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Grande successo per la seconda edizione di Formaticum, la mostra mercato di rarità casearie italiane. Una due giorni dedicata agli appassionati di formaggi, agli operatori del settore e ai ristoratori per scoprire, degustare e acquistare le eccellenze nostrane e conoscere e apprezzare le tante e piccole produzioni artigianali di formaggio italiano.

 

L’evento ospitato all’interno del palazzo WEGIL l’8 e il 9 febbraio, ha invitato nel cuore di Roma grandi e piccini a scoprire le prelibatezze del Bel Paese attraverso workshop e attività dedicate. Tra le eccellenze presenti a Formaticum, da segnalare lo Storico Ribelle (presidio Slow Food), formaggio a latte crudo vaccino e caprino, prodotto da casari che non si riconoscono nel disciplinare della Dop del Bitto in Valtellina.

L’evento ha preso forma grazie all’idea de La Pecora Nera Editore – casa editrice attiva nel mondo dell’enogastronomia e Vincenzo Mancino, esperto conoscitore della produzione e lavorazione dei latticini. Dai workshop formativi a cura della delegazione romana di ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi e Produttori, a “I segreti della pasta filata”, a cura del mastro casaro Donato Nicastro con vere e proprie dimostrazioni di filatura, dalla “Verticale di Pecorino Romano Dop” alle “Prove da un matrimonio” con l’abbinamento formaggi-vino a cura di Gabriele Piva, maestro assaggiatore Onaf della delegazione di Roma e Sommelier.

Nel corso dell’evento sono state premiate le 15 botteghe del gusto di Roma, selezionate da Mancino e La Pecora Nera, che meglio valorizzano i prodotti caseari autentici e nostrani. Non solo, un riconoscimento speciale è spettato anche ai 5 clienti più attenti, curiosi, appassionati di cacio indicati dai produttori partecipanti che hanno potuto vivere gratuitamente l’esperienza di Formaticum. Premio speciale destinato alla migliore azienda partecipante, quello dedicato a Roberto Molinari, giovane pastore scomparso in un incidente mentre pascolava il suo gregge. L’iniziativa nasce dalla necessità di accendere i riflettori su uno dei lavori più antichi dell’umanità e premiare le scelte radicali di giovani pastori che tornano alla terra e alla natura.

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