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Da diversi anni i consumi di caffè tostato in Italia si mostrano stagnanti. Tuttavia, il fatturato globale dell’industria del caffè è in sviluppo positivo grazie alla continua crescita dell’export. Sul mercato interno il canale che esprime i maggiori volumi (il 45% del totale vendite nazionali) è quello della distribuzione moderna (iper + super + superettes + discount) che complessivamente stenta però a mantenere i volumi. Nel periodo del lockdown tuttavia si è avuta, secondo le indicazioni di IRI, una inversione di tendenza con crescita sia dei volumi che dei valori.

 

 

LA TENDENZA VOLUMI E VALORI NEGLI ULTIMI 5 ANNI

Fonte: Elaborazioni Beverfood.com su dati IRI Italia

Negli ultimi 5 anni le vendite di caffè torrefatto nella distribuzione moderna hanno subito una lenta ma continua erosione dei volumi che ora si sono portati a 111 milioni di kg con un valore di 1.261 milioni di euro ed un prezzo medio di 11,3 euro al kilo. È probabile che i punti di vendita della moderna distribuzione soffrano la concorrenza delle vendite on line dei vari torrefattori (la maggior parte dei torrefattori hanno attivato dei negozi on line), ma anche dei numerosi punti di vendita al dettaglio specializzati nella vendita di caffè (soprattutto porzionato) e che sono ormai largamente diffusi su tutto il territorio della penisola.

 

LE VENDITE PER TIPOLOGIE DI CAFFÈ

Fonte: Elaborazioni Beverfood.com su dati IRI Italia

Il caffè macinato fa la parte del leone con un 90,2% a quantità ed un 89,2% a valore, mentre il caffè in grani conta per il 6,5% a quantità e il 4,7 % a valore. Il caffè solubile è sempre rimasto in Italia un segmento residuale, contrariamente a quanto accade in molti altri Paesi; oggi conta solo per il 3,3% a quantità ma per il 6,1% a valore,

Prosegue lo spostamento di volumi e valori dal macinato in sacchetti al macinato porzionato in cialde e capsule. Il caffè porzionato assorbe ora il 10,4% dei volumi totali del caffè macinato nel retail moderno ma ha già raggiunto il 32,7% del totale valore. All’interno nel macinato porzionato ha ormai preso il sopravvento il segmento delle capsule che vale ora da solo ben 360 Mn/euro e mostra una crescita più marcata rispetto alle cialde.

Le vendite sono ancora fortemente guidate da un’attività promozionale intensa che sfiora e talvolta supera la metà dei volumi sviluppati. Le Capsule e, in misura minore le Cialde sono i segmenti di valore che sostengono la categoria. In particolare, le prime, con un posizionamento di prezzo sopra la media, mostrano interessanti livelli di crescita e di innovazione, incrementando l’assortimento di circa 9 referenze medie a scaffale nel mese di dicembre 2019 rispetto all’anno precedente.

 

LE VENDITE PER CANALE E AREA GEOGRAFICA

Fonte: Elaborazioni Beverfood.com su dati IRI Italia

In termini di format distributivi, il supermercato domina nel settore del retail moderno con una quota del 58,8 a quantità e del 62,2 a valore. Il canale che ha meglio performato nel 2019 è stato il discount che ha contenuto la perdita dei volumi a -1,6% riuscendo ad incrementare i valori di oltre il 2%.  A livello territoriale le vendite di caffè nel dettaglio moderno sono equamente distribuite tra le varie aree geografiche; il sud ha la maggior quota a quantità (28,1%), ma a valore prevale il Nord Ovest con una quota del 36% proprio perché in quest’area hanno più peso le vendite del caffè porzionato

 

 

L’INVERSIONE DI TENDENZA NEL PRIMO TRIMESTRE 2020

I dati IRI relativi al primo trimestre 2020 evidenziamo un’inversione di tendenza. La crescita del valore della categoria caffè Si esprime con un +10,7% nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; crescita che raggiunge il +18,7% se consideriamo il solo mese di marzo 2020. I consumi premiano tutti i segmenti del mercato e, anche se Capsule e Cialde continuano ad essere predilette (+24,6% e +16,7% in valore sull’anno progressivo a marzo), il segmento Moka (che ha sempre performato in negativo negli ultimi anni) cresce del +3,4% nel primo trimestre 2020 e del +10,9% nel mese di marzo. Il lockdown, obbligando i consumatori a stare di più in casa, ha assorbito alcune occasioni di consumo fuori casa (soprattutto la prima colazione) e questo ha comportato un maggior approvvigionamento di caffè presso i pdv del dettaglio moderno. Per il caffè così come per la maggior parte delle categorie merceologiche, gli Ipermercati restano penalizzati a vantaggio non solo dei Supermercati ma soprattutto delle piccole superfici di prossimità.

 

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