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Il settore dell’enoturismo in Italia è una realtà ormai da anni, che potrà contare anche sul primo manuale dedicato pubblicato dopo l’approvazione della norma nazionale. “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche”, un libro scritto dal senatore Dario Stefàno, autore della legge sull’enoturismo e dalla produttrice Donatella Cinelli Colombini.

 

“Aver normato l’enoturismo è stato un primo obiettivo importante per l’Italia che vanta una ampelografica e una potenzialità di sviluppo uniche al mondo che però necessitavano di una legittimazione normativa- ha dichiarato Dario Stefano alla presentazione avvenuta in Senato lo scorso 9 aprile-  L’enoturismo può essere una leva competitiva importante anche in chiave di ripartenza, poiché ci permette di qualificare l’offerta turistica con tratto identitario esclusivo, qual è il nostro vino”. Gli stranieri scelgono l’Italia come destinazione perché attratti anche dalla nostra enogastronomia. Serve una vision e un nuovo modello di turismo, ma anche  più agricoltura green, con una generazione di imprenditori con il supporto della digitalizzazione nel rispetto di pratiche sostenibili.

Donatella Cinelli Colombini, storica fondatrice del Movimento Turismo del Vino, ha sottolineato come il Covid-19 abbia modificato l’enoturismo. “Sono quattro elementi di cui dobbiamo tenerne conto, la necessità delle cantine di differenziarsi di fronte a visitatori che chiedono esperienze e scoperte, il ruolo accresciuto della connettività internet e le nuove modalità di prenotazione, il cambio di target con una crescita delle donne e degli “enoturisti per caso”, gli effetti di una sensibilità ambientale più accentuata che in passato”.

 

L’Italia ha un giacimento vitivinicolo unico al mondo e una varietà ampelografica di indiscusso valore paesaggistico, naturalistico e anche economico-produttivo. Accanto alla produzione enologica, negli anni è cresciuta una forma di turismo che rappresenta un asset strategico per lo sviluppo della vitivinicoltura italiana. La recente approvazione del decreto del 12 marzo 2019 che disciplina il settore, permetterà di esprimere al meglio le potenzialità del settore vino.

Nella prima parte del libro si affronta l’inquadramento normativo e concettuale dell’enoturismo descrivendone la storia e seguendo l’iter che ha portato alla normativa nazionale oggi in vigore e che dovrebbe portare il settore a sviluppare al meglio le sue eccellenze territoriali. Nella seconda ci sono tutti i consigli per collocare la loro cantina tra le wine destination più frequentate e per organizzare l’attività secondo i criteri più efficaci. Preparazione del personale, organizzazione della struttura in un quadro preciso di riferimento professionale, sono elementi imprescindibili per sfruttare al meglio le opportunità del settore, come le indicazioni gestionali adeguate agli sviluppi del mercato. Nel testo si affrontano brevemente anche le nuove esigenze determinate dall’emergenza Covid.

Noi abbiamo un’enorme opportunità, abbiamo centinaia di vitigni e serve un’organizzazione. Questo manuale è uno strumento operativo che va nella direzione giusta”- le parole del ministro del Turismo Massimo Garavaglia alla presentazione- Il turista va fidelizzato, identificando la tipologia di vino con i territori. L’enogastronomia italiana è un’eccellenza assoluta, è cultura e agricoltura, però non possiamo darla per scontata. Noi non abbiamo piano strategico dell’enogastronomia, mentre ce l’hanno anche Paesi come il Camerun e il Guatemala. Questa è l’occasione per farlo, insieme ai ministri Franceschini e Patuanelli. Avere un piano strategico vuol dire organizzare quello che c’è, darsi degli obiettivi, misurarli, per mettere tutto a sistema e valorizzare tutto meglio”.

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