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i Cava spagnoli puntano all’export, e ripartono dalla bottiglia…


Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita degli spumanti italiani all’estero, soprattutto trainati dal fenomeno Prosecco.

Questi vini si sono affermati un po’ ovunque nel mondo grazie al loro ottimo rapporto qualità-prezzo, che gli permette di posizionarsi un po’ sotto agli Champagne,  aprendo quindi il mondo dell’aperitivo e del brindisi anche alla classe media di paesi come Germania o Inghilterra, fino ad oggi tenuti lontani dalle bollicine dai prezzi dei vini francesi.

Ma se oggi Francesi e Italiani si dividono il mercato estero, fanno ancora un po’ fatica gli Spagnoli con i loro Cava a trovare la propria identità.

Il Cava è lo spumante Iberico per eccellenza, prodotto con metodo classico esattamente come nello Champagn,e ma con differenti varietà di uva.

Vengono utilizzate principalmente le uve Macabeo, Parellada e Xarel·lo che sono le uve autoctone del Penedés (piccola zona della Catalogna tra Barcellona e Tarragona).

Per riparare a questo vuoto identitario, i Cava chiedono aiuto al marketing.

La più importante cantina del settore, Freixenet, ha già da anni infatti rivoluzionato il modo di proporre una bottiglia, abbandonando la classica etichetta in favore di una sleeve coprente, che oltre a donare un identità premium alle bottiglie, permette anche di diversificare la gamma in modo evidente e riconoscibile.

E non a caso il successo internazionale è arrivato, in Francia nel 2015 era il 4 vino spumante più venduto in GDO con più di 4,6 milioni di colli venduti, e anche in Italia ha trovato il suo mercato grazie al lavoro di distribuzione del gruppo Biscaldi.

L’esempio sembra non essere isolato, e anche realtà più piccole cominciano a crearsi una propria personalità, riconoscibile e attraente, tramite una bottiglia “vestita”.

Ne è esempio la meno celebre, ma sempre eccellente,c antina Torello, viticoltori dal 1395, dedicati al Cava dal 1951, che negli ultimi anni ha saputo giocare molto con le proprie sleeve, creando edizioni bellissime e da collezione.

È chissà che qualcuno non se ne innamori e le porti pure in Italia…

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