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In una intervista concessa il 10.12 u.s. a Luca Fornovo su La Stampa di Torino, Alberto Bertone (cfr foto), presidente di Fonti di Vinadio, racconta le vicende societarie e anticipa alcune informazioni sui programmi di sviluppo. “Diversificare è la prima regola per battere la crisi, soprattutto quella dei consumi alimentari, dichiara Bertone, che nel 1996 ha fondato il marchio Sant’Anna e che in una manciata di anni ha scalato il mercato delle acque minerali, arrivando a un fatturato di 200 milioni di euro. «Da pochi mesi ci siamo lanciati in una nuova avventura: il tè freddo. Abbiamo investito circa 10 milioni per un nuovo impianto, assunto nuove persone e siamo già riusciti a strappare una fetta di mercato del 9% alle grandi multinazionali” (ndr: Ferrero Estathè, San Benedetto Thè, San Pellegrino Beltè, Coca-Cola Nestea…)

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guida vending beverfood guidaonline vending italia Scarica Ora!!Bertone ricorda: «Santhé Sant’Anna è un sogno nel cassetto che a gennaio ho deciso di realizzare. È partito come un gioco, con mio figlio, che assaggiava le selezioni di tè e mi dava consigli su come migliorarne la qualità. Ha solo otto anni, ma a mio avviso i bambini sono i massimi intenditori di tè freddo. Ora la mia sfida è arrivare a una quota di mercato tra il 35 e il 40% entro la fine del 2013. I nostri prodotti sono realizzati per infusione con una percentuale al 9,5% di succo di limone, pesca e tè verde sia in bicchierino che in bottiglia da un litro e mezzo. E il prossimo anno lanceremo nuove bevande e nuove confezioni ecologiche perché la crisi si vince soprattutto con le idee». Per quanto riguarda le acque minerali, il presidente di Sant’Anna dichiara che il prodotto più innovativo dell’azienda è «sicuramente la bio-bottiglia, la prima bottiglia biodegradabile che non contiene petrolio. Ci abbiamo investito tanto e per molti anni. All’inizio era difficile anche distribuirla nei supermercati, oggi è diventata un prodotto in forte crescita. È stata studiata non solo per rispettare l’ambiente, ma soprattutto per il benessere dei nostri consumatori e in particolare di bambini e anziani. Ora i clienti più affezionati sono quelli che un tempo compravano l’acqua nella bottiglia di vetro». E per quanto riguarda l’export precisa: «Per adesso le esportazioni rappresentano il 5-6% del nostro fatturato. Ma vogliamo aumentare le vendite fuori dall’Italia, soprattutto in Germania, Francia, Stati Uniti e nei Paesi emergenti, dove anche la bio-bottiglia può avere successo».

+info: www.lastampa.it/2012/12/10/economia/tuttosoldi/la-mia-sfida-ai-colossi-del-te-upApaiziSLp6DWuxCTkAFO/pagina.html

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