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Con le vaccinazioni e l’allentamento delle misure di restrizione a livello globale mai così tante bottiglie di spumante italiano sono state stappate nel mondo come nel 2021 in cui si registra un aumento record in volume delle esportazioni del 26% nel primo semestre 2021.

 

La forte crescita dei volumi mette in evidenza la voglia dei consumatori stranieri di tornare a brindare con le bollicine Made in Italy dopo la lunga astinenza per effetto della chiusura dei ristoranti e degli ostacoli alle esportazioni legate alla pandemia nel corso del 2020. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre dell’anno in cui sono state spediti all’estero circa 290 milioni di bottiglie.

La star delle bollicine Made in Italy si conferma il Prosecco – sottolinea la Coldiretti -, grazie a un incremento delle vendite oltre confine addirittura pari al +35% che ne consolidano la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava. Un’arma in più per incrementare il successo sui mercati a partire da quello degli Stati Uniti che sono diventati il primo acquirente di bottiglie di Prosecco con un aumento del 48% ma l’incremento maggiore delle vendite – sottolinea la Coldiretti – si è verificato in  Russia dove gli acquisti sono più che raddoppiati (+115%) mentre in Germania guadagna il 37%, seguita dalla Francia (+32%), il paese dello Champagne in cui le bollicine italiane mettono a segno una significativa vittoria fuori casa.

 

 

E dopo un inizio d’anno difficile il Prosecco torna a crescere persino – continua la Coldiretti – in Gran Bretagna con un +3% delle bottiglie stappate, con gli inglesi che restano al secondo posto tra i clienti. A pesare sull’export in Uk – precisa la Coldiretti – sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea con la Brexit. Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito – precisa Coldiretti – interessano le procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli. Una situazione, peraltro, che – continua Coldiretti – rischia di favorire l’arrivo di contraffazioni ed imitazioni favorite dalla deregulation e non è un caso che proprio nei pub inglesi – riferisce la Coldiretti – sono state smascherate le vendite di falso prosecco in lattina o alla spina.

Il Prosecco è infatti anche il vino più taroccato al mondo come dimostrano – sostiene la Coldiretti – le imitazioni diffuse in tutti i continenti. Questo è il principale elemento di preoccupazione per uno spumante la cui produzione abbraccia due regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che ha superato i 600 milioni di bottiglie dopo aver incassato nel 2019 il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.

+info: www.coldiretti.it

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