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Per sempre Gigi Riva, come te nessuno mai. Sono alcune delle frasi a corredo delle immagini sulle pagine social del Cagliari Calcio per ricordare la scomparsa di Rombo di Tuono, che se n’è andato a 79 anni per un arresto cardiaco. Un legame difficile da spiegare quello di Giggirriva– da pronunciare tutto attaccato- con la sua amata Sardegna, un colpo al cuore che colpisce non solo tifosi e appassionati di calcio. Una storia tutta italiana, un calciatore che dal Nord, era nato nel ’44 a Leggiuno in provincia di Varese, viene trapiantato sull’isola, rincorrendo un pallone e segnando un’epoca. Uno storico scudetto conquistato con il Cagliari nella stagione 1969/70, un’impresa che gli era valsa la presidenza onoraria della società nel 2019 e la decisione del Comune di intitolargli il nuovo stadio in costruzione del club rossoblu, al quale è stato legato tutta la vita respingendo le sirene delle grandi di serie A.

Un giocatore bandiera con la casacca del Cagliari con cui ha segnato 208 goal dal 1963 al 1976, ma anche con la maglia azzurra della Nazionale Italiana, diventando campione d’Europa nel 1968 a Roma, segnando un gol decisivo per la conquista del titolo continentale nella finale con la Jugoslavia, protagonista nel mondiale messicano del ’70 autore della rete del 3-2 nella partita del secolo contro la Germania trascinando l’Italia nella finale persa poi con il Brasile. Recordman di goal in azzurro con 35 sigilli in 42 presenze, oltre ad essere protagonista come dirigente e capo delegazione nella notte mondiale di Berlino 2006.

Ma Gigi Riva resta e resterà per sempre uno dei simboli della Sardegna, come la Birra Ichnusa, con la stessa bandiera dei Quattro Mori a fare da sfondo sull’etichetta e sulla maglietta del Cagliari. Testardo, a volte un po’ musone e di poche parole, gli piaceva definirsi sardo per scelta, tanto da rimanere sull’isola anche quando aveva appeso gli scarpini al chiodo. Nel 2014 lo stilista sardo Antonio Marras aveva pensato di mettere insieme i due totem dell’isola in una maglietta celebrativa e fu subito successo. Anche il grande Gigi Riva si era prestato con selfie e autografi con i tifosi per un ricordo che oggi appare ancor più indelebile.

Se ne va un figlio acquisito di una terra di passioni forti e di contrasti, dove c’è un paradosso brassicolo che vede in Sardegna consumi pro-capite doppi rispetto al continente, grazie soprattutto all’Ichnusa e non importa se dal 1986 è di proprietà dell’Heineken. Sullo stabilimento di Assemini alle porte di Cagliari sventola a mezz’asta la bandiera dei Quattro Mori, il governatore Solinas ha indetto lutto in tutta la regione sino ai funerali di mercoledì. E siamo sicuri che in tanti ricorderanno il mito, il calciatore e soprattutto l’uomo, magari con una Ichnusa non filtrata, proprio come era lui, senza filtri.

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