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C’era una volta la tazzina di caffè, espresso, mono-miscela, sempre uguale e immutabile. Oggi il mondo del caffè si allarga sempre più, e cambiano dunque le esigenze, ma anche i macchinari e i produttori devono tenerne conto.

Le nuove richieste vanno verso una maggiore flessibilità e personalizzazione, che permette all’operatore esperto di calibrare i parametri, temperatura e pressione, a seconda del tipo di miscela o di monorigine utilizzata. O che, al contrario, consenta a chi esperto lo è meno, magari perché propone il caffè non come business principale (pensiamo alla pasticcerie, gelaterie o retailer che hanno installato una macchina di recente) di ottenere comunque un buon risultato.

Spiega Paolo Dalla Corte, titolare con la sorella Elsa di Dalla Corte: “Per il locale è importante disporre di macchine performanti, dalle prestazioni costanti e facili da usare. Macchine che permettono di impostare la temperatura di estrazione con precisione e di mantenerla costante anche durante i picchi di lavoro, grazie alla tecnologia multiboiler e alla caldaia separata. Ma la vera sfida è offrire la migliore qualità in modo continuativo. Per questo abbiamo messo a punto un sistema che faccia interagire la macchina espresso e il macinacaffè, che consente un “dialogo” continuo tra le apparecchiature, verifica la correttezza dell’estrazione ed effettua eventuali correttivi sulla macinatura e sulla dose in modo del tutto automatico”.

“C’è un’ondata di innovazione che, partita, dall’estero, sta investendo il nostro settore anche in Italia – dice di Niles Migliorini Ad di Moka Sir’s -. Finalmente c’è un ritorno al prodotto, all’artigianalità, alla qualità. L’industria italiana che tanto esporta nel mondo deve cogliere questi cambiamenti se vuole rimanere competitiva, ormai il Made in Italy non basta per vendere. Bisogna avere una mentalità aperta, essere in grado anche di vendere il caffè “americano” in USA, adattandosi alle richieste dei vari mercati”.

Le richieste di personalizzazione non riguardano solo le macchine per caffè ma risalgono tutta la catena, includendo le torrefattrici. Come conferma Andreas Wetzel,
Head of Business Development Coffee della svizzera Bühler. “Nella torrefazione industriale, la torrefattrice come mezzo per generare il gusto diventerà sempre più sofisticata. I macchinari per torrefazione diventano sempre più flessibili e facili da controllare, e di pari passo vedremo profili di torrefazione in futuro sempre mano convenzionali e realmente innovativi. Il trasferimento del calore ai chicchi nelle varie fasi del processo di torrefazione sarà personalizzato per adattarsi alle miscele e alle tipologie e metodi di preparazione. L’obiettivo di tutto ciò sarà quello di raggiungere caratteristiche di gusto peculiari o creare la porosità più adatta all’estrazione”.

Non è solo una questione di brewing o espresso, avanza anche il mercato delle capsule, con soluzioni sempre più di qualità. “Il mercato del caffè monoporzionato ha vissuto una crescita fenomenale in molti mercati, e in alcuni ha perfino sorpassato quello del caffè in chicco o miscela tradizionale – conferma Zouhair Yahia, International Sales Director della belga Belmio -. Il consumatore riserva una sempre maggiore attenzione all’esperienza stessa del caffè. Crediamo però che per ottenere un’esperienza multisensoriale di qualità la plastica non sia adatta, e per questo abbiamo sviluppato le prime capsule in alluminio compatibili”.

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Fonte host.fieramilano.it/caff%C3%A8-un-mondo-che-si-allarga-e-richiede-personalizzazione

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