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Catturare il profumo del vino da oggi si può e Fattoria di Petrognano, azienda di proprietà della famiglia Pellegrini che nel 2023 ha festeggiato la 60esima vendemmia, è una delle prime cantine in Italia a credere nel progetto. Il dispositivo che recupera una parte dei composti organici che si perdono durante la fermentazione si chiama Aromy e nasce dalla collaborazione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) – diretto dal Professor Alessandro Parenti dell’Università di Firenze – con l’azienda veneta Trecieffe, storico produttore di serbatoi in acciaio inox e leader di settore. Fattoria di Petrognano è una delle quattro aziende italiane che ha avuto la possibilità di testare la novità in cantina.

Fattoria di Petrognano
Fattoria di Petrognano

Si tratta di una vera innovazione nel campo della fermentazione: in quelle tradizionali grandi quantità di CO2 escono dal serbatoio portandosi dietro sostanze responsabili dell’aroma come acqua, etanolo, esteri e alcoli superiori. A questo processo denominato “stripping” si somma la perdita per evaporazione. Aromy è in grado di ridurre queste perdite restituendo al prodotto gli aromi condensati. Con questo metodo è il produttore stesso che può “dosare” il profilo aromatico del vino.

AROMY
AROMY

L’installazione di Aromy nella cantina di Montelupo Fiorentino è solo l’ultima tappa di un percorso di gestione vitivinicola all’avanguardia e di ricerca applicata sia in vigna che in cantina voluto dall’enologa italo-brasiliana Monica Rossetti e sposata da Emanuele Pellegrini, quinta generazione della famiglia Pellegrini e oggi alla guida dell’azienda toscana.

“Aromy ci dà la possibilità di produrre vini con profili sensoriali maggiormente orientati a sentori floreali e fruttati – commenta Monica Rossettima è solo l’ultimo passo di un percorso di gestione vitivinicola che inizia in vigna con la filosofia Animavitis®: viticoltura di precisione che prevede lo studio dei singoli terreni e l’uso di microrganismi e preparati biodinamici specifici per le varie parcelle. Grazie anche alla collaborazione con l’azienda Martignani e con Arvatec, nei prossimi due anni si arriverà a una differenziazione automatizzata dei trattamenti a seconda della parcella. Questi tre capisaldi, viticoltura di precisione, gestione biologica e ricerca applicata in cantina, ci danno la possibilità di rispettare e valorizzare l’ambiente dove i vini vengono prodotti, di migliorare l’equilibrio e la qualità in vigna, infine promuovere nuove conoscenze coerenti con le esigenze del nostro tempo”.

Emanuele Pellegrini, Direttore Vendite di Pellegrini S.p.A. commenta: “Crediamo in modo convinto che il nostro ruolo di produttori e le soddisfazioni che ne stanno derivando siano state e saranno sempre le basi per un percepito migliore nel campo della distribuzione di qualità. I produttori selezionati nel nostro portfolio capiscono che siamo non solo “partner” ma anche “colleghi” e che capiamo le loro necessità perché viviamo le stesse situazioni nella proprietà di famiglia. Il canale Ho.re.ca. ci ha dato fiducia e ci riserva critiche positive perché è a conoscenza che essere buoni e lungimiranti selezionatori dipende molto anche da quanto noi in primis approcciamo alla materia prima uva e sappiamo darle valore. Il connubio produzione e distribuzione avrà sempre più valore in futuro ed anche per questo sappiamo di essere sulla strada giusta per poter impostare collaborazioni proficue e determinare il giusto servizio alla clientela”.

+info:
www.petrognano.it
www.pellegrinispa.net

Scheda e news:
Pellegrini SpA

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