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L’Abruzzo è la regione con la più grande quantità di parchi naturali d’Europa, definita la regione verde: una ricchezza di paesaggi e territori incredibile, unita a una grande varietà pedoclimatica. Si passa dalla selvaggia costa dei trabocchi, lungo l’Adriatico, con i suoi scorci incantevoli, sassi bianchi, sabbia dorata e acque limpide, al dolce rincorrersi di colline e paesini incantati, sino all’asprezza rocciosa del Gran Sasso d’Italia e della Maiella con il suo clima rigido e montano.

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In tutti questi territori diversi, sempre i vitigni tradizionali abruzzesi: trebbiano e montepulciano, che sanno declinarsi e sfaccettarsi secondo le caratteristiche morfologiche e climatiche del paesaggio. Dai potenti Montepulciano delle Colline Teramane a quelli esuberanti di montagna aquilani, tutti frutto e nervosismo, fino a quelli materici ed efficaci delle Colline Teatine davanti al mare. Una realtà bellissima che, anno dopo anno, si impone in degustazione e si traduce in un dinamismo importante.

Anche quest’anno come sempre la competitività regionale ci spinge a essere severi, aziende passano dalla scheda grande a quella piccola, e viceversa, a dimostrazione dello stadio di benessere della viticoltura abruzzese. Si consolida il successo degli autoctoni, che vanno ad affiancare i tradizionali vitigni regionali, con un fiorire (talvolta anche eccessivo) di cococciola, pecorino, passerina. Un interesse sempre più deciso verso una viticoltura più naturale e in armonia con l’ambiente e tecniche di cantina meno invasive.

La grande novità sono i Tre Bicchieri dalla Cantina di Tollo, vera ammiraglia del vino abruzzese, che ha dimostrato come si possano conciliare qualità e grandi numeri. I rimanenti premi sono divisi su tutte le province: dall’interno montuoso aquilano Valle Reale, con un Trebbiano in fermentazione spontanea che è una delizia, e Cataldi Madonna, con il solito Pecorino, che è oramai uno dei grandi bianchi italiani. Dal teramano il classico Zanna di Illuminati, un Montepulciano di grande fascino, poi l’esuberante Adrano, moderno e sempre all’altezza, e l’elegante Vasari di Barba. Dalle colline pescaresi il monumentale Trebbiano ‘07 di Valentini e il cupo Spelt de La Valentina, poi il fresco Pecorino di Tiberio, in questa edizione 2011 anche migliore dello scorso anno, il Cocciapazza di Torre dei Beati, sempre convincente ed elegante e l’austero Podere Castorani. Dal chietino oltre al Cagiolo di Tollo, il classico Trebbiano Marina Cvetic di Masciarelli.

TRE BICCHIERI
– Montepulciano d’Abruzzo Cocciapazza 2009 Torre dei Beati
– Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Adrano 2009 Villa Medoro
– Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Zanna Riserva 2008 Illuminati
– Montepulciano d’Abruzzo I Vasari 2009 Barba
– Montepulciano d’Abruzzo Cagiòlo Riserva 2009 Cantina Tollo
– Montepulciano d’Abruzzo Podere Castorani 2008 Castorani
– Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2008 La Valentina
– Pecorino 2010 Cataldi Madonna
– Pecorino 2011 Tiberio
– Trebbiano d’Abruzzo Marina Cvetic 2010 Masciarelli
– Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Capestrano 2010 Valle Reale
– Trebbiano d’Abruzzo 2007 Valentini

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