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Siamo di fronte alla prima di una serie di operazioni di consolidamento che darà vita a un risiko vinicolo nel 2021? La domanda sorge spontanea alla notizia odierna di quelle bomba per il mercato del vino italiano di qualità, con l’annuncio dell’accordo quadro per la cessione della maggioranza dell’azienda Jermann srl tra Piero Antinori e Silvio Jermann. Due nomi che hanno scritto la storia del vino di qualità made in Italy degli ultimi anni ma affondando radici ancor più profonde. Un binomio fatto di passione e di capacità di dettare i trend sul mercato nazionale e su quello dell’export con etichette entrare di diritto nelle carte dei migliori ristoranti e nell’immaginario collettivo enoico, due innovatori, visionari, alla ricerca continua di eccellenza.

 

Dopo 40 anni alla guida dell’azienda di famiglia, Silvio Jermann sigla un accordo con la famiglia Antinori per la cessione della maggioranza della Jermann Srl.  “La collaborazione con Antinori è un nuovo inizio, una decisione presa per affrontare al meglio i tempi che viviamo, nel segno della tradizione famigliare” – sono le parole di Silvio Jermann alla firma dell’accordo quadro. “Condividiamo con Silvio gli stessi valori di rispetto per la tradizione famigliare, passione per le sfide, rispetto per la terra. Il nostro desiderio è quello di garantire sviluppo e continuità in piena collaborazione con Silvio e con quanto ha fatto in questi 40 anni” gli fa eco Piero Antinori.

Vignaioli storici da quasi un secolo e mezzo, l’azienda Jermann produce alcuni dei vini bianchi italiani più rappresentativi nel mondo, con due cantine in Friuli Venezia Giulia, a Farra d’Isonzo e di Dolegna del Collio dal 2007 nella frazione di Ruttars, per un totale di 170 ettari di vigneto situati nelle posizioni tra le più vocate della Regione. Jermann è un brand storico, nato nel 1881 da Anton Jermann, portato avanti dalle generazioni successive fino a Silvio Jermann, enologo e figlio di Angelo Jermann, che ha dato vita al celebre Vintage Tunina, etichetta iconica che ha cambiato la concezione del blend tra i vini bianchi di pregio. Non sono stati resi noti i dettagli dell’operazione, con questa acquisizione Antinori consolida la propria leadership sul mercato del vino italiano e su scala globale allargando il proprio raggio d’azione in una zona strategica dove non era presente come il Friuli Venezia Giulia.

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3 Commenti

  1. Non mi piace era meglio se trovava un investitore friulano così è la fine dei vini di classe. Ma bes e son bes

    • Un importante acquisizione che amplia la propria struttura commerciale e strutturale di un Azienda líder in Italia e principalmente all’estero.
      Complimenti alla famiglia Antinori

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