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Il Progetto di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione CRC Donare ETS, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani raccoglie 769.800 euro a favore di progetti solidali. Squadra che vince non si cambia. Il team di uomini all’opera per la realizzazione dell’Asta benefica del Barolo resta lo stesso della prima edizione 0 poi battezzata come prima, location compresa: il Castello di Grinzane Cavour, circondato dalla Vigna Gustava, di proprietà di Camillo Benso Conte di Cavour, è il protagonista del progetto, le uve sono vinificate dall’Enologo Donato Lanati (ENOSIS), che non ha mai nascosto il suo personale trasporto per Barolo en Primeur.

 

“L’occhio di Cavour vigila su di noi, mi sento osservato”. Il potere della storia e di personaggi che hanno contribuito allo sviluppo delle Langhe e dell’Italia tutta continua a pesare a distanza di decadi. A lui, in primis, deve essere dedicato il pensiero di questo progetto che, lo ricordiamo, è scopo benefico, e mette al centro una delle figure centrali per il Barolo. La vigna, acquistata dalla Fondazione Crc, era di proprietà della Cassa di risparmio di Cuneo, poi della Banca regionale europea e infine di Ubi Banca. Si tratta di 4 ettari e rappresenta una delle migliori “pance” di studio per i futuri enologi che si formano alla Scuola Enologica di Alba e dall’istituto professionale per l’Agricoltura Barbero.

Ebbene, consapevoli anche delle finalità didattiche, possiamo desumere che il gruppo di imprenditori – e di produttori vitivinicoli soprattutto – abbia scelto di appoggiare con piacere il progetto che si cela dietro Barolo en Primeur, che oltre ad essere un evento d’impatto, e d’immagine per il territorio, è anche formativo. Quest’anno si è fatto un upgrade in due direzioni: da un lato c’è un importante inserimento di 10 lotti di bottiglie, sulla base del comune di produzione, che 70 produttori del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani hanno messo gratuitamente a disposizione, per contribuire alla raccolta fondi a favore della Scuola Enologica di Alba, e dall’altra c’è stato un maggiore coinvolgimento da parte degli investitori americani che, in diretta da New York, hanno partecipato si sono mostrati particolarmente attivi nei lotti con le bottiglie dei produttori, a spuntarla meglio sono stati quelli dei comuni di Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e Neive.

Ezio Raviola e Cristiano De Lorenzo

Asta, ancora una volta gestita da Christie’s, che rinuncia alle commissioni. A dirigere i giochi è un carismatico e detonante Cristiano De Lorenzo (Direttore Italia Christie’s dedicato alle aste di benefiche), che cede il posto al Presidente della Fondazione CRC Ezio Raviola, per l’ultimo speciale lotto (n.23, botte da 500 litri, l’equivalente di 660 bottiglie di vino) che da una base d’asta di 45mila euro, raggiunge i 175.000 euro. Ottimi, tutti, i risultati per i lotti comunali dei produttori, che hanno bissato il loro valore d’asta di partenza. Senza  di loro – i lotti comunali – il risultato sarebbe stato lo stesso? La percezione della Vigna Gustava, all’estero e ai filantropi nel mondo, non è tale da “giustificare” l’investimento, pur trattandosi di Barolo. Un maggior racconto della vigna e della storia, anche in fase di presentazione dell’Asta, forse gioverebbe, non essendoci uno storico di vinificazione, ma in divenire il progetto è destinato a crescere per puntare, sempre di più, sui vini, etichette, già nel mercato. Con le barriques, si perpetua una bella attività di beneficienza. I lotti provenienti dalle esse sono stati giudicati dal wine critic e CEO di Vinous, Antonio Galloni, che ha assegnato un range di punteggi medi che vanno da 92 a 94 e ha coniato gli NFT (Non Fungible Token), certificato di autenticità digitale garantito tramite blockchain (annessi ad ogni bottiglia); di queste14 barriques, battute durante l’asta, 7 sono associate a realtà beneficiarie mentre coloro che si sono aggiudicati le altre 7 decideranno autonomamente a chi destinare i fondi.

 

I progetti solidali di barolo en Primeur

In particolare, Barolo en primeur ha scelto di sostenere un progetto di promozione e recupero dei saperi e del paesaggio dell’Alta Langa, la cosiddetta “Banca del Fare”, promosso da Fondazione Matrice ETS; il progetto “Nega-so”, con cui si persegue l’obiettivo di riflettere sui flussi migratori e incentivare l’integrazione, promosso dalla Cooperativa sociale Liberitutti; il progetto di restauro e valorizzazione della cantina storica di Villa Arconati, promosso da Fondazione Augusto Rancilio; il progetto “L’energia dell’arte, tra natura, scienza e tecnologia”, un percorso di avvicinamento all’arte contemporanea e alla sostenibilità, promosso dal Castello di Rivoli – Museo di Arte Contemporanea; il Progetto “CivicAttiva”, con cui si propongono alle scuole percorsi di cittadinanza attiva per stimolare i giovani al cambiamento e alla sostenibilità, promossa dall’Associazione Robert F. Kennedy Human Rights Foundation; il progetto “Nuove forme di vita” per educare i bambini tra i 5 e 12 anni al patrimonio culturale, promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; e infine il progetto “Scuole di quartiere – RELOADED”, che supporta alunni in difficoltà sociale e comportamentale con metodologie pedagogiche innovative, promosso dalla Cooperativa sociale LUNETICA.

Ezio Raviola e Matteo Ascheri

L’edizione di Barolo en primeur appena conclusa si conferma di altissimo livello e ci regala grandi soddisfazioni – commenta Ezio Raviola, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Cresce la partecipazione sia dei filantropi italiani che stranieri, cresce il radicamento sul territorio, cresce il numero di progetti sostenuti e cresce il ricavato a fini sociali. Un segnale molto più che positivo che ci incoraggia a proseguire nella direzione tracciata. La sfida, ora, è proiettata al futuro per ampliare la platea dei donatori-acquirenti e sostenere, con la prossima edizione, un numero sempre maggiore di enti non-profit”.

“La grande partecipazione di investitori interessati ai “fine wines” – aggiunge Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Langhe Alba Dogliani – è un risultato eccezionale, che rappresenta una solida base dalla quale partire per il coinvolgimento sempre maggiore dei produttori di Barolo e Barbaresco nello sviluppo di questo progetto che è solo alla sua seconda edizione.  Ed è anche il segnale che il modello di vendita “in anteprima” può e deve essere una prospettiva valoriale per Barolo e Barbaresco, vini conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, che potranno così aprire la strada e presidiare il mercato dell'”en primeur”, ancora poco sviluppato in Italia”.

Le offerte per Barolo en primeur si chiuderanno domenica 13 novembre durante l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, sempre dal Castello di Grinzane Cavour e in live streaming con Hong Kong: verrà messa all’asta la quindicesima e ultima barrique della Vigna Gustava e la donazione sarà devoluta a favore della charity internazionale Mother’s Choice, che opera dal 1987 in favore dei bambini orfani e delle giovani madri in difficoltà.

Arrivederci all’anno prossimo, in cui ci auguriamo di vedere una partecipazione dei produttori maggiore.

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