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Passando in Oltrepò, il Castello di Cigognola domina sul territorio circostante, una posizione privilegiata a vigilare sulle vigne, a ricordare anche la sua funzione del tempo di baluardo difensivo. Le prime notizie documentate risalgono alla metà del XIII secolo nella valle di Scuropasso, una storia enoica fatta di legami familiari quella della famiglia Moratti con il Castello di Cigognola, entrata in una nuova fase con la gestione di Gabriele Moratti. Gli ettari di proprietà sono 36, di cui 28 vitati, posizionati a un’altitudine tra i 300 e i 350 metri s.l.m. I vigneti circondano il castello, un recinto in cima alla collina dell’Oltrepò Pavese, con vitigni e cloni che traggono beneficio da diverse esposizioni.

Viti con un’età di circa 25 anni tra spalliera e guyot, i terreni sono marnosi e fossili, con uno strato intermedio di formazione gessoso solfifera. I vigneti sono gestiti dall’azienda con passione e serietà, ponendo al centro l’uomo e i suoi valori, per tutelare l’ambiente e le persone coinvolte nella filiera. Il rispetto per l’essere umano, la natura e l’economia reale sono i punti saldi della visione. L’Oltrepò Pavese e la vocazione per il Pinot Nero, protagonista del progetto di Castello di Cigognola, che vuole dare un’espressione vera, di qualità, posizionandosi al top del mercato. Un’estensione di Pinot Nero di Castello di Cigognola distribuita su colline serrate con pendenze molto decise che chiudono valli strette, in grado di indirizzare le correnti tra sud e nord, creando dei climat unici. Una differenza di latitudine che permette di avere dal Pinot Nero dell’Oltrepò un’essenza di frutto più maturo, come ben testimoniano il carattere peculiare e inimitabile dei Pas Dosé Blanc de Noirs, che non hanno nulla da invidiare a nessun’altra denominazione.

Il progetto delle bollicine di Metodo classico griffate Moratti, vede una consulenza importante come quella di Nicolas Secondé, figlio d’arte di una famiglia che da cinque generazioni ricopre il ruolo di Chef de Cave ad Ambonnay, capitale del Pinot Nero in Champagne. Grazie alla sua conoscenza dell’uva, le pressature si svolgono in tempi lunghi e senza interruzioni di pressione. Il “coeur”, vale a dire il mosto fiore, viene frazionato in diverse parti così da coglierne le più importanti caratteristiche, che permettono quindi la massima variabilità ed espressività nel successivo assemblaggio delle cuvée. Ogni etichetta di Blanc de Noirs Moratti è pensata e progettata dal principio per assicurarne la miglior espressività.

Castello di Cigognola si propone come una realtà imprenditoriale snella, quasi come se fosse una vera e propria start up del vino, con tecnica e creatività, ingredienti mixati alla perfezione. Un luogo di crescita che invita alla ricerca scientifica e alla condivisione di saperi ed esperienze con uno scambio generazionale. Lo stile produttivo dei vigneti vede una combo tra viticoltura di precisione e regime biologico, intervenendo il minimo possibile quando necessario. Figura centrale quella di Giovanni Bigot, professore e agronomo che supervisiona l’attività di monitoraggio quotidiano del potenziale qualitativo di ogni singolo vigneto. Di ciascuna parcella si controlla la biodiversità del suolo, lo sviluppo fenologico, la sanità, la maturità delle uve e l’equilibrio con il terreno e, in caso di necessità, si interviene tempestivamente con le misure di minor impatto e aggressività.

Nella vinificazione si è ridotto al minimo l’utilizzo di altre sostanze nell’uva, a tendere si vuole eliminarle totalmente. Tra le etichette più rappresentative spicca il Cuvée ‘More Pas Dosé, prodotto su terreno calcareo-argilloso ricco di sali minerali e nutrienti ai vigneti Pinot Noir e Pinot Meunier, garantendo corposità e muscolarità al vino. La prima selezione di uva di ogni vendemmia è riservata al Cuvée ‘More, diventando a seconda della base di ciascuna annata Brut, Pas Dosé o entrambi. Freschezza e pienezza in bocca, al naso sentori dolci e fruttati con frutti rossi, mela verde e prugna. Nel Pinot Nero Blanc de Noir S.A.Pas Dosé, non c’è l’aggiunta di zucchero dopo la sboccatura almeno 24 mesi sui lieviti.

Una sosta che arriva sino a 72 mesi nella Cuvée dell’Angelo, che arriva dalle vigne che crescono sul lato nord-occidentale della collina di Cigognola, che garantisce un’esposizione ai raggi di sole serali, regalando rotondità grazie all’uva matura, bilanciata da freschezza ed eleganza con un perlage finisimo. L’etichetta MORATTI R.D.M. 2014 100% Pinot Nero, si caratterizza per un’elegante morbidezza dovuta alla trasformazione malolattica svolta inbottiglia. Sboccatura senza aggiunta di liqueur de tirage in seguito ad una sosta sui lieviti di oltre 72 mesi. Nel Pinot Nero2013 Rosé BrutDosato invece che arriva dalla parte più alta del vigneto esposto a est, ogni sorso brilla del gusto dolce e acidulo delle fragole, del ribes e del lampone, dopo la sboccatura riposa 60 mesi sui lieviti.

INFO www.castellodicigognola.com/

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