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MALATTIE CRONICHE E CARDIOVASCOLARI, NUOVE “EPIDEMIE” DEI NOSTRI TEMPI: LA PREVENZIONE INIZIA A TAVOLA

Un’alimentazione scorretta ha ripercussioni sul piano della salute. Nonostante le migliorate condizioni di vita abbiano permesso alla popolazione mondiale di assistere ad un allungamento della longevità, questa mutata situazione non ha non è andato necessariamente di pari passo con un allungamento del periodo di buona salute nell’arco della vita. Un terzo della popolazione degli Stati Uniti si stima sia affetto da malattie croniche o incurabili … le sole malattie croniche sono responsabili della maggior parte dei decessi nel mondo e provocano, ogni anno, circa 35 milioni di morti (60% dei decessi a livello globale e 80% di quelli che si verificano nei paesi a basso e medio reddito). Eppure, centinaia di studi hanno dimostrato che la restrizione calorica previene o rallenta l’insorgenza della maggior parte delle malattie croniche associate all’invecchiamento e allunga la durata della vita media massima fino al 50%.

Proseguendo nell’analisi del libro, laddove si parla di obesità ed epidemie di sindrome metabolica, si scopre come queste ultime abbiano favoritoun drammatico aumento nell’incidenza del diabete, di cui ora soffrono 392 milioni di persone nel mondo, con più di 7 milioni di nuovi casi ogni anno, ossia uno ogni 5 secondi. E ancora, non sono da meno neppure le patologie cardiache. I decessi riconducibili a questa causa, nel 2015, sono stati 20 milioni circaconfermandosi la prima causa di morte al mondo. Solo nel continente europeo, le patologie cardiovascolari sono responsabili di più di 4 milioni di morti ogni anno, con un impatto economico (che calcola la spesa per i servizi ospedalieri, farmaci, assistenza domiciliare, giorni di lavoro persi, ecc..), nel 2009, di 196 miliardi di euro, più di 200 euro pro capite l’anno. In questa direzione, il BCFN ribadisce in Eating Planet il forte nesso diretto che lega stili di vita – in cui l’alimentazione gioca un ruolo chiave – e la salute, promuovendo un modello in cui la scelta dei cibi costituisce una delle componenti principali nella definizione di uno stile di vita salutare.

ALLA RI-SCOPERTA DELLA DIETA MEDITERRANEA “QUASI” PERDUTA

I desideri alimentari degli Italiani cambiano e anche le nuove generazioni sembrano abbandonare la dieta mediterranea per nuove tendenze alimentari caratterizzate da cibi con un elevato contenuto di grassi. E proprio il cambio di alimentazione, associato ad una riduzione dell’attività fisica, sono uno dei principali responsabili dell’impennata dei livelli di obesità. L’Italia, ad esempio, è uno dei primi Paesi in Europa per obesità infantile. E la situazione non migliora nella popolazione adulta e anziana.

Inoltre, nel nostro Paese si fa sempre più largo la tendenza ad abbandonare la dieta mediterranea tradizionale in favore di altri modelli alimentari. Ogni giorno in Italia vengono consumati circa 105 milioni di pasti, di cui il 24% fuori casa, con una prevalenza dei pranzi (53%) sulle cene (47%). E l’accelerare dello stile di vita si riflette sui pasti: i pranzi vengono consumati “di corsa” in meno di dieci minuti per il 9% degli intervistati e il 14% addirittura lo consuma in piedi. Il risultato è che il tempo dedicato all’alimentazione risulta compresso e subordinato agli altri impegni quotidiani. Anche fuori dai confini nazionali la situazione non differisce poi tanto.

Nonostante cittadini europei dichiarino di adottare una dieta alimentare sana, le persone che hanno difficoltà ad alimentarsi in una maniera sana sono in una percentuale consistente in Paesi come Ungheria (54%), Slovacchia (%2%) e Polonia (49%). Tra gli ostacoli all’adozione di una dieta sana, i cittadini europei hanno evidenziato: l’eccessivo tempo da dedicare alla scelta e alla preparazione dei pasti (31%), il mancato controllo sugli alimenti consumati perché preparati da altri (27%), la considerazione che sano sia anche meno appetibile (23%).In Eating Planet il BCFN affronta il rapporto con il cibo per rendere meno scontato e più intenso il tempo del mangiare valorizzando la convivialità e orientando gli stili di vita verso una modalità di consumo più sostenibile per la salute e l’ambiente.

+info: CONTATTI UFFICIO STAMPA:
luca.dileo@barillacfn.com
caterina.grossi@barillacfn.com,
s.silvi@inc-comunicazione.it
f.riccardi@inc-comunicazione.it,

LA FONDAZIONE BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION (FONDAZIONE BCFN):

è un centro di pensiero e di proposte nato nel 2009 con l’obiettivo di analizzare i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione nel mondo. Fattori economici, scientifici, sociali e ambientali vengono studiati nel loro rapporto di causa-effetto con il cibo attraverso un approccio multidisciplinare. Presidente e Vice Presidente della Fondazione BCFN sono Guido e Paolo Barilla, mentre il CdA è formato, tra gli altri, da Carlo Petrini, presidente di Slow Food e Paolo De Castro, coordinatore della commissione agricoltura e sviluppo rurale del parlamento europeo. Organismo garante dei lavori della Fondazione BCFN è l’Advisory Board.

+ info: www.barillacfn.comwww.protocollodimilano.it

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