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Novità importanti nel mondo dei latticini italiani, con l’ottenimento del marchio Dop per la Mozzarella di Gioia del Colle in provincia di Bari. L’iscrizione ufficiale del prodotto nel registro Ue degli alimenti di qualità è stato pubblicato il 10 dicembre in Gazzetta Ufficiale, dopo che la domanda era stata presentata nell’ottobre 2019. Una via alla Dop non semplice, visto che si erano opposti la Germania e l’Organizzazione degli esportatori americani di formaggi (Usdec) sul termine “Mozzarella”, perché era da considerarsi generico e quindi non protetto.

 

Il regolamento prevede che la protezione della denominazione nella sua interezza, mentre non è richiesta per il termine “Mozzarella” in quanto tale. “Con la Mozzarella di Gioia del Colle Dop, si riconosce la qualità di uno straordinario prodotto pugliese, inimitabile, che rappresenta una storia produttiva ed economica, e una rilevante occasione occupazionale per quelle comunità pugliesi. Ed è importante rimarcare come negli ultimi anni l’intera filiera abbia visto il fiorire di nuove attività imprenditoriali condotte anche da giovani, sempre più proiettati sui mercati comunitari ed internazionali”– ha dichiarato la Ministra Bellanova.

Con la Dop “Mozzarella di Gioia del Colle” salgono a 311 le denominazioni di origine e indicazioni geografiche made in Italy. Un’eccellenza del patrimonio gastronomico e culturale pugliese ed italiano, la Mozzarella di Gioia del Colle con una lunga storia comprovata da numerose testimonianza, tra cui il documentario prodotto dall’Istituto Luce a Gioia del Colle il 28 agosto 1950. Un latticino espressione del territorio forte della produzione del latte che della sua trasformazione secondo l’antica tradizione locale della pasta filata.

 

Le caratteristiche del latte sono legate alla qualità della flora pabulare tipica del territorio delle Murge, alla base dell’alimentazione della popolazione bovina che con la produzione del proprio latte conferisce caratteristiche uniche al prodotto trasformato. Una a tecnica di trasformazione tradizionale, storica, con l’utilizzo solo di latte fresco e l’aggiunta di innesto autoctono. Un legame profondo tra il prodotto e la tipologia degli allevamenti, aziende zootecniche di piccole e medie dimensioni, a conduzione prevalentemente familiare e strutturate secondo usi locali, che prevedono lunghi periodi di pascolamento. Un business della mozzarella che ad oggi conta un valore alla produzione stimato di 80 milioni di euro, la Dop potrebbe registrare un aumento intorno al 20% della produzione andando ad arricchire il paniere di prodotti Dop e Igp del food e del vino pugliesi che conta 60 prodotti.

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