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L’estrazione del caffè è strettamente connessa con la tecnologia. Specie negli ultimi 150 anni, dopo l’invenzione della prima macchina per espresso. Ma la cosa interessate è vedere come la ricerca verso l’innovazione è continua e inarrestabile e segue le tendenze del momento. A partire dalla più urgente: la sostenibilità.

 

Ecco tre soluzioni che hanno ottenuto la Smart Label, l’ormai consolidato riconoscimento all’innovazione nel settore dell’ospitalità promosso da HOST – Fiera Milano in collaborazione con POLI.design, e facendo dell’attenzione all’ambiente la loro cifra.

V’Eco di de Jong DUKE è una macchina da caffè “circolare”, con una porta in materiale riciclato al 100% e un design con una bio-plastica fatta di caffè usato. Il frontale di un materiale derivato dal caffè è un primo passo per sperimentare l’applicazione di componenti biodegradabili nella progettazione delle apparecchiature. Il materiale è stato fornito da Coffeebased, una startup olandese che utilizza i rifiuti di caffè per sviluppare e fabbricare vari prodotti.

 

 

Cafflano Go-Brew di Beanscorp è invece una bottiglia “smart” che contiene un set per l’estrazione del caffè pour over, una bottiglia per bevande e una tazza da asporto ecologica in un’unica soluzione. È realizzata con bioplastica Ecozen, silicone e polipropilene senza BPA. Materie plastiche derivate da fonti di biomassa rinnovabile, come grassi e oli vegetali, amido di mais, paglia, trucioli di legno, rifiuti alimentari. Bioplastica Ecozen è il primo materiale biopoliestere al mondo a base di copoliestere senza bisfenolo A, con elevate resistenze termiche e chimiche e trasparente.

Infine, Iberital VISION è il risultato di un progetto di ricerca e sviluppo sostenuto e finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Orizzonte 2020. Si tratta di una macchina da caffè espresso professionale che, dietro un design avanguardista, nasconde progressi tecnologici innovativi che ottimizzano il processo di estrazione del caffè riducendo al minimo l’impronta di CO2 grazie a un taglio del 50% di consumo di energia. Grazie all’installazione di circuiti idraulici indipendenti, l’acqua per infusioni è presa direttamente dalla rete di alimentazione anziché dalla caldaia di servizio. Il collegamento con una piattaforma IoT consente il monitoraggio dei consumi e la programmazione da remoto.

+Info: host.fieramilano.it

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