dichiarazioni di voler semplificare l’attività delle aziende

Riferimento temporale: febbraio 2011


ANDAMENTO DEI PREZZI DEL CAFFE’ E AUMENTO DEI COSTI DELLE TORREFAZIONI

Al CSCE di New York il 09.02.2010 marzo quotava 121,40 cents per libbra, l’11.02.2011 la prima posizione marzo quotava 251,95 cents per libbra. Da un anno all’altro l’incremento espresso in $ è stato pertanto superiore al 107%. Al Liffe di Londra il 09.02.2010 marzo quotava 1300 $ per tonnellata; l’11.02.2011 marzo ha chiuso a 2216 $ per tonnellata con un incremento, rispetto al 2010, pari al 70%. Con 1€ il 09.02.2010 si poteva acquistare 1,3760 $; l’11.02.2011 con 1€ si poteva acquistare 1,3524 $. La perdita del potere d’acquisto dell’euro, che si somma pertanto agli incrementi del crudo, è stata di circa l’1,5% .

La combinazione dei dati di Borsa sommata alla variazione subita dall’euro rispetto al dollaro statunitense, considerando una miscela certificata con il marchio “Espresso Italiano di Qualità” composta, come ben sapete, da non meno dell’80% di caffè della specie Arabica e per la restante parte di caffè Robusta, determina quindi una variazione di costo, per la sola materia prima, di € 2,30 al kg . Debbono poi essere aggiunti gli incrementi di tutti gli altri inevitabili costi aggiuntivi tra i quali manodopera, imballaggi, trasporti, provvigioni, …ed ancora, elemento non trascurabile, il maggior investimento per l’acquisto della materia prima (circa il 100% per gli Arabica e il 70% per i Robusta). Quest’ultimo maggior investimento sarà a sua volta foriero di maggiori interessi passivi o quantomeno, nei casi più fortunati, di minori interessi attivi. Aumenteranno, anzi sono già aumentate sia in valore assoluto, data la perdurante, precaria situazione economica, che in percentuale, le perdite sui crediti .

La somma di tutti questi elementi e di tanti altri che per brevità non ho voluto elencare, mi porta a concludere, beninteso senza tener conto delle possibili ulteriori bizzarrie della Borsa, che il maggior costo rispetto all’anno precedente è ad oggi superiore ai 3,00 € per kg .Fino all’anno scorso i torrefattori erano riusciti, almeno in parte, ad assorbire, ad ammortizzare le variazioni di un mercato che ha sempre avuto delle fluttuazioni verso l’alto e verso il basso. Ma, da Giugno 2010, la curva dei prezzi, in particolare per gli Arabica, è rivolta solo al rialzo e i record vengono settimanalmente superati. Non si possono certamente fare delle previsioni e credo che tutti i torrefattori, grandi e piccoli, siano disorientati e tengano molte posizioni aperte nella speranza di una inversione dei prezzi ad oggi non verificatasi .

Quando avrà fine la crescita delle quotazioni di Borsa delle materie prime, ed in particolare, dei prodotti alimentari? Alcuni giorni fa, sul Sole 24 Ore, ho letto un’interessante osservazione del Direttore Generale di un’importante organizzazione mondiale che condivido in pieno e, parzialmente, riporto perché rispecchia in toto anche il mio pensiero.
“Abbiamo creato un ambiente che permette la pura speculazione e si invoca pertanto un ritorno alle regole che governavano i mercati fino al 1999 quando i futures erano strumenti di copertura del rischio e venivano utilizzati in primis dai produttori e dai consumatori”.Oggi il mercato è invece dominato dai fondi e dalle banche d’investimento che comprano i “contratti” solo per rivenderli a prezzi più alti senza valutare la situazione reale delle commodities.La crisi del 2008, al di là dei vari problemi, pare non abbia proprio insegnato nulla, anzi ora con le speculazioni che riguardano le materie prime si gioca con la vita di milioni di persone.

guida vending beverfood guidaonline vending italia Scarica Ora!!Ma perché la più potente economia del mondo improvvisamente auspica che tutto il Nord Africa possa avere dei regimi più democratici?Ciò, naturalmente, è pienamente condivisibile ma perché solo ora e non anche dieci, venti, trenta anni fa ? Perché non viene posta fine alle ingiuste speculazioni sulle materie prime, in particolare quelle alimentari? I rimedi oltretutto potrebbero essere abbastanza semplici . Forse mancano volontà e capacità di lottare contro delle lobbies troppo potenti. La spesa per i prodotti alimentari (indice FAO 2010) era pari al 9,7% negli USA, al 17,5% in Italia e ben al 48% in Egitto .In questi giorni sono sotto i nostri occhi i risultati della mancanza di controllo dei prezzi e l’Italia è assalita da migliaia di diseredati, impauriti ed affamati .Siamo stati lasciati soli da un’Europa pavida e l’America, militarmente potente, dal punto di vista politico lascia molto, molto a desiderare. Non voglio, non devo, non posso, schierarmi da nessuna parte ma lamentarmi sì. Come “a casa nostra” non siamo capaci di uscire da un logorroico, inutile, quotidiano “blaterare” da parte di tutti contro tutti, così, a livello mondiale, chi poteva scongiurare la crisi non lo ha saputo o potuto fare, trovandosi di fronte a interessi immani, destinati nel tempo ad essere danneggiati dalla loro stessa ingordigia.

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PRINCIPALI PROBLEMATICHE A LIVELLO NAZIONALE

Ho ancora delle lamentele da esprimere. Queste però sono a livello nazionale. Si parla sempre più spesso di semplificazione per le imprese. Condivido in pieno l’intenzione ma, in concreto, le incombenze aumentano anziché diminuire. Ecco solo alcuni esempi.

1)D.L. n. 78 del 31.05.2010 convertito nella legge n. 122 del 20.07.2010 (comunicazioni rilevanti ai fini IVA- spesometro )
L’obbligo di comunicazione, limitato per il 2010 a importi uguali o superiori a euro 25.000,00 (al netto dell’IVA), è scattato dal 01.01.2011 anche per importi uguali o superiori a euro 3.000,00 (al netto dell’IVA) e, dal 01.05.2011, riguarderà anche gli scontrini e le ricevute fiscali di importi pari o superori ad euro 3.600,00. Sarebbe stato più semplice ripristinare l’elenco clienti e fornitori senza costringere le aziende a dotarsi di nuovi e complicati programmi per adempiere a delle norme di ostica e controversa interpretazione, con il rischio concreto di errori e conseguenti sanzioni .

2)Comunicazione Black List

Ad oggi le modalità operative della norma sono state molto controverse .La recente circolare 2/E 2011 dell’Agenzia delle Entrate ha cercato di chiarire le difficoltà interpretative. Nel caso che più strettamente ci riguarda, ossia quello delle importazioni, rilevano, ai fini della comunicazione, le bollette doganali, anche se corre l’obbligo di segnalare le fatture d’acquisto del fornitore estero qualora, come quasi sempre accade, la fattura sia stata registrata contabilmente prima del documento doganale . Le eventuali discordanze in seguito accertate dovranno essere sanate con la compilazione dei righi delle note di variazione.

3)Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari

A gennaio 2011 è stato approvato il disegno di legge n. 2260 che è pertanto divenuto legge. Rilevante l’art. 4 contenente l’obbligo dell’indicazione, nell’etichettatura dei prodotti alimentari commercializzati, del luogo di origine o di provenienza e dell’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia la presenza di organismi geneticamente modificati (OGM). Il secondo comma della norma recita testualmente : “per i prodotti alimentari non trasformati, l’indicazione del luogo d’origine o di provenienza riguarda il paese di produzione; per i prodotti alimentari trasformati, l’indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata nella preparazione o nella produzione dei prodotti “. La legge prevede che, entro 60 gg. dall’entrata in vigore, con appositi decreti interministeriali di attuazione, vengano precisati i prodotti per i quali sussisterà l’obbligo ed altresì indicate le modalità operative.Fino all’emanazione di tali decreti la normativa non potrà avere concreta attuazione.Inoltre, la legge italiana ha suscitato non pochi commenti a livello europeo . A Bruxelles si sono sollevati molti dubbi sulla compatibilità, in particolare per i prodotti trasformati, della legge italiana con le regole europee che non prevedono tal tipo di obblighi.

4)Disposizioni in materia di intermediari finanziari .
Il decreto legislativo n. 141 del 13.08.2010 (pubblicato nella G.U. n. 207 del 04.09.2010) ha riformato la disciplina per i soggetti operanti nel settore finanziario ex artt. 106/107 del TUB (decreto legislativo n. 385/93) .

5)Posta elettronica certificata (DECRETO LEGGE N. 185 DEL 29.11.2008).

Dal 29.11.2011 scatterà l’obbligo, anche per le società costituite prima del 29.11.2008, di dotarsi di PEC .

6)Stress lavoro correlato

Recentemente (vd. articolo pubblicato sul Sole 24 Ore n. 31 del 02.02.11), in adempimento a quanto previsto dall’art 17 del Decreto Legislativo n. 81 del 09.04.2008 (“Testo Unico delle norme sulla sicurezza del lavoro”), sono state definite le linee guida operative per la valutazione dello stress lavorativo, predisposte dalla Commissione Consultiva Permanente per la sicurezza e salute sul lavoro.

7) Sistema VIES (autorizzazione obbligatoria per operazioni intracomunitarie – entrata in vigore 28.02.11) .

I contribuenti IVA che nei periodi di imposta 2009 e 2010 hanno presentato modelli intrastat e che hanno presentato la dichiarazione annuale IVA anno 2009 sono esonerati dal presentare la richiesta di autorizzazione in quanto iscritti automaticamente al VIES.

8) SISTRI (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti ).

E’ stato pubblicato il 28.12.2010 il decreto ministeriale 22.12.10 che rinvia al 31.05.2011 l’operatività del sistema di tracciabilità informatica dei rifiuti (sistri) che invece, in base alle previsioni normative iniziali, avrebbe dovuto sostituire interamente il MUD (pertanto il 30.04.2011 è da presentare il MUD 2010).
Ricordo che il termine per il pagamento del contributo annuale per le imprese iscritte al SISTRI , originariamente previsto per il 31.01.11, è stato prorogato al 30.04.11 .

9) Tariffa per i controlli sanitari ufficiali per le attività alimentari.

Il 31.01 è scaduto il termine per pagare in via anticipata la tariffa annuale prevista dal decreto legislativo n. 194/2008.

SOCI E SOSTENITORI DEL GRUPPO

Vi ho probabilmente annoiato solo nell’elencarli, peraltro in maniera non esaustiva, ma sono tutti obblighi da adempiere
Ma desidero terminare la mia relazione con delle note positive. I soci ordinari e sostenitori del Gruppo sono sostanzialmente invariati nel 2010 ed in totale ammontano a 242. A Trieste si è svolta, dal 28 al 30 ottobre 2010, la 5° edizione della Triestespresso Expo, con numeri da record sia per espositori partecipanti che per visitatori. Questo fa ben sperare che, anche per il futuro, la città giuliana possa mantenere e rafforzare la sua centralità, nel nostro settore, a livello nazionale ed internazionale. E’ infine mio dovere, ed anche un piacere, ringraziare per la collaborazione tutto il Consiglio Direttivo, i soci ordinari e sostenitori ed il nostro insostituibile e solerte segretario Antonio Franciosa per l’incondizionata dedizione che sempre dimostra.

Treviso lì 21.02.2011 Il Presidente Giorgio Caballini di Sassoferrato

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