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Una stagione equilibrata e un inizio di autunno scaldato dal sole fanno ben sperare per il 2009 del Gallo Nero che nel frattempo festeggia i grandi successi del 2005 e 2006 ottenuti da alcuni dei più importanti critici internazionali. Adesso che l’uva è finalmente in cantina è possibile parlare di una buona annata del Chianti Classico. Previsioni ottimistiche si sprecavano già nelle scorse settimane ma la convinzione di trovarsi di fronte a un “gran bel” 2009 la si ha in questi giorni, toccando con mano il frutto del paziente lavoro dei mesi scorsi: le uve, infatti, sono arrivate in cantina in buona forma, grazie a una stagione ben equilibrata, soprattutto fino al mese di giugno


La calda estate di quest’anno infatti è stata ben affrontata da un terroir che fino alla metà di giugno ha potuto godere di una piovosità ottimale. Anche il prolungarsi delle alte temperature nelle prime settimane di settembre non ha alterato un equilibrio garantito da ampie escursioni termiche, che da fine agosto in avanti hanno dato alle piante temperature fresche nelle ore notturne. Un equilibrio confermato anche dal mese di settembre che ha visto, dopo l’atteso arrivo della pioggia il ritorno deciso del sole grazie al quale l’uva ha potuto completare, nella maggior parte delle vigne del Chianti, una maturazione ottimale. Il favorevole andamento stagionale ha quindi offerto le migliori condizioni per portare in cantina frutti maturi, dalla giusta acidità e da una buona complessità aromatica. Dal punto di vista quantitativo si prevede una produzione che non dovrebbe discostarsi molto da quella dello scorso anno (268.000 hl). Pallanti: “Le uve sono arrivate in cantina nelle condizioni migliori. Da ora la natura cederà il testimone all’opera dell’uomo, ai produttori chiantigiani, che da ormai diversi anni hanno plasmato grandi vini Chianti Classico, premiati in tutto il mondo”.

I più recenti riconoscimenti arrivano dagli Stati Uniti: solo poche settimane fa è stata la prestigiosa rivista statunitense “Wine Spectator” a premiare ben 18 Chianti Classico 2006 sopra i 92 punti con delle vette di 95/96; sono invece oltre 50 i Chianti Classico 2005 e 2006 che hanno ottenuto punteggi superiori ai 90 punti nella nota testata “Wine Advocate” diretta da Robert Parker. Sono stati ben 11, invece i vini Chianti Classico premiati dalla guida L’Espresso, un altro primato per la nostra denominazione.” In una situazione di mercato come quella attuale, questi risultati danno un nuovo vigore e trasmettono ottimismo ai viticoltori del territorio. La vendemmia 2009 incoraggia ulteriormente il Chianti Classico: dopo i primi segni di ripresa i produttori attendono con rinnovata fiducia una piena uscita dalla crisi economica attuale, quando la nuova annata del Gallo Nero potrà essere esaltata appieno anche dai numeri.

Fonte: Gerardo Giorni in ‘chianti classico magazine’ Numero 41 – novembre 2009 – www.chianticlassico.com/

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INFOFLASH SUL CONSORZIO CHIANTI CLASSICO
Il Consorzio Vino Chianti Classico tutela dal 1924 il vino più noto al mondo, e ne valorizza la denominazione, il territorio d’origine, la storia. Il suo marchio, contraddistinto dall’inconfondibile Gallo Nero, garantisce il vero Chianti Classico: autentico, perché l’unico originato dal territorio del Chianti; certificato, perché la sua produzione è controllata dalla vigna alla bottiglia; inimitabile, perché la sua qualità e identità sono protette in Italia e nel mondo. Con oltre 600 soci iscritti, di cui circa 350 imbottigliatori, il Consorzio Vino Chianti Classico rappresenta oggi il 95% dell’intera denominazione e si avvale di un’organizzazione moderna, strutturata e professionale per svolgere al meglio le missioni per cui è nato: la tutela e la valorizzazione del vino Chianti Classico e del suo marchio. Un territorio che si estende su una superficie di 70.000 ettari, di cui 10.000 vitati per una produzione intorno ai 270.000 ettolitri.. Sul fronte export, gli Usa rimangono il primo mercato capace di assorbire il 30% della produzione. A seguire la Germania (10%), il Regno Unito (9%), la Svizzera (8%), il Canada (5%) , il Giappone (2%) e la Russia (2%). In Italia si consumano, invece, il 27% delle bottiglie prodotte. +info:www.chianticlassico.com/

IL BUSINESS GLOBALE DI CHIANTILANDIA
Con oltre 500 milioni di euro di fatturato annuo, il distretto chiantigiano è il terroir italiano a maggiore redditività; una grande “impresa”, di cui vino, olio e turismo sono le principali voci di bilancio Il giro d’affari totale del distretto comprende:
…un valore della produzione vinicola imbottigliata di 360 milioni di euro (Chianti Classico e IGT),
…un valore complessivo della produzione olivicola pari a 15 milioni di euro,
…un valore delle altre produzioni agricole stimabile in 50 milioni di euro,
…un fatturato degli agriturismi e delle loro attività collaterali intorno ai 100 milioni di euro

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