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Italian Craft Beer Trends: anche i birrifici craft italiani puntano sulle birre a bassa gradazione

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Cronache di Birra presenta i trend del primo semestre del 2025. Tante le produzioni inedite sotto il 4% alc., che assecondano un diverso approccio dei consumatori all’acquisto di birra. Il primo semestre del 2025 ha segnato un’evoluzione significativa nel panorama della birra artigianale italiana, con il definitivo ingresso dei microbirrifici nel segmento delle NoLo, ossia delle birre analcoliche o a basso contenuto alcolico.

 

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Le birre inedite sotto al 4% alc., lanciate nei primi sei mesi dell’anno, hanno rappresentato il 16,14% del totale, segnando un trend in netta crescita rispetto al passato. Nei primi semestri dei precedenti tre anni, infatti, queste birre si erano fermate intorno al 6%.

 

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È questo il dato più interessante che emerge dal rapporto di metà anno di Italian Craft Beer Trends, l’osservatorio permanente sul settore della birra artigianale italiana curato da Cronache di Birra. Un’analisi elaborata sulla base delle informazioni di 440 birre inedite (+27% rispetto al primo semestre dello scorso anno), censite dalla piattaforma Whatabeer nel corso del 2025. Un lavoro costante di monitoraggio del mercato, che dimostra la vitalità della scena brassicola nazionale. Andrea Turco, fondatore e direttore di Cronache di Birra, commenta così i dati emersi dal primo semestre del 2025: “Dopo alcuni anni di studio, ora i birrifici artigianali italiani hanno intrapreso con decisione la strada delle NoLo, soprattutto con birre dalla bassa gradazione alcolica. La percentuale di birre inedite sotto il 4% alc. è cresciuta sensibilmente e dimostra il tentativo di adattamento del settore a un contesto profondamente cambiato rispetto al passato”.

 

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Le novità del codice della strada, temute ben oltre le loro reali implicazioni, hanno sicuramente favorito la scelta dei birrifici di rivolgersi al segmento NoLo. C’è però anche la constatazione di un approccio diverso dei consumatori all’acquisto di birra, con una crescente predilezione per tipologie associate al benessere – poiché implicano una minore assunzione di alcol – e alla facilità di bevuta. È una tendenza che sicuramente si consoliderà nella seconda parte del 2025. La crescita del segmento NoLo sta comportando una costante riduzione della gradazione alcolica media delle birre. Rispetto al primo semestre del 2021, questa voce statistica (5,36% alc.) ha registrato una contrazione di oltre un punto percentuale. Il trend sta avendo effetti anche sugli stili birrari scelti dai birrifici italiani: la famiglia delle luppolate ha mostrato uno spostamento dalle American IPA (-4,1% rispetto al primo semestre del 2024) alle Session IPA (+3,68%). Interessante anche la crescita delle Lager luppolate, che si adattano bene a cavalcare la tendenza del low-alcohol.

 

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A livello di trend minori, risulta interessante il crescente interesse dei birrifici italiani nei confronti delle cosiddette “nitro”, birre saturate o confezionate con carboazoto per ottenere una texture più cremosa. Emerge anche un esplicito riferimento all’espressione “West Coast”, non associata esclusivamente alle IPA (es. West Coast Pils), per indicare birre contraddistinte da una buona secchezza e un amaro deciso. Infine rimane alto il numero di Italian Pilsner, tipologia che, dopo essersi diffusa negli USA, ora è sempre più presente anche nel nostro paese. Il Citra si conferma il luppolo più citato dai birrifici italiani, mentre le scorze di agrumi rappresentano l’ingrediente più utilizzato in questa prima parte di anno. Infine Wild Raccoon si conferma il birrificio più attivo in termini di novità nel primo semestre del 2025 (21 birre inedite), precedendo di gran lunga LZO Brewery (14) e Alder (10). Sarà interessante verificare tutte queste tendenze all’inizio del prossimo anno, quando Cronache di Birra pubblicherà l’edizione 2025 di Italian Craft Beer Trends. Come sempre il report sarà disponibile in due formati: stampato con copertina rigida e acquistabile su Amazon, oppure scaricabile gratuitamente in formato pdf.

Italian Craft Beer Trends è realizzato grazie al supporto di:

  • Cime Careddu – Azienda leader di settore per il confezionamento della birra.
  • ANIMA by Cerve Group –il nuovo brand del Gruppo Cerve, specializzato in calici e bicchieri per il settore beverage e enologico.
  • Unionbirrai – l’associazione pioniera per la tutela e la promozione dei microbirrifici italiani.

Fonte: www.cronachedibirra.it

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