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Se le bollicine trentine di Ferrari sono il brindisi italiano per eccellenza, la scelta della famiglia Lunelli di presentare il nuovo Giulio Ferrari il 2 giugno per la Festa della Repubblica ha un valore speciale. Una presentazione figlia dei tempi nostri quella dell’annata 2008 del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, in diretta Facebook e in collegamento sulla piattaforma Zoom. L’icona delle bollicine italiane, un simbolo dell’Italia che vuole ripartire con orgoglio per lo spumante italiano più premiato di sempre, a livello nazionale e internazionale.

A raccontarlo in anteprima in un webinar online la serata del 1 giugno Matteo e Marcello Lunelli, l’enologo di Casa Ferrari Ruben Larentis e tre professionisti del settore, come Marco Sabellico del Gambero Rosso, Luciano Ferraro del Corriere della Sera e Alessandro Scorsone, Cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Un Trentodoc che ha saputo vincere la sfida contro il tempo, con un affinamento oltre dieci anni sui lieviti acquisendo grande complessità ma senza perdere equilibrio, freschezza ed eleganza.

“E’ una sfida vinta quella dell’etichetta Giulio Ferrari, nel ‘72 mio zio Mauro iniziò a sperimentare uno spumante che voleva sfidare il tempo e lo fece di nascosto dai suoi fratelli,  quando presentò il prodotto rimasero entusiasti e diventò un simbolo della nostra cantina e della spumantistica italiana, capace di giocarsela anche con le grandi bollicine francesi senza avere nulla da invidiare”-  il commento del Ceo Matteo Lunelli – Questa presentazione assume un valore speciale, abbiamo voluto lanciare la nuova annata in occasione della Festa della Repubblica per brindare virtualmente con i tanti amici e clienti di bar e ristoranti che stanno affrontando in questi giorni la fase della ripartenza”.

Un vino dalla grandissima personalità, tanto che viene apostrofato semplicemente come “Giulio”, quasi avesse un’anima, un’etichetta speciale dedicata al fondatore della celebre casa spumantistica trentina che ne sarebbe stato orgoglioso.

Marcello Lunelli ha spiegato l’annata 2008 e il vigneto da cui proviene. “Il 2008 è stata un’annata bizzarra, la seconda annata più piovosa dopo il 1921 ma soprattutto tra novembre e dicembre , mentre nel resto dell’anno è stata un’annata molto calda soprattutto in estate con l’escursione termica tipica del Maso Pianizza dove si trova il vigneto a 600 mt con le notti fresche che hanno mantenuto l’acidità delle uve, l’architrave del marchio Ferrari nelle bollicine. Un vigneto esposto a sud con una vendemmia tardiva che avviene una ventina di giorni di ritardo rispetto alla  media, un sistema di allevamento dove negli anni si è passati dalla pergola al guyot o alla spalliera per sfruttare la luce e permettere degli interventi mirati con meccanizzazione nelle operazioni a verde”.

 

Profumi e aromi, bouquet ampio di sentori e note ma soprattutto una grandissima bevibilità per un vino che dopo una lunga sosta sui lieviti ha ancora la freschezza intatta, facendo diventare semplice anche le cose più complesse. “Vengono usati lieviti selezionati per mantenere lo stile della casa – ha raccontato l’enologo Ruben Larentis – una parte del vino fa un passaggio in legno, mentre una parte dell’assemblaggio di chardonnay non ha fatto la malaolattica per preservare l’acidità che continua a dare freschezza anche con il passare del tempo. C’è molto rispetto in tutte le fasi, senza mai esagerare, un mix vincente per un dosaggio basso a 2g/lt”.

INFO www.ferraritrento.it

 

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