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Uno dei simboli della millenaria cultura giapponese che sta conquistando il mondo della mixology e la ristorazione italiana. Il sakè, bevanda fermentata composta da riso, koji, un microorganismo impiegato per saccarificarne il suo amido, lievito e acqua, è ormai diventato un must per il Belpaese non solo a cena ma anche nel momento dell’aperitivo. Roma non fa di certo eccezione e il luogo d’elezione per quello che vuole essere il più grande sakè bar italiano, con una offerta di ben 160 etichette, è Hiromi La Maison. Inaugurato di recente, ubicato in zona Porta Pia, è il nuovo progetto di Hiromi Cake che dal 2018 ha fatto conoscere la pasticceria nipponica in tutta Italia.

Come spiega la proprietà, questo nuovo ristorante propone un format all day incentrato nella divulgazione del sakè e della cucina giapponese.  La clientela è molto variegata. Nel pomeriggio il pubblico è composto da ragazzi amanti dei manga e da signore eleganti che amano il rito del tè, mentre per l’aperitivo e cena un pubblico adulto che gradisce approfondire la gastronomia del Sol Levante.  Interessante la carta dei sakè che propone alla mescita calici di maison prestigiose. Si va dal Konishi Aosae, delicato, fresco e minerale al Ninki Black, delicato, bilanciato e profondo, passando al cremoso e speziato Konishi Kokuagari. Non mancano anche gli invecchiati come lo Shirayuki Edo Genshu caraterizzato da sentori di caramello e tabacco.

Molto interessanti i cocktail realizzati dai talentuosi Bartender Simone Francia e Maurizio Converso, che puntano su signature con uno spiccato taglio asiatico in grado di deliziare i palati più raffinati. Restando in ambito Sakè, un must è il Sakuna che vi affianca vodka e vermouth bianco, mentre per chi ama il piccante, irrinunciabile è l’Homosubi con Vodka, limone, zucchero e wasabi. Lo yuzu è protagonista dello Yurei con rum, cocco, limone e passion fruit e dello Yakushi con liquirizia, vodka e limone. Non possono mancare drink a base di gin come lo Yamauba che vi accosta anche vermouth bianco, tabasco e matcha.

Il team di Hiromi la Maison confessa che molti avventori modificano le abitudini dopo la prima volta. Infatti vengono in primis per provare le bottiglie e ordinano i piatti in base a ciò che bevono. Chiaramente si riflette un trend mondiale con una crescita del sakè fuori dal Giappone in modo esponenziale. Un incremento che ci confessano è destinato a durare a patto che si riesca a raccontare in modo giusto e approfondito questa bevanda, non solo nella storia ma anche nella temperatura di servizio che fino a pochi anni fa, erroneamente, prevedeva una somministrazione calda, completamente errata.

Il segreto del successo è imputabile ad una ridotta gradazione alcolica, non contiene solfiti e di conseguenza previene dallo spiacevole hangover. Difficile entrando da Hiromi non essere affascinato da questo universo tra cantine in attività dal 1505 a produzioni contemporanee.  Dialogando con la proprietà emerge come il sakè rappresenti la cartina di tornasole per leggere il segmento degli spirits nipponici, un comparto contrassegnato dal rigore e dall’estrema qualità che sfrutta un vantaggio competitivo eccezionale. L’acqua è molto leggera con un basso livello di calcare, morbida,  proveniente dalle numerose sorgenti presenti in Giappone. Whisky e Vodka made in Japan stanno scalando il gradimento del grande pubblico e sicuramente conquisteranno importanti quote di mercato grazie anche ad una versatilità che li rende ideali anche in miscelazione.

Il menu si snoda in un tripudio di ricette tradizionali del Kansai e di ottimo sushi, rigorosamente diretto dal maestro Aiuchi Takehiko. Tra gli starter, Gyoza, Wakame e Harumaki mentre fra i piatti della tradizione spiccano il Doteyaki, selezionata carne di manzo accuratamente preparata e cucinata a bassa temperatura con aggiunta di sakè e spezie giapponesi, tenera al gusto e dal sapore morbido e accattivante, il Katsudon, piatto tipico della cucina giapponese, su una base di riso caldo viene adagiato il tonkatsu,cotoletta di maiale impanata e fritta, uova cotte dal calore del riso, cipollotti e il Maguro Katsu Special, polpettine di tonno fritto con panko e accompagnate da una speciale salsa del nostro chef a base di maionese, uova e cetriolo decantato in aceto. Variegata l’offerta di Ramen e Sushi così come di Tartare (tonno, spigola e salmone), Nigiri, Sashimi e Hosomaki.

All’interno del locale i clienti possono gustare le splendide creazioni di Hiromi Cake che, nell’ultimo periodo, si è espanso in modo esponenziale servendo oltre 250 ristoranti, realizzando importanti catering e progetti speciali con grandi aziende quali la Sega. I dolci sono firmati dalla Pastry Chef giapponese Mitsuko Takei e dallo staff capitanato da Diana Calcagni. Fascino del locale deriva dal dehors esterno con il Giardino Zen realizzato dall’artista Akiyama Nobushige.

Una installazione ispirata ai giardini Zen giapponesi. Due opere uniche del maestro contraddistinguono l’opera: lo Tsukubai, una piccola vasca in pietra in cui scorre, con un moto perpetuo, l’acqua, usata tradizionalmente per la purificazione. Il movimento genera un suono attutito sul bambù, come a scandire il tempo che passa inesorabile. La seconda opera, incisa su pietra, è una poesia breve, un “haiku”(incontro).Hiromi La Maison ha inoltre una intensa attività culturale con un calendario di incontri riservati a corsi di formazione per approfondire la conoscenza del sakè, da semplici degustazioni fino a quelli ufficiali con la Sakè association per diventare sommelier di sakè. Nell’occasione della nostra visita abbiamo approfittato per chiedere anche qualcosa in merito ai prezzi da cui è emerso come il range medio di una buona bottiglia di sakè si aggira tra i 35 e i 45 euro fino ad arrivare a qualche rarità sui 3-400 euro. Tendenzialmente però il mercato è costituito per l’80% da bottiglie che oscillano tra i 35 e i 90 euro.

Infine uno sguardo sul futuro. Hiromi Cake, che già serve 250 ristoranti sul suolo nazionale,  annuncia un significativo piano di franchising da sviluppare in tutta Italia e una serie di collaborazioni con importanti aziende.  Inoltre sono in corso operazioni per per esternalizzare e internazionalizzare il brand puntando in primis sulla Francia.

+info: hiromimaison.it/

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