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Non solo gin, vodka e whisky, nella settimana fiorentina dedicata al bartending la grappa si riscopre al centro della miscelazione. Lo scorso martedì, infatti, il secondo giorno della “Florence Cocktail Week” ha visto un’intera giornata dedicata a “Casta”, il prodotto dedicato al barteding firmato Castagner diventato ormai un classico al bancone dei migliori bar.

 

Ottenuta da vinacce di uve glera (o prosecco) private di vinaccioli e pedicello, quindi distillate con metodo continuo a colonna, questa grappa creata appositamente per la mixology moderna è stata la protagonista di una masterclass pomeridiana e di una guest night serale nel cuore del centro storico, da “Gunè”, un locale che fa della femminilità il suo motto, il suo credo e la sua forza. Proprio come la storica distilleria veneta, fondata ormai più di 20 anni fa da Roberto Castagner e rappresentata oggi con orgoglio da sua figlia Giulia, intervistata da Beverfood.com per un bilancio su questa seconda avventura consecutiva nell’ormai celebre kermesse organizzata da Paola Mencarelli: “Sono felicissima di aver partecipato anche quest’anno alla Florence Cocktail Week”, esordisce ai nostri microfoni Giulia Castagner. “In primis, perché stimo molto Paola e il suo staff, poi anche perché Firenze è ormai diventata una delle città più attive in tutta Italia dal punto di vista del bartending e della miscelazione. Ho trovato una vera e propria comunità di bartender, con un bello spirito di solidarietà e tanta attenzione a una mixology sempre più moderna e di qualità. Le aziende del settore quest’anno hanno dovuto fare i conti con il budget e io ho deciso di investire in questa manifestazione le nostre risorse proprio perché conosco bene la serietà, l’impegno e la passione con cui tutto lo staff della FCW lavora”.

Che bilancio fai della giornata dedicata a “Casta”, la vostra nuova grappa da miscelazione?
“Sono molto contenta e soddisfatta. Con Gunè, delizioso locale in San Frediano, si è creata davvero una bella collaborazione. La barlady Veronica Costantino mi è piaciuta fin da subito: ragazza in gamba e appassionata, oltre che bartender di livello. È stata proprio a lei a propormi di costruire una giornata dedicata alla nostra azienda dopo aver preparato il suo Signature Cocktail proprio a base ‘Casta’. La masterclass nel pomeriggio è andata benissimo, con un sold-out di bartender e addetti ai lavori che hanno potuto degustare sia in purezza che in miscelazione la nostra grappa, restando colpiti dalla sua morbidezza”.
Anche la guest night è stata un successo?
“Sì, c’è stata grande partecipazione e le ragazze di ShakHer da Roma hanno contribuito a creare un bel clima. Vogliamo sfatare, tutti insieme, il tabù che vede la grappa non adatta alla miscelazione e, in più, quest’idea di una mixology tutta al femminile mi ha stuzzicata davvero molto. Sono sicura che tanto durante la masterclass pomeridiana e anche alla guest serale si è colta l’essenza di ‘Casta’ e di tutta la nostra linea, con drink sempre molto beverini che rispondono alla perfezione al nostro obiettivo di diventare base alcolica per cocktail che la gente abbia voglia di bere e ribere”.

Il bartending italiano è ripartito, così, proprio a Firenze: che messaggio vuoi mandare al settore?
“Io dico forza Florence Cocktail Week, forza Firenze e forza Bar Industry! Lavorando tutti insieme possiamo superare questa crisi e portare il mondo del bartending italiano sempre più in alto. Spero che la FCW dia l’esempio e che presto anche tante altre città, anche più grandi di Firenze, organizzino manifestazioni simili per permetterci di fare sistema e comunicare direttamente con barman e consumatori”.

Non poteva mancare, ovviamente, anche un commento della “padrona di casa”, la barlady Veronica Costantino che, lavorando a stretto contatto col proprietario Nicola Langone, in questi mesi sta contribuendo a rendere “Gunè” una certezza della miscelazione oltre che della ristorazione: “Anche il mio bilancio è estremamente positivo, sinceramente non mi aspettavo questo riscontro così importante. Dopo la masterclass con gli addetti ai lavori del pomeriggio, la sera abbiamo avuto tantissimi clienti al locale, molti dei quali si approcciavano per la prima volta alla grappa nei drink. Mi ha fatto piacere, in particolare, vedere tante donne presenti: ‘Gunè’ in greco antico significa donna e quello che volevamo era proprio far emergere a tinte rosa un prodotto solitamente maschile. Direi che con le bravissime ragazze di ShakHer abbiamo dimostrato che anche noi barladies sappiamo miscelare la grappa, e pure bene aggiungerei”.
Quali sono stati i cocktail più richiesti martedì?
“Prima di tutto, e di questo sono molto felice, il mio Signature per la Florence Cocktail Week: ‘Casta ma non troppo’, un sour a base di grappa ‘Casta’, spice mix, succo di pompelmo rosa e albume. Ma anche i quattro drink, sempre a base grappa, delle cinque barladies romane, come il twist sul Negroni con liquore di pesca di vigna e un drink molto beverino con pompelmo e Bitter Citrusy di Cortese. Infine, a sorpresa, abbiamo proposto tutte insieme anche un twist sul Martini: lo abbiamo chiamato ‘Castatini’, visto che era la grappa ‘Casta’ in questo caso a sostituire il gin”.

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Acquavite SpA - Castagner

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