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Dopo una lunga battaglia giudiziaria tra il Comune di Fiuggi ed il gruppo Sangemini, che dal 2002 ha gestito – con un contratto di affitto – lo stabilimento della celebre oligominerale, l’imbottigliamento e la distribuzione dell’acqua di Fiuggi, su decisione del tribunale di Frosinone, è tornato ora in possesso del sito industriale del comune. La nuova gestione è affidata ad «Acqua e Terme Fiuggi» (Atf), società di proprietà dell’ente comunale, che aveva già gestito il complesso idrotermale (stabilimento e terme) tra gli anni Novanta e l’inizio del Duemila. La produzione, ripresa da pochi giorni, ha già subito un’impennata rispetto all’ultimo periodo, raggiungendo la quota-record di 140 mila bottiglie al giorno. Allo stabilimento dell’acqua di Fiuggi è arrivato un nuovo direttore commerciale, Marco Franzoso, che ha già provveduto a riorganizzare la rete vendita.

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Si punta a riportare il marchio Fiuggi ai massimi livelli, al prestigio di un tempo, dopo che la famosa acqua che cura i calcoli renali, da diversi mesi, era sparita da negozi e supermercati. L’obiettivo è aumentare le vendite di 42 milioni di bottiglie l’anno già raggiunte dalla gestione Sangemini. L’acqua di Fiuggi, come ha confermato il manager di Trenitalia Gianfranco Battisti, tornerà ad essere presente anche sui treni dell’Alta velocità. «Si apre una fase nuova in ogni senso – dice il sindaco Fabrizio Martin-, dobbiamo dimostrare in un momento difficile che c’è anche una parte pubblica sana. Per la nostra città è una grande opportunità. La bottiglia dell’acqua deve trainare il ‘sistema Fiuggi’, ma per farlo dobbiamo consentire allo stabilimento di operare in totale autonomia, senza alcuna interferenza della politica».

+info: roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_ottobre_28/fiuggi-acqua-minerale-passa-comune-2112458426474.shtml

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INFOFLASH ACQUA FIUGGI
La tradizione plurisecolare dell’utilizzo terapeutico delle acque di Fiuggi è nota in tutto in mondo e affonda le sue radici in epoca romana. Ma la notorietà arriva quando Papa Bonifacio VIII, affetto da calcolosi renale, viene guarito grazie ad essa. Siamo alla fine del XIII secolo e da allora non è mai venuto meno l’interessamento all’efficacia delle acque di Fiuggi, che porterà anche Michelangelo a farne uso per placare il suo “mal della pietra”, come allora veniva definito. Altri personaggi famosi in epoca più recente si sono curati con successo bevendo acqua Fiuggi da Papa Pio X a Giovanni Giolitti, da Benedetto Croce ad Alcide De Gasperi. Si tratta di acque oligominerali fredde che sgorgano ad una temperatura alla sorgente di 12,4° C e che vengono utilizzate sia per la mescita presso gli stabilimenti termali, sia per l’imbottigliamento. L’espressione “acqua che rompe la pietra”, usata da Michelangelo su basi squisitamente empiriche, trova oggi una solida spiegazione scientifica. Infatti l’acqua di Fiuggi non è un’acqua oligominerale uguale a tante altre, ma presenta caratteristiche uniche che vanno bene oltre le pur considerevoli proprietà diuretiche. L’imbottigliamento e la conservazione dell’acqua oligominerale di Fiuggi non incidono in alcun modo sulla composizione chimica e sulle proprietà terapeutiche di quest’acqua veramente unica. +info: www.termedifiuggi.com

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