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Una cena speciale a dodici mani con sei tra i più interessanti chef d’Italia per il lancio di + che Svizzeri, la nuova campagna di comunicazione che punta a dare ulteriore valore al posizionamento premium dei formaggi svizzeri e dei suoi prodotti d’eccellenza. Niko Romito, Gianluca Gorini, Davide Caranchini, Stefano Vola, Antonio Guida e Luigi Taglienti lo scorso 13 marzo hanno creato un menù dedicato con la presenza di Sabrina Dallafior, Console generale dalla Svizzera a Milano e Fabio Bocchiola, Presidente della Camera di Commercio Svizzera a Milano. Un evento che ha visto alternarsi gli chef italiani che hanno adottato uno dei formaggi svizzeri d’eccellenza, proponendo un piatto che fosse espressione della propria cucina ma rappresentasse anche, per ciascuno di loro, il valore aggiunto, quel “+ che” il formaggio scelto dona al piatto.

@Studio 462

Vogliamo che i consumatori italiani, abbiano ben chiaro quello che è il posizionamento dei nostri prodotti, che è premium e che ci appartiene da sempre, e che oggi più che mai trova spazio, in un pubblico diventato sempre più gourmand, alla ricerca dell’eccellenza, di un prodotto che vada molto oltre l’ingrediente ma che sia il protagonista straordinario dei propri momenti importanti” racconta Giovanna Frova, Country Manager Switzerland Cheese Marketing Italia. E continua “un posizionamento che ben si sposa con l’arte dei nostri mastri casari, che da generazioni, tramandano di padre in figlio i segreti del mestiere. La stessa dedizione, lo stesso saper fare, lo stesso amore per l’accuratezza che si trova in ogni fetta dei nostri formaggi e che troviamo nei grandi professionisti che hanno saputo interpretare con estro e creatività sei specialità svizzere, ognuna con le proprie peculiarità, il proprio gusto deciso e la texture inconfondibile”.

Giovanna Frova con gli chef@Studio 462

Sei le portate create per l’occasione: il toast di Niko Romito preparato con Emmentaler DOP, i cappelletti ripieni di Sbrinz DOP macis e limone salato di Gianluca Gorini, i ravioli ripieni di patate, Raclette Suisse, infuso di frutti di bosco e rosmarino di Davide Caranchini e poi la pizza al Tête de Moine DOP di Stefano Vola, la triglia avvolta in una foglia di bieta e tartare di calamari all’Appenzeller di Antonio Guida fino al Thermidor a Le Gruyère DOP di Luigi Taglienti. Gli chef coinvolti saranno anche loro protagonisti con il proprio piatto, della campagna social e web di Formaggi dalla Svizzera, per comunicare il concetto di “Swissness” che porta in sé l’affidabilità, la precisione, l’impegno, l’attenzione alla qualità, il rispetto per la natura che contraddistinguono la Svizzera.

Luigi Taglienti e Antonio Guida@Enrico Labriola

La bandiera svizzera è divenuta nel tempo un simbolo estremamente efficace nel veicolare l’insieme di valori e caratteristiche virtuose che vengono immediatamente associate alla Svizzera che ispirano e guidano Formaggi dalla Svizzera nella promozione di Emmentaler DOP,Le Gruyère DOP, Appenzeller, Tête de Moine DOP, Raclette Suisse e Sbrinz DOP. Un lavoro ispirato alla croce della bandiera, da cui CHILD The Agency è partita per creare questa nuova campagna, in cui la croce diventa un segno rafforzativo che sottolinea come questi formaggi si facciano portavoce di comportamenti virtuosi come il rispetto per l’ambiente e l’attenzione al benessere degli animali, l’impegno, la passione, gli elevati standard di qualità e l’affidabilità. La campagna di comunicazione vanta un piano integrato, che comprende media tradizionali e digital, ma anche un piano editoriale che sarà lanciato sui principali social media, oltre all’attività di trade marketing che verrà svolta sui punti vendita e su tutti i punti di contatto diretto con il consumatore, tramite l’utilizzo delle immagini con i taglieri, i QR code e i concorsi.

 

L’Italia è al secondo posto dopo la Germania per importazioni di formaggio svizzero mentre è al primo posto nell’import del suo prodotto di punta, l’Emmentaler DOP che rappresenta il 55,4% del totale esportato, con una penetrazione dell’82% con 5.700 tonnellate (+3,8% verso l’anno precedente, in un comparto denominato “formaggi con i buchi” che perde 3% e in un mercato totale in calo del -2,7%). Gli altri formaggi svizzeri, in particolare Le Gruyère DOP, Appenzeller, Tête de Moine DOP, Raclette Suisse e Sbrinz DOP, rappresentano il fiore all’occhiello della gamma, andando a ricoprire una nicchia di consumo, sempre più apprezzata da un consumatore attento alla qualità, al processo di produzione, alla naturalità, senza rinunciare al piacere del gusto, formaggi svizzeri che sono presenti sul territorio nei negozi tradizionali, nelle migliori case del formaggio e nei banchi delle più qualificate catene della Gdo. I dati di importazione fonte ufficiale doganale TSM registrano nell’anno 2022 un importato totale pari a 6.000 tonnellate, con una crescita del 2,5% sull’anno precedente.

INFO www.formaggisvizzeri.it/

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