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A Casalotto di Mombaruzzo, in provincia di Asti, la famiglia Berta non si fa mancare nulla. L’ultimo progetto, Villa Prato, è un resort con ristorante annesso, spa e piscine magnificamente inserite nella collina del paese. Lussuoso, elegante, una location degna del livello delle grappe prodotte sin dalla metà del novecento. Ma come nasce questo impero fatto di grappe, relais, castelli e impegno per il sociale? Ebbene, le strade dei fratelli Giovanni e Michele inizialmente si dividono per poi ritrovarsi. Mentre il primo resta a lavorare in campagna, Michele apre la sua bottega a Milano dove matura presto un forte trasporto per la chimica e l’erboristeria. Gli basta poco per cimentarsi nella produzione di Barbera chinata e l’elisir di Moscato passito. Milano, città degli affari, gli insegna l’importanza delle reti commerciali, fondamenta per uno sviluppo e posizionamento nel mercato duraturi.

Villa Prato

Frattanto Paolo, figlio di Giovanni, diventato enotecnico ad Alba, apre nel 1947  la “Distilleria Berta di Berta Paolo” a Nizza Monferrato. Con la crisi del secondo dopoguerra per i distillatori non c’era vita facile, Paolo decide di stoccare il prodotto invenduto in legno. Fu un’intuizione geniale, rivoluzionaria. La grappa diventa una “riserva di famiglia” ma anche l’inizio di una sperimentazione sul distillato. Quella prima grappa invecchiata in legno è un successo, molti saranno i tentativi di emulazione. Roccanivo di Barbera sancisce una prima svolta nel mondo delle grappe. Oggi Berta esporta in settantacinque diversi paesi del mondo, la quarta generazione continua a nutrire con spirito pionieristico l’attività sviluppando nuovi prodotti anche affini alla Mixology come i liquori DiAnisè, DiRose, Favola Mia e DiNero. È una produzione mastodontica quella di Berta attiva nei 16 ettari a Casalotto di Mombaruzzo che circondano un parco naturalistico di 8 – dove crescono le essenze usate per i liquori – i locali di produzione e di affinamento.

Le Parts des Anges accompagnano durante tutto il percorso di visita, è una danza fumoir tra cedro, vaniglia e alcol. Sembra di essere all’interno di una botte. Ma la particolarità di Berta risiede anche nella qualità dell’uva in vendemmia e il sistema di conservazione brevettato delle vinacce. Contenitori da 200 chili proteggono da acqua e aria, un sistema che rende la parte di residuo di mosto più fresca e profumata. La produzione di muffe in attesa della distillazione è scongiurata. La vinaccia resta perfetta per molti mesi, l’obiettivo è estrarre il meglio da questa parte delle uve. Lo scarto diventa prezioso. Dalla distillazione nell’alambicco discontinuo e moderni sistemi di controllo viene selezionato il cuore, epicentro di aromi e del gusto boffice del distillato.

 

Le grappe più adatte all’invecchiamento restano in botti da 13mila litri per un anno, a seconda della tipologia, in barrique, tonneaux o botti piccole. La vista piramidale delle oltre 5.000 fusti si accompagnano alle note di musica classica e a un gioco di luci led che si alternano continuamente portando in una sorta di eden. Ad impreziosire ogni bottiglia, e a rendere speciale dunque ogni acquisto, è poi la loro forma che, con il rispettivo tappo, è  brevettata e consente al consumatore di riconoscere all’occhio ciascuna referenza. Il differenziare le grappe nel packaging è anche consequenziale ai tentativi di plagio riscontrati negli anni. Moltissime le varianti messe a punto, eccezione fatta per la Grappa Paolo Berta, in cui la forma a  goccia è immutata dal 2002, anno del lancio della prima annata (1982) di questa riserva invecchiata 20 anni.

Berta è una cattedrale senza tempo di spiriti, in assaggio eccelle la Grappa SoloPerGian 2008, millesimata, nata dal blend di  Roccanivo, Bric del Gaian e Tre Soli Tre ossia Barbera, Nebbiolo, Moscato; dopo almeno una decade di riposo in piccole botti, ecco note floreali e balsamiche, biscotto e cannella, resina e cacao. Una Grappa invecchiata ma con un senso di giovinezza mai perso, invincibile. Di tale eleganza che a occhi chiusi lascia immaginare di essere davanti a un nobile Cognac. Un distillato superiore.

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