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Il Natale porta sempre tradizioni e consuetudini da mantenere. Per noi di Beverfood.com ormai da qualche anno il periodo è sinonimo di bollicine, anzi di Alfabeto delle bollicine per la precisione. Un esercizio stilistico e semantico per abbinare a ciascuna lettera l’etichetta giusta, da stappare per i nostri pranzi o per le cene con amici e parenti tra Natale e Capodanno. Oppure considerato che il countdown per Natale è già partito, le bollicine sono un ottimo antidoto per combattere l’ansia da regalo.

Chi regala bollicine non sbaglia (quasi) mai, bisogna sempre capire se sotto l’albero a scartare c’è un intenditore o presunto tale, oppure un neofita. Ma l’etichetta giusta mette d’accordo tutti, può essere anche la risposta corretta per la domanda classica del periodo: cosa si beve a Natale? Il nostro alfabeto propone un viaggio nella spumantistica italiana, con Franciacorta, Trentodoc, Alta Langa, Oltrepè Pavese e altre denominazioni che vanno dal mare di Ischia alla Sardegna, attraverso le Marche e la Puglia, passando per le montagne dell’Etna, della Val di Cembra e della Valtellina. Non solo metodo classico, anche delle chicche da metodo charmat con l’immancabile Glera, focus anche sui vitigni da un campione nazionale come il Lambrusco allo Xarel-lo. Andando fuori dall’Italia, una serie di consigli per stupire con lo champagne, da maison blasonate a piccoli recoltant manipulant. Un viaggio che si sposta anche a latitudini apparentemente insolite per gli sparkiling, come Inghilterra, Giappone, Argentina e Nuova Zelanda. Una mini guida ragionata e stilata con passione e con amore, e mi raccomando: bere sempre in maniera responsabile!

 

A Alberto Massucco

Come nelle carte dei vini dei ristoranti che serve, anche nel nostro Alfabeto delle Bollicine Alberto Massucco apre la carrellata. Un italiano produttore di champagne, un piccolo grande record che ha visto l’uscita sul mercato nel 2022 di una gamma di bollicine esclusive realizzate con la supervisione di Erick De Sousa. La nostra scelta va sulla Cuvée Mirede, una dedica speciale di Alberto alla moglie che non c’è più, un regalo speciale. Una bollicina elegante e raffinata, le uve provengono dalla vigna di proprietà di Massucco, Grand Cru di Avize (30%) e Oger (10%). 100% Chardonnay, vendemmia 2019, fermentate per circa un terzo in barrique, più quelle (30%) del vigneto di proprietà oltre ad un ulteriore 30% di vins de réserve del 2018. Dopo 30 mesi sui lieviti, viene dosato a 2 g/l. Naso di avvincente articolazione, tra la florealità, la scorza di arancia candita, uno spunto tropicale, un tocco di miele. Bocca molto fresca, con un divertente gioco tra mineralità e frutto. Chiusura di lunga persistenza.

B Bruno Lunelli

Una riserva che prende il nome del capostipite della famiglia Lunelli, una bottiglia da collezione che diventa anche il primo NFT di Ferrari, sintesi perfetta dei valori fondanti della casa. Annata speciale la 2006 che segna i cent’anni dalla nascita del visionario imprenditore per un’etichetta da collezione. Bottiglia unica al mondo e disegnata ad hoc, che con il suo fondo convesso richiede di essere movimentata solo a mano in ogni fase della sua creazione. Un vino, che nasce a 11 anni di distanza dal primo millesimo, il 1995, e vede la luce nel 120° anniversario della cantina, Ferrari Trento rinsalda il legame con la sua storia ma continua a guardare al futuro. Un rigoroso lavoro di selezione delle parcelle da cui attingere il miglior Chardonnay, un assemblaggio magistrale e sedici anni di affinamento. Il Ferrari Riserva Bruno Lunelli 2006 alza l’asticella della qualità, complessa, profonda, matura e al tempo stesso leggera e di lunghissima persistenza, un vino d’autore che stringe un legame sottile tra forza e finezza.

C Conte Vistarino

Dal 1850 Conte Vistarino è sinonimo di Pinot Nero, coltivato in Oltrepò Pavese, uno degli habitat naturali per uno dei vitigni più eleganti al mondo. Da queste uve nasce anche il Saignee della Rocca, Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero DOCG Extra Brut Rosé. La naturale espressione del pinot nero pressato è il rosé, una nicchia di produzione che sorprende all’assaggio perchè combina freschezza di uno spumante con la complessità di un vino rosso. Una new entry del 2022 nel catalogo di Meregalli.

D Demetra

Tra i compleanni speciali di questo 2022, Mirabella ha celebra 40 anni di rosé con un nuovo Franciacorta rosato, il terzo della gamma Demetra. L’azienda di Rodengo Saiano nel 1982 presentò il suo primo rosé, sulla scia dell’entusiasmo giovanile del fondatore Teresio Schiavi. “La mia famiglia è originaria dell’Oltrepò Pavese, mio padre si trasferì in giovane età in Franciacorta”- dice Alessandro Schiavi, figlio di Teresio e presidente di Mirabella oltre che enologo – “per cui il Pinot Nero è parte della nostra cultura, amiamo sperimentare con questa varietà che ci sta dando grandi soddisfazioni: una su tutte, il nostro Franciacorta Rosé è stato il primo rosato del territorio a entrare nella Top 100 Wine Spectator”. Il nuovo rosé, millesimato 2015 con oltre 70 mesi sui lieviti entra nella linea Demetra, composta da Millesimato, Pinot Bianco e Pinot Nero, limited edition che celebrano il potenziale delle vecchie vigne Mirabella.

E Etna

Tra le zone nuove della spumantistica, un posto in pole position lo merita senza dubbio l’Etna. “A muntagna”, la chiamano i locals, dalla selezione di Terrazze dell’Etna scegliamo un Rosé Brut 50 mesi, Spumante Metodo Classico Tradizionale. Vitigno 90% Pinot Nero – 10% Nerello Mascalese, una bollicina distintiva già dal suo colore petalo di rosa, morbidamente raffinato, con una sferzata di freschezza agrumata. Elegante col suo sentore di fragolina selvatica e melograno con buona corposità e una piacevole chiusura sapida. Metodo Classico 50 mesi sui lieviti, prodotto con pupitre, degorgement a mano. Nel catalogo di Visconti 43.

F F.lli Gancia

Un omaggio a uno dei grandi padri della spumantistica italiana, Vittorio Vallarino Gancia, quarta generazione della famiglia che ha inventato lo spumante italiano nella metà dell’Ottocento, scomparso lo scorso novembre a 90 anni. Il re dello spumante, personaggio fondamentale nell’internazionalizzazione dell’azienda fondata a Canelli dal bisnonno Carlo Gancia, che produsse il primo spumante metodo classico, da uve di Moscato, nel 1850. Oggi che F.lli Gancia è in mano a Russian Standard, si continua comunque nel solco tracciato dalla famiglia piemontese. 120 mesi riserva Alta Langa d.o.c.g. metodo classico brut. L’eccellenza estrema di tutta la gamma con lunghi affinamenti, sintesi perfetta di qualità, di territorio, di immagine: dal profumo intenso di vaniglia, lievito e frutta matura, con un gusto fragrante, ricco e persistente, è l’unione perfetta tra tradizione, personalità e innovazione.

G Gérard Bertrand

Cresce la cultura dei cremant, tra i protagonisti di questa rivoluzione tra le denominazioni più in voga ci sono i Cremant de Limoux. Un’appelation ricca di fascino, con un produttore come Gérard Bertrand svela la storia dei grandi terroir del sud della Francia. La prima traccia scritta dell’Abbazia di Saint Hilaire risalgono all’825. L’Abbazia si trova nelle vicinanze Limoux ed è famoso per aver ospitato i monaci che scoprì il segreto dei vini effervescenti. Uvaggio Chardonnay, Chenin Blanc, Pinot Noir. Vinificazione in acciaio con metodo: classico, 12 Mesi sui lieviti e dosaggio intorno agli 8 gr/lt. Colore giallo paglierino con bollicina fine e persistente. Al naso ha sentori di mela verde, scorza di limone e fiori bianchi. Al palato è fresco, con bollicina elegante e finale giocato sull‘agrume che pulisce il palato. Importato e distribuito in Italia da Ghilardi Selezioni.

H Henry Fuchs

Rimaniamo in Francia con la tradizione dei cremant, ma ci spostiamo in Alsazia. Il Cremant D’Alsace è sempre ben presente per chi vuole avere un ottimo rapporto qualità prezzo. Uvaggio Auxerrois in purezza, terreno costituito da arenarie sabbiose e limose e la vendemmia avviene manualmente alla fine di settembre. La vinificazione avviene dopo una pressatura soffice e l’affinamento, secondo il metodo classico, prevede la sosta delle masse sui lieviti per un minimo di 24 mesi. Il colore è giallo tenue con leggeri riflessi verdognoli. I profumi esprimono un carattere croccante, fresco e aromatico. Al gusto si presenta asciutto e rinfrescante e regala leggere note tostate. Ideale con aperitivi, anche elaborati, a base di pesce e crostacei. Nel catalogo di OnestiGroup.

I Il Pollenza

A Tolentino nelle Marche c’è stato negli anni ’70 il ritorno alla terra d’origine da parte del Conte Aldo Prachetti Peretti, dove la famiglia ha ereditato dei terreni agricoli, l’inizio della storia de Il Pollenza. Una cantina Il Pollenza conosciuta per la qualità dei suoi vini e anche per le bollicine. A.Bp. metodo classico prodotto dal 2009 su desiderio del Conte Aldo Brachetti Peretti, questo metodo classico esprime con grande eleganza le peculiarità del Pinot Nero. Grande attenzione ai dettagli in vinificazione con lunghe permanenze sui lieviti, per un metodo classico dalla grande personalità, con profumi intensi e vibranti, un perlage fine e persistente, ideale a tutto pasto.

J Jean Velut

Gli antenati della famiglia Velut hanno prodotto vino fin dal XVI secolo. Verso la metà del 1900 una nuova generazione di viticoltori scoprì le potenzialità di un territorio nascosto sui dolci pendii di Montgueux, nell’Aube, una landa solo apparentemente anonima. Tra questi coraggiosi sognatori, Jean Velut e sua moglie Huguette iniziarono a sviluppare a piccoli passi la notorietà di Montgueux. Il loro figlio Denis ampliò i vigneti e nel 1976 avviò la produzione propria di Champagne. Con pazienza, la reputazione delle cuvée si è fatta strada e ora tocca al giovane Benoît rivelare al mondo questo terroir letteralmente unico. L’Oubliée Extra-Brut, 100% Chardonnay, fermentazione 50% in acciaio e 50% in rovere. Prodotto con l’intenzione di ottenere l’equilibrio perfetto tra la “firma” della barrique e la finezza intrinseca di uno Champagne di alto livello. Sentori di brioche, fiori bianchi, cumino, curry e pera. n bocca è morbido, fresco e presenta interessanti sfumature aromatiche con un buon equilibrio. Distribuito da Pellegrini.

K Katsunuma

K con una doppia sfaccettatura, la K di Katsunuma e la K di Koshu. Un brindisi dal sapore esotico, si approda nella terra del Sol Levante, in Giappone con la cantina-simbolo dell’identità vitivinicola giapponese più profonda. Nata nel 1937 per mano del fondatore Yoshichika Aruga, Katsunuma Jyozo Winery è oggi la cantina-simbolo dell’identità vitivinicola giapponese. Ci troviamo nella prefettura di Yamanashi, regione leader del paese nella produzione di vino di qualità realizzato con uve coltivate e vinificate localmente. Nella Koshu Valley si trova la stragrande maggioranza delle aziende della zona, con il più noto vitigno tradizionale giapponese, l’omonimo koshu. Uva bianca arrivata in Giappone attraverso la via della seta circa un millennio fa. Katsunuma è stata la prima azienda a esportare il vino giapponese nel mondo. L’etichetta Aruga Branca Brilhante di Katsunuma, prodotta con metodo Champenoise, prevede una sosta di 24 mesi sui propri lieviti che dona al vino complessità e una forte identità territoriale. Riposa poi in bottiglia per altri 36 mesi prima di essere messo in commercio. Una bottiglia scoperta nel progetto Elemento Indigeno di Compagnia dei Caraibi.

L La Perla

Una bollicina unica, di carattere, dove sento la montagna. Una bella scoperta”. Questo il commento anonimo di un’appassionata per descrivere La Perla, uno spumante alpi retiche igt spumante metodo classico. La Pignola valtellinese, uva autoctona a bacca rossa, viene raccolta verso la metà di settembre e vinificata in bianco per ottenere una base spumante ideale. Un metodo classico con rifermentazione in bottiglia e una permanenza sui lieviti di 24 mesi. Uno spumante è molto secco, nella liqueur d’expédition vengono aggiunti solo pochi grammi di zucchero. Una bollicina di montagna, fresca ed elegante. Perché il nome «La Perla»? Lo spumante porta lo stesso nome dell’azienda, La Perla, che era anche e soprattutto il soprannome di mia madre Elisa- racconta Marco Triacca- Il perlage è l’insieme delle bollicine che salgono da un bicchiere di spumante e quindi il nome si lega bene a questa tipologia di vino.

M Masottina

La cantina Masottina è stata una delle prime a puntare su un prosecco da conservare, come con R.D.O. Levante. Un extra dry Millesimato 2021, vitigno 100% Glera, residuo zuccherino 13,5 g/l. Frutto di un vigneto con viti di oltre 50 anni, con esposizione a est caratterizzato da un flusso di vento continuo. Il risultato è un vino riconosciuto per la sua potenza aromatica di frutta, la sua struttura e la sua mineralità. Le uve selezionate e raccolte a mano sono vinificate in bianco sfruttando la gravità. Presa di spuma e affinamento durano circa 3 mesi a cui segue un ulteriore affinamento di un mese in bottiglia. Una bollicina gastronomica, il consiglio in pairing con un risotto con crema di carciofi, ricotta aromatizzata alle erbe e agli agrumi, tartufo nero.

N Nicolodi

Uno spumante che fa parte del progetto di recupero dei vitigni storici trentini prefilossera quello di Alfio Nicolodi. Allevamento a Pergola Trentina, anno di impianto 1966 per il vecchio vigneto, 2000 per il nuovo. Terreno ghiaioso leggero, vendemmia manuale in cassetta con selezione in vigna. Vinificazione con macerazione sulle bucce per 48 ore, pressatura e fermentazione a temperatura controllata con lieviti indigeni. Permanenza sui lieviti 62 mesi, un simbolo dei vini di montagna.

O Oscarì

In casa Sella&Mosca stanno sempre di più prendendo confidenza con la spumantizzazione. Protagonista il Torbato di Alghero, con una declinazione sul Metodo Classico di questo vitigno per regalare un’altra meravigliosa sorpresa. Il torbato vendemmiato in prima epoca settembrina porta con sé la preziosa nervatura acida indispensabile per affrontare il lungo periodo di elevage sui lieviti. Così i profumi floreali accompagnano il vino di prima fermentazione verso un’evoluzione che si completa, nei mesi di affinamento sui lieviti, in un quadro organolettico più ampio, fitto e setoso. Un Metodo Classico con un anno di permanenza sui lieviti, che mantiene perciò ben espresse freschezza e immediatezza, con un naso spiccatamente floreale con sensazioni di biancospino e fiore di arancio e una bocca dal perlage fine e brioso, ampio, deciso e assertivo, dal finale armonico e coerente, compatto e verticale.

P Polvanera

Alla lettera P potremmo anche mettere la Puglia, una regione dove si spumantizza sempre di più e meglio, anche una cantina come Polvanera si è cimentata con successo alla produzione con il metodo classico, dopo aver testato il mercato con due metodi charmat. Montevella Spumante Rosé Igt Puglia Brut metodo classico millesimato 2017, un blend di uve autoctone a bacca rossa tra cui Aglianico, Bombino nero, Negroamaro, Nero di troia e Primitivo che riposa per 36 mesi sui lieviti. Il nome deriva dalla Contrada “Montevella” situata nel territorio di Acquaviva delle Fonti. Un color rosa corallo ravvivato da copioso perlage, naso con intensi effluvi di petalo di rosa, lampone e ciliegia, pienezza e rotondità cin finale sapido e retrogusto agrumato. Da tutto pasto, perfetto con una parmigiana di melanzane.

Q Quartz Reef

Altra lettera e altra nazione e continente, con la cantina Quartz Reef ci spostiamo in Nuova Zelanda, nel territorio di Cromwell, cittadina del Central Otago. Con circa trenta ettari vitati, la cantina prende il nome da quello che è il più grande giacimento di quarzo della Nuova Zelanda, situato proprio sotto i vigneti di proprietà, in grado di rilasciare ai vini sentori olfattivi esaltanti 100% Pinot Nero, le uve per il Vintage Rosé sono state raccolte a mano. Imbottigliato nel novembre 2016, invecchiato per 60 mesi sui lieviti e sboccato a mano. Sottili note aromatiche di fragoline di bosco e spezie, seducente in bocca all’assaggio. Consigliato per accompagnare una cena romantica.

R Rosè del Cristo

Ci sono tanti rosè nella nostra carrellata, ma non è una moda del momento per alcuni, come nel caso di Cavicchioli. Una sublime espressione del Lambrusco modenese spumantizzato con il Metodo Classico. Una bollicina dal colore rosa pallido con leggeri riflessi salmone, profumo è delicatamente floreale, molto fresco e con finale fruttato, lungo ed armonioso. Grande bevibilità ed eleganza, un Lambrusco di classe che sa incantare a tavola.

S Sophie Baron

Lo Champagne Sophie Baron proviene da una proprietà a conduzione familiare a Charly-sur-Marne. Lo Champagne prende il nome da Sophie, la figlia dei fondatori Gabriel e Dolorès, entrata a far parte della proprietà nel 1982. La famiglia Baron possiede 38 ettari di vigneti gestiti in modo sostenibile, in gran parte coltivati a Pinot Meunier. Grande Réserve Brut. Leggero e rinfrescante, presenta note di frutta bianca matura. Il finale è lungo e leggermente tostato, uno champagne che si abbina perfettamente ad aperitivi casual.

T Tommasone

Per Natale un pensiero anche a chi è in difficoltà dopo l’emergenza alluvione. L’Ischia Bianco Spumante Doc, un metodo classico tradizionale Extra Brut, 50% Forastera e 50% Biancolella, della cantina Tommasone, viticoltori sull’isola di Ischia,. Perlage molto fine ed elegante, profumo ampio, invitante, di particolare finezza e complessità con aromi che ricordano la crosta di pane calda, albicocche secche e erbe selvatiche. Al palato si presenta complesso ed elegante allo stesso tempo con una nota leggermente ammandorlata. Ideale con pietanze a base di crostacei, ostriche, frutti di mare preparati in modo delicato e crudi di mare.

U Urbain

Champagne Urbain, una tenuta vinicola tipica della regione dell’Aube a Baroville. Dalle colline ondulate nella Côte des Bar, la tenuta vinicola, produttrice di vendita diretta di Champagne nell’Aube, della famiglia Urbain è un insieme di case in pietra di Champagne, di cui apprezzerete il colore quando il sole le inonda di luce. Ice Urbain, “Lo champagne che ti gela”, uno champagne da servire freddo con 3 cubetti di ghiaccio, per rimanere in temperature con l’ambiente circostante.

V Vintage Roederer

In casa Roederer, sono degli esperti con i Vintage Champagne. Delle uscite tardive, con annate che hanno raggiunto il massimo della maturità. Come nel caso del 1999, dopo oltre vent’anni trascorsi nelle cantine della Maison Louis Roederer, uno champagne davvero unico e dal sapore speciale. Bollicine dove assaporare l’impronta del tempo, variazioni nel corso degli anni che la Maison Roederer ha voluto condividere con edizioni limitate “Late Release”. Rispolverando alcune preziose bottiglie per riportarle alla luce in virtù anche di una degustazione rinnovata, per mostrare una nuova sfaccettatura di questi vini. Questi champagne d’annata maturi, sboccati all’origine e invecchiati nelle cantine di Reims, presentano così un altro aspetto della loro personalità. Testimoni straordinari del tempo che passa, raccontano la storia della Maison, delle sue evoluzioni e dei suoi terroir. Una macchina del tempo che svela queste cuvée, uguali ma sempre diverse, uno champagne altamente gastronomico, in Italia grazie a una partneship solidissima con Sagna.

W Winston Estate

Una delle nuove frontiere della spumantistica internazionale grazie al global warming sembrerebbe essere il sud dell’Inghilterra, nella contea del West Sussex. Wiston Estate produce uno spumante brut interessante come lo Sparkling wine “wiston” brut. Una bollicina fresca, dai tocchi fruttati e tostati, è ottenuto da uve chardonnay, pinot nero e pinot meunier. Semplice, ma al tempo stesso elegante, dal perlage fine e persistente, è ottimo per iniziare un viaggio alla scoperta delle bollicine inglesi.

X Xarel-lo

Lo Xarel è un vitigno a bacca bianca, di norma utilizzato in assemblaggio con altri uvaggi per la produzione delle bollicine di Cava, lo spumante spagnolo rifermentato in bottiglia. Ci sono però delle eccezioni dove viene utilizzato in purezza con buoni risultati, come nel caso del Cava Brut Nature 2019 Pregadéu di Els Vinyerons, prodotto con metodo ancestrale, nasce da uve della varietà xarel·lo. Fragrante e di bella vivacità, rinfranca al sorso e invita più e più volte all’assaggio.

Y Yanne Alexandre

Essere un vigneron di champagne a Reims per Yann Alexandre, significa avere in mente le viti, i suoli e le terre che verranno tramandate alle generazioni future. La potatura della vite, la cura nella raccolta durante la vendemmia, piccoli dettagli rispettosi della vite che lo portano ogni anno a raccogliere belle uve ea fare cuvée eccezionali. Ogni appezzamento, ogni cru e ogni vitigno vengono vinificati separatamente per non lasciare spazio al caso, per trovare il giusto equilibrio nelle vinificazioni e negli assemblaggi equilibrati e fedeli della sua immagine. Lo Chardonnay millesimato di Yann proviene da due parcelle in piena esposizione sud, capaci di offrire alle uve un punto di maturazione pressochè perfetto. Malolattica parziale, vinificazione condotta principalmente in legno e lungo affinamento sui lieviti danno la luce ad un vino pieno ma di incredibile classe, dai profumi floreali e di pasticceria ai quali fa eco un palato teso, minerale e cremoso.

Z Zuccardi

Ci spostiamo dall’altra parte del mondo in Argentina, con lo Spumante Metodo classico Extra Brut Zuccardi Blanc de Blancs cuvée especial. Una tradizione quella della spumantistica a Mendoza che risale agli anni ’60, quando Sebastian Zuccardi apre una nuova pagina della storia della sua famiglia a Mendoza dopo una vendemmia in champagne. Nel 2016 fonda una nuova cantina, Zuccardi Valle de Uco a circa 100 km a sud di Mendoza. L’uva scelta è lo Chardonnay, coltivato a 1.500 mt di altezza su suolo limoso e calcareo. Al naso note di pera e miele, in bocca elegante ed equilibrata con una bella spalla acida, finale lungo e persistente.

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