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La famiglia Bisol cede un altro 30% alla famiglia Lunelli, che già due anni fa era entrata rilevando il 50% del capitale, mentre i fratelli Gianluca e Desiderio conservano una quota del 10% ciascuno, oltre che i ruoli aziendali precedente. L’azienda di Valdobbiadene è ora proiettata verso nuovi importanti investimenti su nuovi impianti di pigiatura e vinificazione in vista delle future sfide sul piano della qualità.

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Gianluca Bisol, presidente della casa di Valdobbiadene, ribadisce la piena fiducia nel partner trentino del marchio Ferrari, ormai azionista di riferimento, senza far mistero dei progetti per il prossimo futuro, ossia l’intenzione di ampliare l’area di coltivazione attraverso l’acquisto di nuovi vitigni di prosecco sia Docg (da sei ettari in su), sia Doc (almeno 25 ettari). «Non appena si presenterà l’opportunità giusta – spiega – procederemo in questo senso. Di offerte ne arrivano praticamente ogni settimana ma in passato ci sono stati tanti movimenti puramente speculativi e con i prezzi ancora non ci siamo». Per quanto riguarda la dimensione minima che può essere considerata, Bisol ricorda come ormai la viticoltura non possa più funzionare su piccoli vigneti sparsi ma esiga un’ottimizzazione dell’organizzazione meccanica praticabile solo su aree ragionevolmente estese.

Il 2015 si è chiuso per Bisol con un sensibile aumento delle vendite, passate a 21,5 milioni dai 17,8 dell’anno precedente ed i primi due mesi del 2016 fanno registrare indizi promettenti per un’ulteriore crescita, sia sulle piazze internazionali sia, finalmente, anche sul mercato domestico. Sui versanti collaterali, Bisol conta di aprire nell’arco di un anno una terza sede «in una capitale europea». Ancora, rimane al centro dell’attenzione il valore sperimentale del vigneto sopra Cortina, il più alto d’Europa, il quale va a chiudere un filo tutto veneto che parte dalla laguna e raggiunge le Dolomiti passando per i rilievi vulcanici del padovano.

Quanto alla scuderia Ferrari, «il 2015 è stato un anno molto positivo – aggiunge Lunelli – Siamo intorno ai 58 milioni di fatturato, con una buona performance dell’Italia e dell’estero. L’aggregato con Bisol arriva fino a 80 milioni». Ma, in questa fase, la maggiore preoccupazione dell’imprenditore trentino è la riorganizzazione. «Ci sono stati importanti innesti manageriali – ricorda Lunelli – a iniziare dal direttore generale Beniamino Garofalo. La riorganizzazione e integrazione comprenderà anche Bisol. È?importante che Ferrari mantenga i presidi sul territorio ma è altrettanto importante avere terminali nei mercati esteri».

 

+info: corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/corriereimprese/notizie/lunelli-sale-all-80percento-bisol-mano-ferrari-240165640713.shtml?refresh_ce-cp

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