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L’ultimo anno non è certamente stato il più favorevole per il turismo, ma con l’avanzare della bella stagione si schiudono piano piano nuovi scenari, come fiori a primavera. Dopo un lungo periodo di torpore domestico, dovuto alle restrizioni Covid-19, ci si prepara a vivere una fase di maggiore libertà, durante la quale prenderanno forma quei trend che in embrione hanno già cominciato a configurarsi nei mesi passati.

Sicuramente c’è la voglia di stare all’aria aperta, prima di tutto per una questione di sicurezza, in secondo luogo perché, a causa dei lunghi periodi di restrizioni, molte persone hanno sviluppato una sorta di avversione per tutto ciò che è chiuso, per le quattro mura, per gli orizzonti corti, e sentono il bisogno di spazi ampi e ariosi. Un’altra tendenza emersa negli ultimi mesi è quella del local: l’impossibilità prolungata di viaggiare o di uscire dai confini regionali ha portato le persone a rivolgere il proprio sguardo alla realtà circostante, a quello che c’è a portata di mano, che prima veniva spesso ingiustamente dato per scontato. Così, al fascino dell’esotico e alla voglia di “andare lontano” si affianca oggi il gusto di conoscere le ricchezze della propria terra, certamente anche quelle enogastronomiche.

Si percepisce una voglia di ritmi più slow, di esplorare i dintorni, di assaggiare la cucina locale, di andare là dove avviene la produzione per capire la genesi dei prodotti, per toccare con mano e imparare qualcosa di nuovo. Anche tra i giovani, non si dice i giovanissimi, ma di sicuro fino ai millennials compresi, è come se ci fosse stata una sorta di presa di coscienza di quella che è a tutti gli effetti una cultura, quella enogastronomica.

 «Questo è sicuramente un risvolto positivo per noi del mondo del vino – sottolinea Sara Molinaroli Hospitality Manager della Cantina Rocca Sveva – durante i mesi invernali ci siamo dedicati alle degustazioni online, ora finalmente possiamo iniziare con quelle all’aperto che quest’anno si arricchiscono del wine brunch in vigna, il sabato in tarda mattinata».

L’offerta enoturistica della Cantina Rocca Sveva, che fa parte del gruppo Cantina di Soave, è da sempre ricca e variegata. Il punto di partenza, e ciò che accomuna tutte le proposte, è degustare il vino là dove nasce, in vigna e in cantina. Poi, a seconda dell’esperienza scelta, la degustazione si arricchisce di ulteriori aspetti: dal paesaggio, all’abbinamento enogastronomico, al contatto profondo con la natura, alla sapiente guida del sommelier. L’obiettivo è uno solo: valorizzare le produzioni, rendendo l’assaggio indimenticabile.

Per quanto riguarda l’outdoor, alle esperienze concordate e organizzate su prenotazione, come ad esempio il tour a cavallo alla scoperta delle colline dove si trovano i vigneti dei soci della Cantina e le degustazioni immersi nel verde del giardino botanico Rocca Sveva, si affiancano gli eventi a cadenza regolare, sempre su prenotazione: il wine brunch, il picnic tra i filari, l’aperitivo al tramonto e la cena in vigna.

Wolfgang Raifer Direttore Generale di Cantina di Soave

«Finalmente possiamo ripartire con eventi e degustazioni in presenza, sempre in sicurezza e prendendo ogni precauzione, inutile dirlo. Siamo davvero felici di poter accogliere di nuovo le persone – commenta Wolfgang Raifer, Direttore Generale di Cantina di Soave – il contatto è parte integrante della fruizione del vino. Per noi è importantissimo incontrare clienti, giornalisti e winelovers, portarli in vigna e in cantina, degustare con loro, scambiare opinioni. Speriamo di poter accogliere presto anche i visitatori dall’estero».

Per info eventi, viste e degustazioni: www.roccasveva.it

Maddalena Peruzzi
Press & Communications

Scheda e news:
CADIS 1898 già Cantina di Soave

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