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I primi dati di consuntivo 2015 per il settore aggregato “Ristorazione e alberghi” confermano le stime TradeLab sul trend di crescita del mercato fuori casa rispetto al 2014: si parla di un +1,14% (la previsione TradeLab fatta a ottobre 2015 era di +1%).ristorazione-self-service-Cir-Food-di-ExpoLa ristorazione è stato uno dei settori che meglio hanno retto la crisi, mostrando una lieve contrazione solo nel 2012-13, mentre dal 2007 ha di fatto eroso quote ai consumi casalinghi. Il mercato dei consumi fuori casa vale circa 75 miliardi, il 33% dei consumi totali alimentari e di bevande, ed è in crescita: grazie al rinnovato clima di fiducia di imprese e consumatori, TradeLab ipotizza un +2% nel 2016, che porterebbe i consumi fuori casa a quota 77 miliardi, generati da circa 300.000 punti di consumo, una rete che ha continuato a crescere negli anni.

Se la ristorazione indipendente copre ancora l’83% del totale, tra i 112mila ristoranti oggi attivi il segmento in maggiore crescita è quello definito “Smart” (analisi TradeLab Ristorante e Pizzerie 2015), ossia ristoranti di medio/alto livello, più alla moda, che hanno saputo darsi un posizionamento distintivo ben definito, riconoscibile e differenziante. Tale segmento, nato nell’area del Nord-Ovest, si è progressivamente sviluppato anche nel resto d’Italia. In riduzione invece il segmento dei Mainly Pizza e in particolare dei Grandi Multipurpose, ristoranti di grandi dimensioni frequentati principalmente dalle famiglie e per banchetti.

LA RISTORAZIONE ORGANIZZATA

La RO in Italia vale 10,2 miliardi: di questi bar e ristoranti in catena, la cosiddetta ristorazione commerciale, pesa 4 miliardi di euro (il peso maggiore è ricoperto dalla ristorazione collettiva). Aumenta anche il peso delle catene, grazie all’innovazione e alla differenziazione dei format focalizzati su molteplici temi: tipicità regionali, focus su un prodotto (pollo, riso, pasta), bakery, natural life, sostenibilità/qualità accessibile, fast food.

MACCHINARI PER LA RISTORAZIONE

Dall’altra parte della filiera ci sono le aziende che producono macchinari per la ristorazione. Quello della meccanica è un settore del Made in Italy che, come rilevano da ANIMA, esporta più dei settori alimentare, moda e design aggregati. Nel 2015 la meccanica italiana ha prodotto tecnologie e componentistica per un totale di 44 miliardi di euro, valore in aumento (+1,3%) rispetto all’anno precedente. Il 2016 prevede ̀ un +0,7% per la produzione, che si prevede abbia toccato i 44,3 miliardi di euro. In crescita anche le esportazioni, che nel 2015 sono salite a 25,7 miliardi di euro con un +1,3% sul 2014. Secondo le stime 2016, il dato è destinato ad aumentare a +1,4% fino a raggiungere i 26,1 miliardi di euro con una quota export/fatturato del 59%. I dati più recenti di ANIMA nel settore food riguardano invece il grande capitolo del freddo con frigoriferi, banchi frigo, congelatori. Per quest’ultimo settore, secondo i dati recentemente diffusi da Assofoodtec/ANIMA, il preconsuntivo per il 2015 parla di una produzione di 945 milioni di euro (+2,5% sul 2014), il 56% destinato all’export. Per il 2016 si prevede invece una produzione di 955 milioni, con un incremento dell’1,1% e investimenti in ricerca pari a 25 milioni di euro. Il green e il risparmio energetico sono le linee guida verso le quali si sviluppa l’innovazione, come già si è visto a Host 2015.

 

Fonte: host.fieramilano.it/

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