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Indagine Turismo del Vino: il CESEO analizza trend, sfide e opportunità del settore

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Si è svolta a Roma, a Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato, la presentazione della prima indagine del Movimento Turismo del Vino e del CESEO – Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA, il nuovo osservatorio inaugurato proprio in questa occasione.

L’evento, moderato da Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione di Anna Isabella Squarzina (presidente Corso Laurea Mediazione Linguistica e Culturale Università LUMSA), Donatella Cinelli Colombini (direttore CESEO), Violante Gardini Cinelli Colombini (presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino), Antonello Maruotti (professore ordinario di Statistica Università LUMSA), Francesco Bonini (rettore dell’Università LUMSA) e Dario Stefàno (presidente CESEO).

Un nuovo osservatorio per il turismo del vino

“Il Centro Studi è una bella novità ma è anche una scommessa vinta perché premia un investimento lungimirante e ambizioso, condiviso con l’Università LUMSA, che punta su un comparto, quello enoturistico e oleoturistico, divenuto un vero driver di sviluppo dell’offerta turistica internazionale” – ha sottolineato Dario Stefàno, presidente del CESEO.

L’indagine “Turismo del vino: tra nuove sfide e opportunità”, curata da Antonello Maruotti con la collaborazione di Pierfrancesco Alaimo Di Loro, Martín Farfan e Federico Marsilii, è stata sviluppata su un campione rappresentativo di 237 cantine socie del Movimento Turismo del Vino, la prima realtà ad aderire al Centro Studi.

“Lo studio rappresenta una fotografia approfondita dell’attività delle cantine del Movimento, una realtà sempre più diversificata, dinamica e orientata alla sostenibilità – ha spiegato Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente del Movimento Turismo del Vino.

L’identikit delle cantine e le sfide del settore

Lo studio si è focalizzato su quattro macro categorie:

  • Identikit delle cantine
  • Canali di comunicazione
  • Hospitality
  • Ruolo dell’intelligenza artificiale (AI)

Il 53% delle cantine ha registrato un aumento del fatturato nel 2023, con un 24% che ha avuto una crescita a doppia cifra. Tuttavia, il settore è minacciato da un costante aumento dei costi segnalato dall’81% delle aziende.

Il 29% delle cantine registra una crescita dei costi tra il 5% e il 10%, il 16% tra il 10% e il 25%, e un significativo 8% segnala un incremento superiore al 25%. Questa situazione risulta particolarmente critica per le micro-imprese (64%) e piccole imprese (31%). Solo il 9% delle cantine supera i 2 milioni di euro annui di fatturato.

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La professionalizzazione dell’hospitality

Solo il 38% delle cantine turistiche ha personale con competenze specifiche sulla Wine Hospitality. Nel resto dei casi, è il titolare (63%) a occuparsi dell’ospitalità o vengono coinvolti dipendenti di altri settori aziendali.

L’ospitalità resta un tema centrale:

  • 33% delle cantine organizza pic-nic in vigna
  • 30% offre passeggiate tra i filari
  • 43% delle aziende è BIO
  • 38% rispetta gli standard di agricoltura sostenibile
  • 26% delle cantine ha installato stazioni di ricarica per auto elettriche

Diversificazione delle esperienze enoturistiche

L’87% delle cantine offre prodotti tipici del territorio durante le degustazioni, il 25% organizza cene con il produttore, e il 20% propone corsi di cucina.

Attenzione anche alle famiglie: il 38% delle cantine organizza attività dedicate ai bambini, come aree gioco e fattorie didattiche.

Le wine experience hanno una forbice di costo che va dai 15 ai 150 euro, con una media di 25 euro.

  • 85% delle cantine è visitabile tutto l’anno
  • 68% accoglie visitatori senza appuntamento
  • Più del 50% è aperta anche la domenica

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Digitalizzazione e intelligenza artificiale

Il sito web è uno strumento essenziale, ma non ancora sfruttato appieno:

  • 42% delle cantine registra meno di 1.000 visite al mese
  • 15% non monitora gli accessi
  • 42% invia newsletter mensili, mentre il 33% solo tre volte l’anno

I social media dominano la strategia di comunicazione:

  • Facebook (97%)
  • Instagram (96%)
  • LinkedIn (37%)
  • TikTok (7%)

Solo il 20% delle aziende utilizza strumenti di AI:

  • 70% per la comunicazione digitale
  • 63% per il marketing
  • 35% per la gestione delle prenotazioni
  • 8% nei processi produttivi

L’adozione dell’intelligenza artificiale è percepita come un’opportunità di personalizzazione dell’esperienza turistica e di maggiore sostenibilità operativa, ma l’implementazione è ancora limitata per via dei costi e della natura tradizionale delle aziende.

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Conclusioni

Il Movimento Turismo del Vino, con il supporto del CESEO, si conferma protagonista dell’evoluzione dell’enoturismo italiano, puntando su sostenibilità, digitalizzazione e professionalizzazione dell’ospitalità per rendere l’esperienza in cantina sempre più accessibile, autentica e innovativa.

+INFO: movimentoturismovino.it/

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