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Entrano nel catalogo di Sagna i vini australiani di Saint&Scholar, Kaesler, Stonehorse e Yarra Yering


Sagna propone una selezione di vini di alcune aziende australiane: Saint&Scholar, Kaesler, Stonehorse e Yarra Yering. Si tratta di aziende storiche, ben radicate nei territori con impianti di vecchie vigne, anche prefillossera. I vini sono Sauvignon Blanc, Chardonnay, Grenache, Pinot nero e Syrah, prodotti nella “Super Zone” di Adeilade, nello specifico nelle aree di Barossa Valley, Clare Valley, Adelaide Hills e Yarra Valley.

La scelta di guardare all’Oceania è il risultato della visione a lungo termine di allargare il più possibile il catalogo, proponendo realtà che rispettano gli abituali criteri di selezione: aziende a gestione familiare, continuità produttiva e di altissima qualità.

SAINT&SCHOLAR – Adelaide Hills South Australia

Di proprietà di Ed Peter, Dirk Wiedmann e Reid Bosward, Saint and Scholar propone vini freschi e contemporanei. I 49 ettari di vigneti sulle colline di Adelaide danno origine a una produzione ampia, che da respiro a 10 diverse varietà a firma dell’enologo Stephen Dewy.

Saint&Scholar vigneti

GRADUATES SAUVIGNON BLANC

GRADUATES PINOT NOIR

KAESLER – Barossa Valley South Australia

La famiglia Kaesler è pioniera in Barossa Valley, il primo impianto di viti risale al 1893.

Il Kaesler “Old Bastard” Barossa Shiraz  è uno dei vini australiani più ricercati, prodotto da viti prefillossera e classificate come “Ancestor”, rappresentano il fiore all’occhiello dell’azienda.

Kaesler vigneti

28 ettari di vigneti su suoli sabbioso-limoso per circa 25 cm più in profondità si trovano strati di argilla (40 cm) e calcare (90 cm). La presenza di umidità è ideale in questo clima caldo e secco. In vigna si pratica un’“agricoltura rigenerativa”, che preserva il suolo e lo migliora.  Enologo: Stephen Dewy

THE FAVE GRENACHE

THE BOGAN SHIRAZ

OLD BASTARD SHIRAZ

STONEHORSE BY KAESLER – Barossa & Clare Valley

I primi proprietari dei vigneti Kaesler, originari dello stato allora denominato Slesia, sono arrivati in Barossa Valley nel 1840 circa, occupando nei decenni successivi 96 acri di terra. Nel 1983 piantano Shiraz (Syrah), Grenache e Mourvedre. Oltre alla vite l’azienda è impegnata in allevamenti equini e bovini. Quella adibita a scuderia oggi ospita locali di degustazione e vinificazione. Enologo: Stephen Dewy

Stonehorse vigneti

I vini Stonehorse sono pieni di carattere, come le squadre di cavalli clydesdale che lavoravano il terreno del vigneto Kaesler in cui sono prodotti.  Vini da assemblaggio di uve coltivate in appezzamenti nella Clare Valley

SHIRAZ

CABERNET SAUVIGNON RED

 

YARRA YERING – Victoria

Nella Yarra Valley si produsse vino dal 1800, poi interrotta a causa da crisi economiche e guerre. Il Dott. Bailey Carrodus, dopo le lauree in orticoltura ed enologia, si è dedicato alla ricerca* sulla fisiologia vegetale al Queens College, Università di Oxford nel 1965.

Yarra Yering vigneti

Un college residenziale nel Queens ora porta il nome di “Carrodus Quad” in suo onore.
1969: ai piedi delle Warramate Hills, trova il sito perfetto per piantare la vite. I dolci pendii al riparo da gelate giacciono su terreni di matrice limosa e ricchi di ghiaia. I vigneti sono esposti a sud/est e terrazzati dagli anni ’90. Nel 1973: 1° vigneto Yarra Yering in cui produce Dry Red Wine No.1 (taglio bordolese). Il protocollo produttivo prevede uve diraspate, fermentazioni in tini aperti. L’uso di raspi e del grappolo intero variabile % in ogni annata; estrazioni delicate, macerazioni brevi e malolattica in barrique francesi.

Enologa Sarah Crowe: Australian Winemaker of the year nel 2017

DRY RED N.1

CHARDONNAY

PINOT NOIR

Quasi tutti i vini sono chiusi col tappo a vite, dato che i produttori Australiani sono pionieri nella sperimentazione di questa tipologia di tappo. Ritengono infatti che preservi la freschezza dei vini rossi e bianchi senza causare e causare effetti sensoriali negativi e anche il colore con l’invecchiamento. Inoltre, garantiscono una minima presenza di ossigeno all’interno della bottiglia e quindi una lenta evoluzione per bassa presenza di composti aromatici tipici dei vini ossidati. Altri vantaggi dati dalla praticità nell’apertura e chiusura delle bottiglie, per non dimenticare l’aspetto della sostenibilità, con la possibilità di riciclaggio dell’alluminio.

+info: www.sagna.it

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