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Cinque miti da sfatare sulla vodka


Simbolo dell’orgoglio russo, ma uno dei distillati preferiti degli americani. La vodka è uno dei prodotti da bere più famosi del mondo, eppure ancora avvolto da un alone di incertezza. Per risolvere i dubbi più comuni, liquor.com ha intervistato Tony Abou-Ganim, bartender rinomato nel mondo e autora di “Vodka Distilled”. 

TUTTE LE VODKA SONO UGUALI – Probabilmente la leggenda più diffusa e sbagliata su questo prodotto. In buona parte dovuta alla quasi totale assenza di un vero e proprio profilo gustativo della vodka, peraltro incentivato dall’uso di un solo aggettivo per descriverla (morbida). La realtà dei fatti è ben diverso, la vodka riflette le sue origini geografiche e di prodotto. “Le vodka tradizionali, principalmente quelle est europee, sono molto più robuste e fedeli alla materia prima. Quelle occidentali sono più approcciabili”.

PIÙ DISTILLAZIONI RENDONO LA VODKA MIGLIORE – Brand e consumatori insistono molto su questo concetto. Ma Abou-Ganim sostiene sia falso: ogni distilleria rispetta standard propri, con differenze spesso importanti. E distillare troppo rovinerebbe la vodka, costringendola a “rilasciare qualsiasi aroma, sapore e carattere contenuto nella materia prima”. Rimarrebbe solo alcol puro.  Più recentemente i vari marchi hanno iniziato a discostarsi da questa idea, prediligendo uno storytelling incentrato sulla propria identità e sulle proprie caratterisitche: ad esempio, la Reyka islandese è distillata solo una volta in alambicco Carter Head.

LA VODKA È SEMPRE OTTENUTA DALLE PATATE – Falsissimo. I tuberi sono senz’altro una delle origini principali, ma la vodka può ottenersi praticamente da qualsiasi cosa. Molte sono realizzate partendo dalla segale, altre dal mais o dal grano soprattutto negli Stati Uniti. La celebre Ciroc francese è a base d’uva. La distillazione avviene generalmente a gradazione tale per cui le caratteristiche della materia prima sono appena rintracciabili nel prodotto finale.

NON SERVE VODKA PREGIATA IN MISCELAZIONE – Per un semplice vodka tonic, la tentazione di usare un bottiglione di vodka in plastica potrebbe essere forte. Sappiate però che è proprio in drink con meno ingredienti, che i difetti di un prodotto risaltano di più: anche nei cocktail in cui la vodka viene coperta da altri elementi, il consiglio è quello di non lesinare troppo sulla qualità: “Non sarà forse possibile distinguere i sapori di due vodka diverse in uno stesso drink. Ma gli effetti del giorno dopo sono ben diversi. La vita è troppo breve per bere vodka di scarsa qualità”.

LA VODKA MIGLIORE COSTA DI PIÙ – Assodato come non sia mai una buona idea usare la bottiglia più economica, non è nemmeno necessario svenarsi. Molto spesso i prezzi si basano più sul brand e sull’immagine che sulla qualità del prodotto in sè. Quanto dovreste spendere per una vodka, allora? Domanda non facile: uno degli strumenti a vostra disposizione è l’esperienza. “Fate i compiti: provatene quante più è possibile. Ne troverete di ottime a 50 dollari a bottiglia, e di strepitose a 12 dollari a bottiglia”.

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