Pinterest LinkedIn

© Riproduzione riservata

Passione benefit. Anche in Italia cresce l’interesse e l’attenzione verso il modello delle Società Benefit, un’evoluzione del concetto stesso di impresa e di business. Aziende che integrano nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di un impatto positivo sulla società e sull’ambiente per la creazione di valore condiviso. Non si tratta di imprese sociali o di entità non profit, ma di una trasformazione positiva dei modelli dominanti di impresa a scopo di lucro, per renderli più adeguati alle sfide e alle opportunità future.

 

 

Lo stato italiano è stato precursore in questa materia, da quando dal gennaio 2016 ha introdotto nel nostro ordinamento La Società Benefit, primi in Europa e nel mondo fuori dagli USA, dove la forma giuridica di Benefit Corporation introdotta dal 2010, ora esiste in 33 Stati. Un modello nuovo per seguire la mission aziendale e distinguersi sul mercato rispetto a tutte le altre forme societarie con una forma giuridica virtuosa e innovativa, le B Corp hanno iniziato a modificare l’essenza stesse delle aziende. Dal 2014 le B Corp certificate italiane hanno promosso un progetto politico e giuridico coordinato dal senatore valtellinese Mauro Del Barba oggi presidente di Assobenefit, firmatario del Disegno di Legge sulle Società Benefit depositato nell’aprile 2015.

 

Ma cosa sono le società benefit? Si tratta di una società tradizionale con obblighi modificati che impegnano il management e gli azionisti a standard più elevati in fatto di responsabilità e trasparenza. Nello specifico si impegnano a creare un impatto positivo sulla società e la biosfera, ovvero valore condiviso, oltre a generare profitto. La sostenibilità è parte integrante del loro business model, per creare delle condizioni favorevoli alla prosperità sociale e ambientale, analizzando anche l’impatto dell’impresa sulla società e l’ambiente, al fine di creare valore sostenibile nel lungo periodo per tutti gli stakeholder. Ogni anno ci sono degli obblighi sulla reportistica dei risultati conseguiti, i progressi e gli impegni futuri verso il raggiungimento di impatto sociale e ambientale, sia verso gli azionisti che verso il grande pubblico.

 

 

Un trend in deciso aumento, sono più di un migliaio in totale le società benefit Italia, un modello basato sulle 3 P (Profit, People, Planet) che si sta diffondendo anche nel mondo del food&beverage. Tra i primi a crederci nel dicembre 2015 la Fratelli Carli, azienda ligure famosa per la produzione di olio e di prodotti derivati, che nel proprio oggetto sociale si pone il rispetto della tradizione mediterranea e diffondere la cultura della sostenibilità. Nomi importanti sono diventate società benefit, tra i quali Illycaffè con una finalità di beneficio comune per operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti degli stakeholder.

Anche il mondo della distribuzione di distillati e vini alcolici di qualità guarda al benefit, con la società piemontese Compagnia dei Caraibi che tra le novità del 2021 l’hanno vista sbarcare in borsa e contestualmente trasformarsi in società benefit. Leggendo l’elenco delle società benefit, tra gli altri troviamo Fratelli Andrani, Coppola Industria Alimentare, Danone, Dolci ad Arte, Gallo Renzo Vending, Cortilia Pasticceria Filippi, Damiano, La Campagnola, Cantiere Verde, Valli del Bitto, Perlage Winery, Acqua Dinamo, Isola Bio, oltre a catene in ambito food retail come Panino Giusto e Mi Scusi, mentre ultima in ordine di tempo a diventare socità benefit Rondadin leader nelle pizze surgelate.

© Riproduzione riservata

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter

Scrivi un commento

10 − 1 =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina