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Cointreau Margarita Challenge: Matteo Freguglia trionfa nella finale a Roma


Matteo Freguglia

Matteo Freguglia, bartender dell’Argot, locale romano di Campo dè Fiori, si aggiudica l’edizione 2024 della Margarita Challenge. Nella competizione, promossa da Cointreau la prestigiosa distilleria francese che ha reso iconico il celebre drink messicano, si sono sfidati a colpi di twist dieci professionisti della mixology da tutta Italia.

Matteo Freguglia – vincitore di Cointreau Margarita Challenge 2024 Italy

Nella finale, che si è svolta a Roma, presso il cocktail bar Blind Pig, ha trionfato “Fil Rouge”, un drink composto da 25 ml Cointreau l’Unique, 45 ml Cordiale di Mentuccia Romana, 45 ml Tequila alla vaniglia e crusta di crostata con visciole.

il cocktail vincente: Fil Rouge

Visibilmente emozionato nel momento della premiazione, Matteo Freguglia che ha raccontato a caldo le sue impressioni e la sua filosofia di mixology: “Ancora non ci credo. Questa è stata una delle prime gare a cui ho partecipato nella mia carriera. Una sfida davvero difficile perché il livello dei miei competitor era realmente molto alto. Il cocktail che ho portato in gara l’ho chiamato fil rouge, un twist sul Margarita con chiaramente un’impronta romana, mentuccia e vaniglia quali note predominanti e il Cointreau a chiudere il cerchio. In più un crust di ricotta e visciole, uno dei dolci più rappresentativi della gastronomia romana. Oggi ho vinto con il Margarita ma se dovesi scegliere il mio cocktail preferito, non avrei dubbi, il Rob Roy, a base di scotch whisky. La mixology romana è sugli scudi perché c’è una grande varietà di proposte ma soprattutto una radicata amicizia fra gli esponenti della scena capitolina. Si parla, si beve e si discute, questo modus operandi non può che far evolvere tutto il settore. Penso inoltre gli stimoli apportati da realtà quali Drink Kong o Freni & Frizioni che oltre ad essere dei cocktail bar storici sono anche dei laboratori dove sviluppare idee. La cosa bella di questo lavoro, e non mi stancherò mai di ripeterlo, è che prima di essere operatori siamo amici. Nel mio locale abbiamo una drink list molto profonda con un’ampia offerta sviluppata sui signature oltre a basarci su tutto quello che è il mondo classico della miscelazione. Il Gin va molto ma sta crescendo davvero tanto l’agave con mezcal e tequila. Lavoro intensamete con i turisti nella prima parte della serata che prediligono cose più particolari e dolci mentre gli italiani vanno più sul classico, al netto dei signature. Infine rilevo con piacere che il mondo della cucina e del bar man mano che passa il tempo stanno sviluppando una bella energia. Questo dialogo se fatto a regola d’arte colpisce nel segno il cliente”.

il cocktail vincente: Fil Rouge

Regole obbligatorie del concorso, che ha visto come giurati Giorgio Chiarello, Andrea Cason, Gaetano Massimo Macrì e Marco Fedele, l’utilizzo di uno o più ingredienti locali di una città italiana, oltre alla componente di Cointreau e sale. Ogni bartender ha avuto a disposizione tre minuti per il set up della postazione e cinque minuti per la realizzazione del proprio twist sul Margarita.

Oltre al titolo di campione nazionale, Matteo Freguglia volerà direttamente ad Angers, in Francia, per visitare la storica distilleria della Maison Cointreau e seguire un’esclusiva masterclass. Parteciperà inoltre alla selezione della challenge internazionale ad Angers: un’imperdibile occasione per rappresentare il Belpaese in una competizione prestigiosa che coinvolgerà i dieci migliori bartender del mondo nella celebrazione di un cocktail emblematico come il Margarita.

i 10 finalisti

Durante la finale si sono approfonditi alcuni fra i temi di più stretta attualità del comparto con Marco Fedele, Brand Ambassador di Cointreau che dall’Aprile 2018 è distribuito in esclusiva sul territorio italiano dal Gruppo Molinari: “La tappa italiana di quest’anno della competizione, ha registrato la partecipazione più alta di sempre, sia a livello di ricettazioni che di protagonisti. Abbiamo visto emergere in maniera potente l’orgoglio e l’appartenenza ad una terra che magari non è meramente quella d’origine ma quella dove si vive e si lavora. Legare un drink storico ad una città è un’operazione culturale che fa riscoprire aneddoti e momenti del passato, con fil rouge il Cointreau. Per quanto riguarda la scena della mixology nazionale, vedo un livello altissimo, molto cresciuto negli ultimi anni. Abbiamo fatto un po’ di tutto, torniamo a cose passate e le rivoluzioniamo grazie alla tecnologia e alla conoscenza. Noto estrema preparazione e creatività, non tanto sull’home made ma sui prodotti di qualità supportati da una importante narrazione. Certo, si beve meno sotto il punto di vista quantitativo ma di contro è incrementata esponenzialmente la qualità. Ritornando a Cointreau, il 2023 in Italia è andato molto bene e anche per quest’anno la liquoristica ci porterà grandi soddisfazioni. Approfondendo le dinamiche del consumatore, il pubblico è curioso di conoscere, vogliono sapere cosa si beve e cosa si mangia. Per due ragioni, non si fida più di tanto di ciò che è ignoto e poi è sempre più affascinato dalla formazione. Quest’ultimo aspetto è sempre più fondamentale. Penso al food pairing. Tutti lo fanno ma c’è anche chi lo conduce in maniera sbagliata. Per non incorrere in errori, talvolta madornali, è necessaria una grande sinergia tra lo chef e il bartending ma soprattutto la formazione verso il personale di sala che rappresenta il driver di vendita tra le due parti”.

+ INFO:
www.cointreau.com/it/it/
www.molinari.it/

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